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Tra le proposte tunnel pomara/san genisio e 'metro' di superficie

Puc Arcola, le idee del Pd. “Su Enel accordo e concertazione, protocollo riservato è inaccettabile”

Carmela Bianchini, Massimiliano Nardi, Carlo Marletti, Enzo Alpinoli, Stefano Sgorbini e Camilla Monfroni. Partito democratico Arcola

Dall’area Enel alla tunnel di Pomara/San Genisio, dall’impianto rifiuti di Groppolo all’incremento del fotovoltaico, dagli alloggi a canone calmierato per giovani coppie alla messa a dimora di 12.600 piante. Questi alcuni dei temi delle osservazioni con cui il Partito democratico di Arcola intende dare il suo contributo al Piano urbanistico comunale, adottato nei mesi scorsi da Palazzo civico; osservazioni presentate stamani nel corso di una conferenza stampa al bar di Piazza Garibaldi dal segretario Stefano Sgorbini, affiancato dai membri di segreteria Enzo Alpinoli e Carlo Marletti; presenti anche gli assessori Camilla Monfroni e Massimiliano Nardi e la consigliera Carmela Bianchini, amministratori arcolani Pd.

Per quanto riguarda le aree dell’ex centrale Enel ricadenti nel territorio comunale di Arcola, “che sono il 30 per cento del totale, proponiamo che siano sottoposte a preventiva bonifica – ha illustrato Sgorbini – e che ogni trasformazione verso futuri sviluppi produttivi strategici per la provincia siano assoggettate a un accordo di pianificazione tra i Comuni di Arcola e della Spezia – tra le cui aree ex centrale Enel c’è un’integrazione oggettiva e funzionale -, la Provincia e la Regione, con concertazione con Enel e Terna e con le forze economiche e sociali spezzine, per concludere con un accordo di programma in grado di indicare interventi, attori, risorse e tempi della trasformazione; mentre il protocollo riservato e secretato sottoscritto tra Comune capoluogo ed Enel, di cui abbiamo letto, è condizione inaccettabile”. Sulle aree Enel, ha proseguito il segretario Dem arcolano, “è necessario puntare a un doppio traguardo: da un lato l’occasione storica di un nuovo sviluppo industriale  compatibile, dall’altro il risarcimento ambientale verso il territorio e le popolazioni locali, con la previsione nelle aree più inquinate e da bonificare di un grande parco pubblico e cittadino di dodici ettari nelle aree dell’ex lagunaggio ceneri”. Alla menzionata Terna viene poi richiesta dal Pd “la presentazione nel proprio Piano decennale di sviluppo di un piano di riassetto delle linee aeree che transitano sul comune di Arcola andando verso una riduzione delle stesse e/o una trasformazione in cavidotti tali da eliminare impatto collinare ed elettrosmog”.

Quindi l’impianto Specchia Services in località Groppolo, spesso al centro del dibattito arcolano in questi mesi. Premessa i Dem la menzione della norma “che impone il divieto di installazione di attività insalubri di prima categoria entro duecento metri dai centri abitati, salvo adeguamento ambientale”, per l’impianto, ha spiegato Sgorbini, “proponiamo prioritariamente la ricollocazione in area idonea – area Enel antistante Boscalino – oppure la completa ristrutturazione urbanistica per superare le criticità nel rapporto con le aree residenziali. In questa seconda ipotesi si prevede la realizzazione di un nuovo impianto completamente confinato, dove tutte le fasi di lavorazione siano svolte al chiuso, e con tecnologie idonee a evitare fuoriuscita di emissioni polverose e odorigene e di rumori. L’area adiacente dell’ex cementificio va rinaturalizzata con la creazione di una fascia verde d’alto fusto lato Via Serra. Il progetto deve ricomprendere una riorganizzazione degli accessi, sfruttando prioritariamente l’ingresso dalla bretella autostradale prima dell’ingressi nella galleria Fresonara, attualmente impiegato dai mezzi di servizio del gestore autostradale. In caso di mancata realizzazione sia della prima sia della seconda ipotesi, ne resta una terza: no ad attività di ampliamento e modificazione, anche produttiva, consentendo soltanto attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, fatte salve eventuali misure delle autorità competenti a tutela della salubrità e dell’ambiente, compresa la revoca dell’agibilità dell’impianto”. Sgorbini ha inoltre aggiunto che “il nuovo progetto presentato dall’azienda non è a nostro avviso approvabile per la mancanza dei requisiti previsti dalla legislazione, in particolare la presentazione di una convenzione, da approvarsi in Consiglio comunale, per l’adeguamento di tutte le reti infrastrutturali”.

