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"parole chiare e incontrovertibili"

Natale: “Rilievi Anac su Saliceti ricadono su tutta la Liguria: Toti si fermi”

Il consigliere dem: “Il biodigestore della Val di Magra avrebbe servito anche Genova e il Tigullio. E ora si vocifera sarà Savona a prendersi la  patata bollente”.

Primo sopralluogo al cantiere del biodigestore Saliceti

“Il parere negativo di Anac in merito all’affidamento dei lavori per il  biodigestore di Saliceti avrà ripercussioni su tutto il territorio  regionale e temo anche sul finanziamento assegnato dal ministero  utilizzando le risorse del Pnrr. Capisco bene il nervosismo di queste ore di Toti e Giampedrone, che possono prendersela però solo con loro stessi per aver creato l’ennesimo pasticcio”. Lo ha detto Davide Natale, consigliere regionale del Partito Democratico dopo che l’Autorità Anticorruzione ha osservato in una delibera come ‘non si rileva la ricorrenza dei presupposti di legge’ per il cambio di contratto di servizio ‘senza il previo espletamento di una nuova procedura di  evidenza pubblica’.

“Il perché la batosta su Saliceti coinvolga mezza Liguria, non solo la provincia spezzina, è presto detto – illustra Natale -. La giunta Toti, senza dirlo esplicitamente come da abitudine, ha individuato in Saliceti lo sfogo per gran parte dei conferimenti del Tigullio e della città metropolitana di Genova. Prova ne è il fatto che l’impianto spezzino sia sovradimensionato, mentre un biodigestore per Genova non è neanche in progettazione, neanche allo stadio di studio di fattibilità. Il venir  meno di Saliceti sarebbe un colpo mortale alla pianificazione regionale,  che al momento brancola nel buio come dimostrano le posizioni  contrapposte del sindaco Bucci e del presidente Toti. Così in molti  corridoi si torna a parlare di un impianto a Savona per risolvere il  problema, senza che vi sia nessun confronto con quel territorio”.

“Torno a sconsigliare vivamente Toti di andare avanti, incurante di  sprecare soldi dei contribuenti: Anac ha usato parole chiare e incontrovertibili a cui gli enti dovrebbero attenersi per un principio di cautela – continua Natale -. Tanto più che abbiamo un’agenzia regionale dei rifiuti, la cui commissaria da oltre centomila euro  all’anno era presente alla fantomatica prima pietra di pochi giorni fa,  che rischia di rimanere carrozzone senza scopo. A cosa serve se il piano economico finanziario del servizio gestione rifiuti viene fatto dalla  Provincia, non vi sono gare per la costruzione di nuovi impianti  all’orizzonte e il tema della gestione dei flussi verso gli impianti minimi rimane lettera morta? Ce n’è abbastanza perché la Corte dei conti di interessi della vicenda, che rischia di tradursi in uno spreco di risorse pubbliche”.

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