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La firma tra adsp e polizia postale

Porto spezzino potenziale bersaglio degli hacker: arriva il sistema che cercherà di prevedere e mitigare gli attacchi

War games e Minority report. Due pellicole che come spesso accade nella fantascienza prevedono le evoluzioni tecnologiche rapportate alla sicurezza. Nel primo film un giovanissimo esperto informatico, promettente hacker, riesce ad simulare virtualmente, a sua insaputa, un potenziale attacco missilistico tra Urss e Usa. Nel secondo film, dal quale poi è nato un lungo e intenso filone cinematografico, invece un complesso sistema riesce a individuare i reati prima che vengano commessi.
Per niente romanzato ma reale, invece, quello che il progresso ha portato oggi anche in porto alla Spezia: la Polizia postale e cibernetica e l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale hanno sottoscritto un accordo che permetterà alla polizia di intercettare possibili attacchi hacker al porto stesso di aumentare le proprie barriere difensive. Non a caso questo patto è stato siglato in una città portuale perché i più grandi flussi di dati e merci passano da quello sbocco sul mare.
Il patto è stato siglato questa mattina, in questura alla Spezia, dal dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia Postale per la Liguria, Alessandro Carmeli, e dal presidente di Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale Mario Sommariva, alla presenza del prefetto della Spezia Maria Luisa Inversini, del questore della Spezia Lilia Fredella e del procuratore generale della Spezia Antonio Patrono.
“I centri operativi di sicurezza cibernetica presenti in tutta la regione, attraverso la collaborazione con il servizio di Polizia postale riescono a intercettare e prevenire, in altri casi a mitigare, attacchi informatici a danni di infrastrutture critiche di interesse locale – ha spiegato il dirigente Alessandro Carmeli -. Sicuramente l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale è un’infrastruttura critica e sensibile per la provincia della Spezia. Con questo protocollo di intesa abbiamo deciso di condividere le informazioni che possiamo fornire loro per prevenire questi attacchi, la procedura di intervento e la formazione congiunta del personale. Quest’ultimo è lo strumento che ad oggi abbiamo più potente per rispondere al cybe risk”.
Il protocollo rappresenta un modello esportabile anche in altre realtà del territorio. “Abbiamo ritenuto di dover prima lavorare e sottoscrivere con l’Autorità portuale perché a livello logistico è una delle strutture che presenta maggiori rischi che nello scenario geopolitico, dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022, i primi porti attaccati furono i porti di Anversa e Rotterdam che consentivano lo stoccaccio e la lavorazione di petrolio e gas. Abbiamo ritenuto che la Spezia potesse essere la condizione geopolitica per un obiettivo per determinati contesti criminali”.
Avvalendosi di personale altamente qualificato e specializzato e di tecnologie all’avanguardia, la Polizia Postale di Genova impegna l’esperienza maturata nei settori del contrasto al cyber terrorismo e al cyber crime a tutela di una delle principali infrastrutture informatiche regionali, al fine di prevenire, ed eventualmente mitigare, attacchi informatici ai danni dei Porti della Spezia e di Marina di Carrara.
L’Autorità di sistema portuale, che collabora attivamente con Liguria Digitale e il Centro di Competenza Start 4.0 in ambito cyber, con questo accordo si impegna formalmente a promuovere le iniziative assunte al fine di perseguire gli obiettivi, anche attraverso la realizzazione di spot dedicati da trasmettere su network televisivi e piattaforme social o a mezzo stampa sui principali quotidiani, sempre con il coordinamento del competente Ufficio relazioni esterne, cerimoniale e studi storici della Segreteria del Dipartimento.
Il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure orientale Mario Sommariva ha spiegato: ” Con questo accordo abbiamo voluto innalzare il nostro livello di prevenzione e gestione di potenziali rischi legati allo scambio dell’informazione. Abbiamo inoltre abbiamo la possibilità di formare il nostro personale su una materia relativamente nuova e importante. Oggi le guerre si combattono anche con i sistemi informatici, il porto è una barriera sensibile”.

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