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Opposizioni all'attacco

“Medici sanità pubblica nel privato, Regione bocciata anche da governo amico”

La minoranza occupa il Consiglio regionale
Consiglieri regionali di opposizione, immagine di repertorio

La bocciatura da parte del Consiglio dei ministri della norma regionale che consente ai medici del settore pubblico di prestare servizio anche in ambito privato ha innescato una serie di commenti dal mondo politico e non.

“Lo avevamo chiaramente detto in Aula durante l’ultima sessione di Bilancio di dicembre 2023, ma la Giunta ha voluto tirar dritto ed ecco così l’ennesima norma impugnata dal Governo. Un Governo, peraltro, dello stesso colore della maggioranza regionale. Surreale!”, dichiara in una nota il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, che aggiunge che “sul tema specifico si era già espressa la Corte costituzionale con la sentenza 238 del dicembre 2018: secondo la Suprema Corte, la norma, già tentata da altri Enti, «disattende il principio di unicità del rapporto di lavoro»”. Continua Tosi: “Tutte le volte che dai banchi dell’opposizione segnaliamo profili incostituzionali nei disegni di legge presentati dall’esecutivo ligure, veniamo tacciati di ostruzionismo, presi in giro se non addirittura derisi. È chiaro che ora la norma dovrà essere ritirata ed è sempre più evidente che la Giunta non sappia a quale Santo rivolgere una prece per smaltire e/o diminuire le liste di attesa”. Per il capogruppo dei Cinque stelle “le due giunte Toti 2015-2020 e 2020-2025 saranno ricordate come quelle capaci di inanellare un record difficile da scardinare, e cioè quello delle leggi impugnate”.

“Lo avevamo detto fin da subito in aula durante la discussione del bilancio e ora lo conferma lo stesso Consiglio dei Ministri: l’emendamento Toti-Gratarola sull’uso dei medici pubblici in strutture private è un provvedimento inapplicabile e insensato – le parole di Enrico Ioculano, consigliere regionale Pd, relatore di minoranza Dem durante la seduta di bilancio -. Fin da subito avevamo fatto presente che era solo un modo per rafforzare i privati a scapito del pubblico, ora anche il governo di centro destra, riferimento della maggioranza in consiglio regionale, conferma l’inadeguatezza e anzi ne sottolinea l’illegittimità costituzionale. In un momento in cui si moltiplicano le carenze, con pensionamenti, fughe e mancate assunzioni, la Giunta invece di mettere in campo provvedimenti in grado di colmare questi vuoti, pensa di potersi affidare a soluzioni tampone inutili a colmare i disservizi e a ridurre le liste d’attesa”. Conclude Ioculano: “L’assessore Gratarola vive di contraddizioni e questo emendamento ne è stata la prova: se da un lato si espone contro le Cooperative e i medici a gettone dall’altro rimpingua le Asl, soprattutto la Asl 1, di medici privati e promuove l’uso dei medici pubblici nelle strutture convenzionate. Non solo, non contento della bocciatura del Consiglio dei ministri rilancia e spera in un ripensamento e un’approvazione, nonostante l’emendamento presenti profili di incostituzionalità. Una prospettiva inaccettabile: serve invece una proposta in grado di rafforzare il pubblico”.

Fronte Pd ecco anche l’intervento del segretario regionale Davide Natale e della responsabile sanità regionale Katia Piccardo: “Ancora una volta per la Giunta Toti il voto è zero, confermando che sulla sanità non ne azzecca una – affermano -. Dopo averla messa in ginocchio in otto anni di mal governo ha provato a rattoppare il buco delle carenze e delle liste d’attesa bloccate con una misura indegna e illegittima che fin da subito come Partito Democratico abbiamo detto che non andava bene. Oggi Toti e Gratarola hanno avuto la prova che quanto presentato non andava bene, ma continuano a voler far passare tutto come normale amministrazione. Ma anche il ‘governo amico’ di centrodestra ha bocciato la proposta di questa giunta che, incapace di trovare soluzioni per abbattere le liste e assicurare il diritto di cura, cerca escamotage che poi nei fatti si rivelano un fallimento”.

Si registra anche l’intervento di Fp Cgil Liguria e Fp Cgil Medici e Dirigenti Sanitari: “La notizia della bocciatura da parte del Consiglio dei Ministri della legge regionale che avrebbe permesso ai medici dipendenti del Servizio Sanitario Regionale ligure, in regime di intramoenia, di prestare servizio in strutture sanitarie private, anche se solo parzialmente accreditate, ripristina condizioni di correttezza del sistema – si legge in una nota sindacale -. La Funzione pubblica, già nell’ottobre scorso in occasione della discussione sul bilancio di previsione dell’Ente 2024-2026, aveva manifestato anche pubblicamente la propria contrarietà perché, se applicato, il provvedimento avrebbe rappresentato una pericolosissima deriva ai danni del Sistema Pubblico oltre ad essere un enorme regalo al privato mascherato da soluzione per abbattere le liste d’attesa. La Fp Cgil dei Medici e Dirigenti Sanitari aveva sottolineato il rischio di innescare un grave conflitto di interessi che, permettendo di aggirare il vincolo di esclusività, avrebbe creato vuoti sempre maggiori di personale e di prestazioni all’interno delle strutture del Servizio Sanitario”. Per la Funzione pubblica Cgil, “l’atto della Regione, oltre ad essere una dimostrazione di arroganza avrebbe colpito fortemente il servizio ai cittadini. Ora che la legge è stata bocciata, se la Regione avesse un briciolo di umiltà, tornerebbe sui propri passi e sposerebbe soluzioni condivise”.

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