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Parla il sindaco di tresana

Oss, è emergenza in Lunigiana. Mastrini: “Il personale c’è, ma non viene assunto”

Oss sanitari infermieri

La riforma che ha portato a tre le aziende sanitarie locali in Toscana continua a far discutere, soprattutto per le difficoltà nel reperire personale ospedaliero Oss, organizzare ed erogare i servizi: «E’ sotto gli occhi di tutti, cittadini e lavoratori del comparto sanitario, come gli effetti della riforma regionale delle aziende sanitarie non abbia sortito buoni risultati. Definirla fallimentare o comunque necessaria di profonda revisione penso sia, dati alla mano, corretto». In questi giorni si è aperto il dibattito sulla mancanza di Oss presso gli ospedali della Lunigiana; Oss il cui numero sarebbe sensibilmente diminuito in maniera tale da sottoporre gli attuali operatori ad intensi carichi di lavoro e non assicurare loro il necessario turn over: «Stride ancor di più – sottolinea Mastrini – apprendere che le direzioni del dipartimento professioni infermieristiche e ostetriche stiano lavorando per risolvere il problema di concerto con la direzione infermieristica locale, come ha precisato l’Ausl in una nota. Insomma proliferano i direttori, ma mancano gli operatori socio sanitari».
Personale Oss che, in virtù di una recente legge regionale, sarebbe disponibile in gran numero: «In proposito voglio ricordare al direttore generale dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani, che il Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità la proposta di legge di Marco Stella (Forza Italia) per la proroga di un anno delle scadenze delle graduatorie 2022 per l’assunzione di operatori socio sanitari».

Si tratta di una graduatoria di 2600 idonei, da cui è stato assunto finora meno del 10 per cento: «Il diritto alla sanità si garantisce – aggiunge Mastrini – anche investendo bene le risorse: servono quindi meno dirigenti e più operatori per assicurare servizi ai cittadini. Adesso spetta alle aziende sanitarie utilizzare le graduatorie Oss e non rivolgersi più, come fatto finora, ad agenzie interinali. D’altronde non lo diciamo soltanto noi di Forza Italia che occorra razionalizzare la spesa sanitaria in Toscana, ma lo afferma anche il Presidente Giani facendo riferimento alle auto in dotazione alle aziende».

Schema di utilizzo delle graduatorie e loro proroga che potrebbe essere applicato anche ad altre professionisti sanitarie: «Sarebbe certamente auspicabile e la ratio di eventuali altri provvedimenti potrebbe essere la stessa. Ad esempio in Lunigiana le sigle sindacali hanno già segnalato carenze ai laboratori analisi e ai centri trasfusionali: servizi, e parlo per esperienza diretta, dove abbiamo per fortuna personale di grande qualità». D’altronde costerebbe meno prorogare le graduatorie di durata biennale, di almeno un anno, che indire nuove selezioni: «Si tratterebbe semplicemente di far valere il principio di economicità».

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