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Un ospite ad aulla

Kouda ai bambini di Aulla: “Vorrei iniziare l’università, senza calcio non posso stare”

Il centrocampista ospite dell'istituto Dante Alighieri si è concesso alle domande dei bambini presenti, raccontando la sua storia e i segreti del suo successo

Generico marzo 2024

Una mattinata diversa per i giovani studenti della scuola Dante Alighieri di Aulla, che quest’oggi hanno incontrato il giovane talento dello Spezia Rachid Kouda, che ha fatto loro visita per raccontare la sua storia e rispondere alle loro domande, all’interno del progetto ‘Io calciatore’ e alla presenza del sindaco di Aulla Roberto Valettini, del Vice Sindaco Roberto Cipriani, del Delegato allo sport, Alessandro Andellini, della Dirigente Scolastica, Silvia Bennati e della docente Laura Penuti.

“Fin da piccolo ho fatto tanti sacrifici per coltivare la mia passione e anche nei momenti più difficili non ho mai vacillato, perchè il calcio oltre essere il mio lavoro è la mia più grande passione e non potrei mai stare senza. La mia famiglia è stata determinante, mi ha sempre supportato, anche se lasciare casa è stato difficile e la sera prima di trasferirmi a Cagliari abbiamo pianto tutti insieme, anche se sapevamo che era la cosa giusta da fare per il mio futuro e la mia crescita professionale e personale”, ha raccontato il giovane centrocampista, esordendo nel suo discorso ai bambini. “Quando mi ha chiamato lo Spezia non volevo crederci e posso dire che è stata una chiamata che mi ha fatto brillare gli occhi. Sono arrivato in punta di piedi in una piazza importante e inizialmente non nascondo che avevo un po’ di timore, ma una volta sul campo l’ho abbandonato e ogni giorno cerco sempre di migliorarmi e dare il mio contributo alla causa”, prosegue.

Spazio poi ad alcune domande dei bambini, che hanno chiesto quale fosse il rapporto tra Kouda e lo studio: “Vorrei iniziare l’università, magari non subito, ma è una cosa che mi sono ripromesso di fare perchè studiare è importante per chiunque, anche per noi calciatori”, ha spiegato il centrocampista, che poi ha raccontato le sue origini: “I miei genitori sono entrambi del Burkina Faso, ma io sono cresciuto a Carate Brianza, anche se sono stato alcune volte nel loro paese d’origine e devo dire che i miei cugini, i miei nonni e tutte le persone di lì mi hanno sempre fatto sentire a casa”.

Generico marzo 2024

Qualche curiosità poi sul mondo del calcio e sui compagni di Kouda, a partire dal giocatore più forte con cui ha giocato in carriera: “Il calciatore più forte con cui ho giocato fino ad oggi è sicuramente Daniele Verde, un talento straordinario e lo sta dimostrando anche in questa stagione; non ho esultanze, perchè segnare è così bello ed emozionante che cerco di godermi liberamente tutto ciò che scaturisce dopo che la palla ha gonfiato la rete”, spiega Kouda, che poi parla del suo rapporto con i social: “Non leggo i commenti, nè nel bene nè nel male, perchè non bisogna mai farsi condizionare da chi scrive dietro una tastiera e questo vale sia per noi sportivi, che siamo sempre sotto le luci dei riflettori, ma anche per ogni singolo individuo”.

In chiusura, una battuta sui tifosi dello Spezia, una spinta in più per il giovane centrocampista e per la squadra: “Personalmente mi piace molto quando la gente mi ferma per strada e ricordo quando io stesso lo facevo quando incontravo i miei idoli e cerco di essere sempre molto disponibile con tutti. I nostri tifosi sono eccezionali, si percepisce una passione incredibile e ci hanno sempre supportato, anche in trasferta, spingendoci sempre a dare il massimo; io credo che quando le cose vanno male i fischi siano giusti e comprensibili, sta a noi trasformarli in applausi, ma per farlo bisogna lavorare e migliorare quanto non ha funzionato fino a quel momento: è da questo scambio continuo che possiamo trarre la forza per raggiungere i nostri obiettivi”, ha concluso Kouda, prima di scatenarsi con selfie ed autografi per i bambini.

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