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Presidio sotto la prefettura

Morti sul lavoro: Cgil e Uil puntano a un accordo con la prefettura per una maggiore sicurezza dei lavoratori

presidio contro morti sul lavoro

I fatti di Firenze, il crollo del cantiere, le morti di cinque operai e il ferimento di altri tre hanno portato i sindacati di Cgil e Uil in strada a manifestazione, alla Spezia davanti alla Prefettura, per chiedere certezze e interventi per invertire la tendenza di un problema gravoso che conta più di mille morti l’anno sul posto di lavoro.

“Oggi c’è ancora più bisogno di riportare al centro dell’attenzione quelli che sono i temi previsti dalla Piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil che fu proposta al governo Draghi nel 2021 – ha detto Marco Furletti segretario Uiltrasporti -. Affrontava tematiche sulla prevenzione, una maggiore formazione per i lavoratori, ma non solo per loro ma anche per gli imprenditori che si apprestano ad aprire una nuova attività. C’è la necessità di attivare maggiori controlli nei luoghi di lavoro attraverso un aumento degli organici degli ispettorati del lavoro, dei tecnici Asl. Purtroppo oggi, da questo punto di vista il nostro territorio ne è una rappresentazione: le dotazioni organiche non sono ancora sufficienti per coprire tutti i posti di lavoro per la nostra provincia. Soprattutto, c’è la necessità di intervenire anche sotto l’aspetto culturale perché il valore e l’importanza del tema della sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere un tema, a nostro giudizio, che deve essere presente nei programmi scolastici di ogni scuola di ogni ordine e grado. Nel nostro piccolo abbiamo attivato anche un concorso, con l’emittente Tele Liguria sud, “Vai sicuro” che sensibilizza gli studenti al tema della sicurezza”.

Luca Comiti segretario di Cgil La Spezia ha aggiunto: “Abbiamo proposto alla Prefettura un protocollo, sulla falsariga di quelli già attivati in passato. Pensiamo a quello del caldo in estate per i cantieri. Oggi pensiamo a un accordo più ampio, perché se vogliamo evitare incidenti e morti come a Firenze dobbiamo incidere di più. Si fa andando a sottoscrivere dei protocolli che prevedono di sancire con le istituzioni, gli appaltatori, i committenti e le organizzazioni sindacali chi lavora nei cantieri, come lo fa, con quali contratti e rispetto degli stessi siglati a livello nazionale maggiormente rappresentativi e non maggiormente applicati. Crediamo che un documento di questo tipo sia un valore aggiunto in un territorio come il nostro che per il prossimo futuro dovrà affrontare delle sfide importanti. Va inoltre modificato quello che sancisce il codice degli appalti che ha ulteriormente allargato l’appalto e il subappalto: da tempo sosteniamo che non vada bene”.

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