Biodigestore: dopo Anac e Consiglio di Stato i comitati incontrano sindaci e cittadini

“Avete sostenuto tutta la battaglia giudiziaria per contrastare il progetto di biodigestore a Saliceti, devastante per il nostro territorio. Oggi siamo a chiedervi di concluderla”. E’ l’appello lanciato dai comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua bene comune e dalle associazioni Italia Nostra e Cittadinanzattiva ai sindaci Vezzano Ligure Massimo Bertoni e di Santo Stefano Magra, Paola Sisti, che hanno ancora in piedi il ricorso contro il Piano regionale dei rifiuti che annovera Saliceti tra gli “impianti minimi”, messi fuori legge da quattro sentenze del Consiglio di Stato. I comitati confermano di essere decisi a non mollare la presa soprattutto ora che l’Autorità anticorruzione (ANAC), che vigila sugli appalti, ha accolto la loro tesi: “cambiare l’oggetto della gara europea del 2016, che prevedeva un piccolo impianto a Boscalino di Arcola con un investimento da 7 milioni e 700 mila euro, con un progetto di biodigestore a Saliceti tre volte più capace e con un investimento di 70 milioni, secondo l’ultima dichiarazione dell’AD di Iren Paolo Emilio Signorini, viola il codice degli appalti”.
Ormai la battaglia per la tutela dell’ambiente, dell’acqua e della salute dei cittadini si è trasformata in una battaglia per la legalità. Per questo hanno deciso di lanciare un primo incontro pubblico per sabato 23 alle ore 16 nella sala parrocchiale di Santo Stefano per un confronto con i cittadini, con i sindaci della Provincia serviti da Iren, con partiti e forze sociali per chiedere un impegno collettivo per salvare il territorio da una colonizzazione genovese.
In vista di questo appuntamento i movimenti hanno chiesto un incontro ai due sindaci che in questi anni sono stati in prima fila nel contrastare il progetto di Iren, imposto dalla Regione.
Il sindaco Bertoni, accompagnato dalla giunta, ha incontrato una delegazione sabato mattina. I comitati si sono impegnati a mettere a disposizione tutta la documentazione di ANAC e del Consiglio di Stato. Il primo cittadino vezzanese ha ribadito la sua contrarietà al progetto Saliceti, che considera un atto di sopruso sul suo territorio, che ha già pagato un prezzo alla collettività per il TMB dei rifiuti indifferenziati, che serve soprattutto il Levante genovese, per i traffici portuali, per la rete autostradale. Bertoni si è impegnato ad approfondire con l’avvocato Alberto Antognetti le azioni da intraprendere e ha assicurato la sua presenza al convegno di sabato prossimo.
Per i comitati questo è il momento della verità per tutti quei partiti, quegli esponenti politici di alto livello, per le forze sociali che in questi anni hanno rilasciato molte dichiarazioni contro il progetto Saliceti, ma assunto scarse iniziative. “Toti se ne deve fare una ragione – dichiarano comitati e associazioni – Sono da rispettare non solo le sentenze del Consiglio di Stato a lui favorevoli, ma anche i pronunciamenti contrari, che mettono a nudo il fallimento della sua politica dei rifiuti, che a Genova non è mai decollata e che pretende di scaricarne ritardi e contraddizioni sulle periferie della Spezia e di Savona”.