Fronte infrastrutture viarie, ecco dal Pd arcolano la proposta del tunnel Pomara/San Genisio: “L’obbiettivo è ridurre il traffico sull’Aurelia e sulla Sp 331 e offrire una corsia preferenziale al traffico pesante porto/autostrada. Con quest’opera non sarebbe più necessaria la bretella di alleggerimento lungo la 331 a Romito”, affermano i Dem. Un ulteriore indirizzo è quello per una ‘metropolitana’ di superficie che colleghi le stazioni della vallata: Arcola, Vezzano, Santo Stefano, Sarzana, Luni, “da coordinare anche con servizi verso la Lunigiana storica e le Cinque Terre nel periodo estivo – continuano dal Pd -. Va da sé che per attrarre la domanda, che è motore delle innovazioni, occorre una politica che preveda più fermate e migliori servizi, ma anche un politica di prezzi calmierati”. Nel contributo Dem si parla inoltre di energia; troviamo qui la proposta, relativa ai nuovi interventi produttivi, di raddoppiare (dal 5 al 10 per cento) gli obblighi di legge sulla copertura fotovoltaica; questo per la Piana di Arcola, hanno osservato dal Pd, “potrebbe portare la produzione dall’attuale mezzo a 3,5 Mw, caratterizzando l’area come una potente centrale diffusa. Questo, sotto la guida del Comune che nell’area Mattarella sta realizzando un impianto promotore, consente di sviluppare comunità energetiche al servizio del territorio, con risparmio di Co2 e in bolletta”; viene inoltre proposta la conversione di cave dismesse a campi fotovoltaici.

Nelle osservazioni troviamo poi, spiega la sintesi fornita alla stampa, “l’obbiettivo di superare nel prossimo decennio le aree in zona rossa di Arcola, Ressora e Romito, con massima priorità per le opere di arginatura su Battifollo e Romito e messa in sicurezza dei principali canali”, o ancora l’indirizzo del saldo netto zero in materia di consumo di suolo; la “lotta ai cambiamenti climatici con il capitale naturale”, che si propone la realizzazione entro il 2030 di una foresta urbana di 12.600 alberi ad alto fusto. Su sanità e sociale, ecco la proposta di tre Case di comunità spoke, che dialoghino quindi con quelle centrali, a Romito (ex casermette demaniali), Ponte di Arcola (ex biblioteca) e Termo (Centro Bassano); o ancora l’introduzione di “una norma sociale comune a tutti i distretti di trasformazione residenziale” che prevede che il dieci per cento della superficie utile sia destinata a edilizia residenziale pubblica o sociale per alloggi a canone calmierato per giovani coppie. Alla voce turismo il Pd propone un parcheggio multipiano a Trebiano; il collegamento con la Ciclovia Tirrenica della prevista ciclabile che parte dalla stazione arcolana; per il Forte di Canarbino, il passaggio a una destinazione turistica e ricettiva, con realizzazione di un ostello; per Romito poi l’osservazione individua aree destinata a essere, si legge ancora, “prioritariamente indirizzate verso servizi ricettivi, alberghieri e commerciali dove sorgeva la vecchia fabbrica del gas, oltre ad aree attrezzate per i camper e di accesso al parco nelle vicinanze del nuovo centro commerciale”, unitamente alla proposta della riapertura della galleria ferroviaria (650 m) per un collegamento ciclopedonale alle aree del Parco. Mentre in ambito commercio è stata presentata un’osservazione “che mira innanzitutto a dare alle attività commerciali previste nei maggiori distretti di trasformazione della piana di Arcola un diretto aggetto su Viale XXV Aprile, lasciando sul lato posteriore le nuove attività industriali e artigianali”.

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