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La diffida: "pronti a esaminare le sue parole in altre sedi"

Enel, il Pd replica a Peracchini: “Addio al carbone grazie all’Aia del 2013. Cabaret? Parla lui che propose Spezialand?”

Centrale Enel

“E’ paradossale per il sindaco parlare di cabaret dopo essersi presentato con Spezialand. E’ effettivamente singolare e un po’ comico e sufficiente a misurare la “statura” amministrativa e politica”. Il Partito democratico spezzino replica così alle dichiarazioni rese dal sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, sul tema del futuro dell’area Enel.

“Ma Peracchini – proseguono il segretario regionale Davide Natale, il provinciale Iacopo Montefiori, l’Unione comunale e il gruppo consiliare – pare assalito da un nervosismo tale da lanciarsi in dichiarazioni fantasiose. Sì, il centrosinistra al governo della città è stato capace di trattare con Enel, ottenendo a un certo momento, quale risarcimento per la servitù della città, svariati milioni di euro. Risorse impiegate per portare a compimento opere pubbliche e realizzare impianti di efficientamento energetico che oggi fanno risparmiare al Comune ed agli spezzini decine di migliaia di euro. Su questo punto invitiamo il sindaco a non compiere ulteriori scivoloni, con dichiarazioni che, diversamente, in futuro ci ritroveremo costretti ad esaminare in altre sedi”.

Ai toni categorici i dem fanno seguire un interrogativo: “Gli domandiamo semmai quale tipo di risarcimento nei confronti degli spezzini sia riuscito ad ottenere in sette anni, nonostante i sacrifici che alcune società chiedono al territorio, come Snam sull’ampliamento dell’impianto di Panigaglia per il servizio del truck loading o le compagnie delle navi da crociera con la messa a disposizione di quasi tutta Calata Paita”.

“Ricordiamo al sindaco inoltre che è proprio Enel ad aver confermato pubblicamente e più volte che la dismissione della centrale è avvenuta esclusivamente in conseguenza dell’Aia del 2013 – mediante la quale venivano fissati, per le centrali a carbone, nuovi limiti di emissione, talmente alti, da aver cosi indotto l’azienda alla decisione di spegnere e dismettere progressivamente non solo la Eugenio Montale, ma tutte le centrali a carbone in Italia. Davvero – continuano dal Pd – il sindaco vorrebbe convincere gli spezzini di aver avuto il potere di costringere Enel a chiudere la centrale a carbone? Ma se è veramente convinto di possedere così tanta influenza perché, quando arriva il momento di giocare un ruolo propositivo sulla riconversione delle aree, non esercita tutto questo suo peso per avanzare una proposta della città all’azienda? E’ la domanda che, da molti anni, non solo noi continuiamo a porre. Occorrono statura, spalle larghe, capacità di ascolto e di azione. Occorre convocare il tavolo istituzionale non con la sola azienda, ma anche con coloro che chiedono di essere coinvolti nella discussione: sindacati, forze economiche, portatori di interesse. Sono necessari impegni scritti vincolanti per le parti e di certo non Protocolli d’intesa smentiti appena un mese dopo la loro firma. Sono necessari investimenti e insediamenti che garantiscano lavoro di qualità, sostenibilità ambientale, risposte per i cittadini dei quartieri maggiormente interessati”, concludono i dem.

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