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Cinque milioni di euro sequestrati

Operazione internazionale antidroga: un arresto anche alla Spezia

Le forze investigative hanno permesso di individuare quattro strutture criminali. Le indagini si sono sviluppate nell'arco di tre anni. In totale i beni sequestrati si aggirano attorno ai 5milioni di euro. L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di stanare un vasto traffico di cocaina, eroina, mdma, hashish e marijuana

Sequestro internazionale droga

C’è anche un arresto alla Spezia nella maxi operazione antidroga condotta dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo e da altri organismi investigativi, italiani ed europei, indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Nel dettaglio, gli indagati sono 83 e per 70 di loro è scattata la custodia cautelare in carcere. Le forze investigative hanno permesso di individuare quattro strutture criminali. Le indagini si sono sviluppate nell’arco di tre anni. In totale i beni sequestrati si aggirano attorno ai 5milioni di euro.

Ed è nella mattinata odierna che i Carabinieri hanno dato esecuzione – sull’intero territorio nazionale e, con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea – ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali coercitive e patrimoniali, emessa dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della repubblica di Firenze, nei confronti di 83 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, la misura prevede: la custodia cautelare in carcere di 70 indagati, 68 dei quali stranieri; di loro, 28 risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 36 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e Albania. Gli arresti domiciliari sono a carico di 8 indagati e l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per altri 4. Sono stati sequestrati di oltre 5 milioni di euro, ritenuti provento dell’attività illecita.
Sono state eseguite perquisizioni personali, locali e telematiche. L’attività investigativa che ha portato all’attività odierna, avviata e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Borgo San Lorenzo, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, ha coinvolto istituzioni nazionali e sovrannazionali.
Fortissima la collaborazione con Eurojust, oltre quella di Europol, Interpol e della Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana (SPAK).
A livello nazionale, è risultato importante il coordinamento operato dall’Ufficio Criminalità Organizzata del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, oltre che dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e dall’Ufficio dell’esperto per la sicurezza dell’Ambasciata in Albania.

In fase esecutiva è stato essenziale anche l’ausilio di Europol, dell’Unità Fast , 3^ Divisione Interpol e Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – SCIP (che ha proceduto alla localizzazione dei catturandi all’estero) e delle polizie estere interessate.
In Italia, hanno collaborato i Carabinieri di numerosi comandi Provinciali: Firenze, Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Como, Enna, La Spezia, Lecce, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Milano, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Ravenna, Rimini, Roma, Siena e Varese. Hanno partecipato anche il 4° Nucleo elicotteri, delle Squadre di Intervento Operativo e delle unità cinofile.
L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di stanare un vasto traffico di cocaina, eroina, mdma, hashish e marijuana. Gli stupefacenti sono stati introdotti in Italia dall’Albania, attraverso le coste pugliesi, o dall’Olanda, per poi essere in parte smerciati nella provincia di Firenze, in parte dirottati su altre “piazze” del territorio italiano o in Germania.

Sono state individuate quattro diverse strutture criminali che a tal fine cooperavano tra loro, composte da cittadini italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania, e le restanti due in Toscana (da cui però si spostavano sull’intero territorio nazionale); ne sono state localizzate le basi operative e logistiche, i depositi per lo stoccaggio nel Fiorentino e persino l’officina meccanica ove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga a Bologna.
Infine, è stato disarticolato un gruppo di “pusher”, che smerciava gli stupefacenti al dettaglio nel Mugello e nell’intero territorio metropolitano fiorentino.
Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità). L’impulso investigativo è nato nel 2019, allorché fu possibile attribuire una partita di 2 kg di marijuana sequestrati in Piazza Muratori a Firenze ad un Albanese di 42 anni. Approfondendo, è divenuto evidente che si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna e seguendone gli spostamenti ne è stato possibile ricostruire la rete dei sodali. Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, anch’essa stanziata a Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania. Due arresti eccellenti di corrieri disvelavano l’ampiezza delle operazioni: in Germania veniva fermato un Italiano con 25 kg di marijuana, a Firenze un altro con 80 kg della medesima sostanza. Infine lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dall’arresto dei suoi manovali a effettuare uno spostamento di persona, è stato arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 chilogrammi tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di celare con deodoranti per auto. Non si è omesso di trascurare la dimensione locale del fenomeno, disarticolando la rete dei “pusher” fiorentini, cittadini albanesi operanti da Barberino di Mugello e Firenzuola.

Le indagini hanno quindi risalito la filiera e, grazie alla collaborazione internazionale, è stato individuato non solo il canale di approvvigionamento dall’Albania, gestito da una organizzazione locale, ma anche quello operante nei Paesi Bassi, facente capo a un altro sodalizio albanese stanziato ad Amsterdam, con propaggini nell’Italia settentrionale, capace di movimentare centinaia di chilogrammi di cocaina verso l’intero Nord Europa. In Italia, i Carabinieri hanno fermato due loro corrieri, un Italiano e un Albanese, che trasportavano più di 10 chilogrammi di cocaina.
Durante queste attività preliminari erano già state arrestate in flagranza 24 persone nonché sequestrati circa 15 chilogrammi di cocaina, 120 di hashish e 487 di marijuana, 217 piante di cannabis, quasi 2 litri di olio di hashish, 95mila euro in contanti, due pistole, un fucile, 7 automezzi e un immobile.

Nella prosecuzione delle indagini, sulla sponda albanese, la Polizia di Stato albanese, coordinati dalla Procura per la criminalità organizzata SPAK, hanno arrestato in flagranza di reato di 11 persone sequestrando complessivamente 14,3 chilogrammi di cocaina, 34 di eroina, 30 di hashish, 68 di marijuana, 3.600 euro in contanti e 6 automezzi pesanti.

“Le misure sono state adottate nel corso delle indagini preliminari – si legge in una nota della Procura – e testimoniano il costante operato dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Firenze nel contrasto al crimine organizzato ed i continui sforzi posti in essere dalle Istituzioni per l’eradicazione del narcotraffico, piaga della società attuale. Per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza e la loro colpevolezza dovrà essere acclarata nel corso del processo ed eventualmente stabilita con sentenza irrevocabile”.

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