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Giampedrone: "esiti istruttoria dovrebbero arrivare entro febbraio"

Biodigestore, Natale: “Ecco cosa dice Anac. Attenderei a posare la prima pietra”

Un render del biodigestore a Saliceti
Un rendering del biodigestore di Saliceti

Un’interrogazione al presidente e alla giunta regionali per conoscere le risultanze della procedura avviata dall’Anac, Autorità nazionale anti corruzione. L’ha portata in Consiglio regionale Davide Natale, consigliere del Partito democratico. “Relativamente al procedimento aperto da Anac, Regione Liguria e Arlir (Agenzia regionale ligure per i rifiuti, ndr) – ha risposto oggi in aula l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone – non sono direttamente coinvolte dall’istruttoria avviata dall’Autorità nazionale anti corruzione, che verte essenzialmente sui contenuti dell’affidamento curato a suo tempo dalla Provincia della Spezia dalla concessione relativa al revamping dell’impianto esistente con opzione per la realizzazione di un impianto di biodigestione. Provincia ha provveduto a fornire ampia documentazione ed illustrazione delle modalità seguite dalle diverse fasi della procedura, in corrispondenza dell’evoluzione della pianificazione del settore,  al fine di dimostrare tutta la correttezza e la legittimità del percorso seguito. Attualmente siamo in attesa degli esiti conclusivi dell’istruttoria, che dovrebbero arrivare entro il mese di febbraio”.

“Qualcuno deve prendersi la briga di spiegare a noi e a tutti i cittadini liguri a cosa serva l’Agenzia regionale ligure per i rifiuti voluta da Giovanni Toti e la sua giunta – la posizione del consigliere Natale -. Una macchina che garantisce un lauto stipendio per il commissario, a carico dei contribuenti, e che non è stata in grado neanche di informare il consiglio regionale del fatto che per l’Agenzia anticorruzione l’affidamento dell’appalto di realizzazione del biodigestore di Saliceti è potenzialmente «in contrasto con i principi di trasparenza e concorrenzialità delle pubbliche concessioni». Questo è stato comunicato da tempo alla Provincia della Spezia dalla stessa agenzia anticorruzione che ha aperto un’istruttoria in merito, di cui oggi l’assessore Giampedrone non ha riferito i contenuti in aula. Ce n’è abbastanza per chiedere indietro i 140mila euro che il commissario costa ai cittadini liguri, visto che tra i suoi compiti c’è proprio quello di fornire ricognizione dei contenzioni in corso. Ci pensiamo noi a colmare questa gravissima lacuna citando le parole di Anac che sottolinea come «non paiono soddisfatti i presupposti di legge per modificare la concessione senza espletamento di una nuova procedura di gara conformemente alle disposizioni di legge» e che ammonisce come l’operazione «possa configurarsi come affidamento senza gara». Attendiamo di conoscere cosa risponderà l’Anac alle controdeduzioni inviate dalla Provincia, ma a oggi la situazione sembra tutta in salita. Attenderei a posare la già programmata prima pietra per evitare di spendere inutilmente ulteriori denari pubblici”. Previsto per fine febbraio, ha informato l’assessore Giampedrone sempre nel corso della trattazione dell’interrogazione, il via della cantierizzazione.

Conclude il consigliere regionale e segretario regionale del Partito democratico: “Credo che l’Agenzia per i rifiuti andrebbe chiusa. Se prendo la legge regionale che la istituisce, questa dice che dovrebbe approvare il piano economico finanziario della gestione dei rifiuti ma non lo fa, perché non ha personale. Dovrebbe determinare i flussi verso gli impianti minimi ma non lo fa, perché non esistono più i minimi. Dovrebbe determinare il costo per unità di peso ma non lo fa, perché non ha il personale. Dovrebbe espletare le gare per la realizzazione degli impianti ma non lo fa, perché non ci sono impianti da realizzare. Toti e i suoi ci devono spiegare a cosa serve questo carrozzone”.

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