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Il “tank marino” elettrico costruito un secolo fa per forzare Pola

Il Museo Tecnico Navale acquisisce due nuovi modellini di mezzi d'assalto della Grande Guerra. Uno è il famoso MAS 15, l'altro un "barchino saltatore" usato per tentare di superare le ostruzioni dei porti austroungarici.

Barchino saltatore "Grillo", Museo Navale

Il Museo Tecnico Navale completa l’ala dedicata ai mezzi d’assalto della Grande Guerra con due nuovi modellini. Se uno è il famoso MAS 15, il motoscafo silurante protagonista dell’affondamento della corazzata Santo Stefano, l’altro è un mezzo molto più singolare e meno conosciuto. Si tratta di uno dei quattro “barchini saltatori” creati in gran segreto dalla Regia Marina per forzare le difese dei porti austroungarici nell’Adriatico e superare quindi uno svantaggio tattico di non poco conto. “Il fatto che la costa croata sia tutto un susseguirsi di isolotti e insenature, mentre quella italiana sia un litorale basso e continuo”, ha spiegato questa mattina l’ammiraglio Leonardo Merlini, direttore del Navale, alle decine di curiosi che hanno scelto di visitare il museo nel giorno di San Giuseppe.

Realizzati presso l’arsenale di Venezia, avevano tutti nomi di insetti saltanti: Cavalletta, Locusta, Pulce e appunto Grillo. “Il loro scopo era superare gli sbarramenti che venivano posti all’entrata dei porti, tipicamente pali di legno infissi nei fondali che sorreggevano una serie di catene – spiega Gianluca Pini, responsabile della biblioteca del Museo Tecnico Navale -. La loro caratteristica erano queste catene galles con ramponi, che venivano mosse da due motori elettrici da 5 cavalli l’uno, che permettevano un’autonomia di circa trenta miglia e che garantivano silenziosità. Il Grillo in particolare riuscì nel 1918 a superare quattro delle cinque ostruzioni che difendevano il porto di Pola, prima di essere scoperto e fatto oggetto di fuoco. A quel punto fu autoaffondato”.

Ammiraglio Leonardo Merlini

 

Gli austriaci lo recuperarono allo scopo di studiarlo, ma la guerra sarebbe finita poco dopo. La prora originale è conservata a Venezia, mentre alla Spezia è esposta una sezione di scafo, oltre al modellino creato dalla IBS modelli di Sarzana. La realizzazione dei due esemplari è cominciata un anno e mezzo fa circa. “Questo Museo si sente sempre più parte della città e per questo inauguriamo due nuovi modelli nel giorno delle patrono della Spezia – sottolinea l’ammiraglio Merlini -. Il Grillo e il MAS 15 sono entrambi esempi dell’ingegno italiano e sono stati realizzati in ogni particolare consultando disegni e piani di costruzione dell’epoca”. Il Museo Tecnico Navale rimane oggi aperto fino alle 19.30 con ultimo ingresso mezz’ora prima.

MAS 15, Museo Navale

 

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