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"cercano di abbindolare elettorato"

Puc, l’opposizione di Arcola: “Pd, quante giravolte”

Consiglio comunale di Arcola, Sala Pentagona
L'aula consiliare della Sala Pentagona

“Prendiamo atto dei contenuti apparsi recentemente sui quotidiani locali a margine della conferenza stampa tenuta nei giorni scorsi ad Arcola da parte del segretario ed esponenti della segreteria del Circolo del Pd arcolano, oltre ad assessori e consiglieri comunali in quota Dem. Mamma mia, quante giravolte! A tale riguardo sarebbe interessante conoscere le opinioni degli esponenti di Italia Viva e Rifondazione Comunista, partners della maggioranza consiliare che governa il Comune di Arcola – che si approssima alla fine del proprio mandato elettorale – che nel mese di maggio 2023, unitamente ai consiglieri comunali del Pd votarono l’adozione del Puc.
Le idee politiche sul Puc non erano chiare né in allora, tanto meno oggi. Insomma, da qui al giorno 13 del corrente mese, presenteranno osservazioni a sé stessi (ndr. Non è vietato ma quanto meno è surreale!!)”. Si apre così la nota congiunta diffusa dai gruppi di opposizione nel Consiglio comunale di Arcola: Cambiamo, Fratelli d’Italia e Alternativa per Arcola.
“A circa tre mesi e mezzo dalla tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Arcola – proseguono gli esponenti della minoranza – i Dem arcolani mettono dunque le mani avanti per porre rimedio (secondo il loro punto di vista) a situazioni delle quali mai si sono interessati e cercando di abbindolare ancora l’elettorato arcolano, quasi a voler dire loro: sapete, politicamente dopo anni di affiancamento politico ai progettisti del Puc, non avendo quasi mai avuto le idee sufficientemente chiare, oggi, fulminati sulla Via di Damasco e fatti ulteriori approfondimenti (!!) vi sono cose che non ci piacciono (!!), non vanno più bene e, pertanto, sono da modificare, cancellare”.

“E’ bene ricordare, particolarmente al Pd arcolano che nella seduta del 9 maggio 2023, allorquando il Puc venne adottato attraverso il voto del Consiglio comunale (non con i nostri) noi attraverso i nostri interventi esprimemmo contrarietà su tutta una serie di aspetti dello strumento urbanistico – proseguono dalle minoranze -, quali, a titolo di esempio sull’asse viario di penetrazione, con annessa rotatoria sulla S.P. 331 in Via Provinciale a Romito, di collegamento alla Pedemontana, a scavalco di una parte del centro abitato della frazione. Sostenendo che la Pedemontana dovesse restare una pedonale e ciclabile quale punto di partenza per accedere alla rete sentieristica del Carpione. Per cercare di alleviare il considerevole traffico veicolare sulla S.P. 331 dal Muggiano a Romito Magra, proponemmo, condividendolo anche con l’amministrazione comunale di Lerici un percorso di viabilità veloce (passante) in galleria che partendo da pochi metri prima della galleria degli Scoglietti terminasse, in uscita nella zona di S. Genesio-nei pressi del distributore Tamoil. Argomentammo poi la nostra contrarietà al cd. Canale scolmatore ai piedi della Pedemontana. A tale riguardo, in quella seduta di Consiglio comunale, un consigliere in quota Dem nel corso del proprio intervento dichiarò di essere fortemente preoccupato per la stabilità delle soprastanti abitazioni delle frazioni di Cerri e di Trebiano. Oggi, questo consigliere e il suo partito si ravvedono e propongono il tunnel passante Pomara/San Genesio. Cita il Pd arcolano: «l’obbiettivo è ridurre il traffico sull’Aurelia (ricordiamo al riguardo le promesse elettorali della primavera del 2019 fatte agli elettori da chi oggi ha responsabilità di governo comunale) e sulla S.P. 331 e offrire una corsia preferenziale al traffico pesante porto/autostrada. Con quest’opera non sarebbe più necessaria la bretella di alleggerimento lungo la S.P. 331» (!!) Ma va!!!, aggiungiamo noi. Ancora gli esponenti del Pd arcolano nel loro intervento affermano di essere favorevoli al raddoppio della portata del canale del Rio Maggio a Romito Magra e che l’effetto renderà non più necessario lo scolmatore! Né più e né meno di quella che era stata l’opinione da noi sostenuta in Commissione consiliare e in Consiglio comunale”.

Concludono dall’opposizione: “Circa poi la proposta Pd di tre case di Comunità, di cui una a Romito Magra presso le ex Casermette demaniali, osserviamo ed auspichiamo che queste ultime possano quanto prima essere assunte a patrimonio comunale e che la frazione di Romito da sempre lamenta enormi ed importanti necessità (particolarmente per i giovani dei quali non abbiamo letto una parola), molte delle quali potrebbero trovare ospitalità in questo edificio, a titolo di esempio citiamo: almeno i servizi di anagrafe comunale decentrata, una sezione decentrata della biblioteca comunale, spazi aggregativi/associativi, laboratori di arte e cultura, sala polivalente, ecc. Per questioni esclusivamente di spazio tralasciamo qui tutti gli altri argomenti trattati dai Dem durante la loro conferenza stampa. A breve, ci sarà occasione per scrivere e rendere edotti i cittadini arcolani anche di ciò. Concludendo, appare di tutta evidenza la fantasia e le operazioni di continuo trasformismo per cercare di recuperare consensi sull’elettorato riguardo tutta una serie di autogoal fatti da inizio mandato elettorale da questa giunta comunale. Quella del Puc si può configurare quale punta di diamante di tutta una serie infinita di scivolate in danno principalmente degli arcolani, ma chissà magari ci saranno altre sorprese nel prosieguo di questi ultimi mesi di governo locale”.

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