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"saliceti alternativa a boscalino già in pianificazione csx"

Anac/digestore, Giampedrone: “Supporto a Provincia e valutazione opposizione a delibera Autorità”

Giampedrone e Toti
Giacomo Giampedrone

Biodigestore di Saliceti quest’oggi nuovamente tema del Consiglio regionale per mezzo un’interrogazione e un’interpellanza presentate dall’opposizione in seguito alla recente deliberazione dell’Autorità nazionale anti corruzione per la quale, in merito alla realizzazione dell’impianto rifiuti, “non si rileva la ricorrenza dei presupposti di legge, per la modifica del contratto senza il previo espletamento di una nuova procedura di evidenza pubblica”. L’interrogazione, presentata dal consigliere spezzino Roberto Centi per la Lista Sansa, si rivolge a presidente e assessore competente “per sapere se e quali provvedimenti intendano prendere per ottemperare alla delibera di Anac”; l’interpellanza, presentata dal consigliere spezzino Paolo Ugolini per il Movimento cinque stelle, si rivolge a presidente e assessore competente per sapere “le ragioni che hanno portato la Regione ad avvallare la designazione del sito di Boscalino in palese contraddizione con quanto già era verificabile al momento di detta decisione come confermato dalla delibera di Anac; se ritengano necessario insieme all’avvio di una nuova gara come richiesto dalla delibera Anac di non continuare l’apertura del cantiere nel sito di Saliceti anche ai fini di tutela degli interessi pubblici generali in attesa dei risultati della nuova gara visti i poteri sanzionatori dell’Anac”.

Nella sua risposta, l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone, ha affermato che  “la deliberazione di Anac non ha nulla a che vedere con l’iter autorizzativo portato avanti dalla Regione – iter a cui il Consiglio di Stato ha dato pienamente ragione nel 2023, annullando la sentenza del Tar del 2022 – ma riguarda un procedimento interno alla Provincia della Spezia”. E ha aggiunto: “Regione ritiene che la deliberazione di Anac non intacchi minimamente il procedimento svolto finora e siamo in totale supporto, con riunioni settimanali, alla Provincia della Spezia, per tutti gli atti di riscontro all’Anac ed eventualmente anche per la valutazione di opposizione alla delibera, perché riteniamo che il percorso fatto sia fondamentale e abbia un principio molto importante di interesse pubblico sulla realizzazione dell’impianto; evidentemente non può essere fermato da una delibera – seppur legittima, seppur da valutare con grandi attenzione e rispetto – che non ha nulla a che vedere con l’impianto autorizzativo di Regione e che riguarda invece un iter interno della Provincia, che cercheremo di analizzare e a cui daremo tutto il nostro supporto affinché questo impianto venga realizzato e si possa anche salvare il connesso finanziamento Pnrr da 40 milioni – il più grande finanziamento d’Italia per questo tipo di impianti, e che qualcuno vorrebbe che il ministero portasse da un’altra parte – che condurrebbe a un risparmio Tari per Spezzino e del Levante genovese di circa 30 euro a tonnellata, passando dai 110 odierni a 80-85″.

“Non residua alcun dubbio, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato del 2023, che l’autorizzazione della Regione non sia stata rilasciata in piena coerenza di pianificazione rispetto al piano provinciale del 2018”, ha detto ancora Giampedrone; una pianificazione, ha aggiunto, “che ha previsto, coerentemente alle competenze attribuite alle Province, la possibilità di realizzare un impianto di recupero Forsu in una delle aree individuate come idonee addirittura nel piano provinciale del 2003, quando governava in Provincia governava il centrosinistra, e qua io mi stupisco sempre: abbiamo vinto una sentenza in Consiglio di Stato che ha ribadito chiaramente che la prima impostazione dell’impianto di Saliceti in alternativa a Boscalino era proprio nella deliberazione del Consiglio provinciale del 2003: come detto, allora in Provincia governava il centrosinistra, come anche in Regione e nel Comune capoluogo”. L’assessore ha osservato ancora che “Spezia vuole fare gli impianti ma c’è sempre qualcuno da quella parte del banco che dice che non vanno fatti: bisogna mettersi d’accordo. Genova non fa gli impianti e vorreste capire come farebbe per farli; Spezia li vuole fare, e siamo coerentemente allineati fra Regione e Provincia, poi da quei banchi salta sempre fuori qualcuno che dice noi non lo vorremo fare, noi saremmo d’accordo ma in un altro sito o con altro dimensionamento… Noi come Regione pensiamo che gli impianti siano determinanti per la chiusura del ciclo dei rifiuti in questa regione”. Rilevando altresì Giampedrone che “il nostro piano rifiuti regionale ha ribadito quello che già diceva il piano del marzo 2015, giunta Burlando, dove c’erano i biodigestori, non i termovalorizzatori. Quella pianificazione l’abbiamo migliorata e abbiamo individuato meglio le delibere sui siti siti, ma è rimasta abbastanza cristallizzata, l’abbiamo certamente richiamata nell’approvazione del nostro piano”.

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