LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Botta e risposta

Scuole, Pd: “Peracchini assente in commissione, ha abdicato”. Provincia: “Nessuna richiesta concordata di audizione”

Polemica in vista della trattazione in Consiglio regionale dell'integrazione al Piano di dimensionamento scolastico, pratica che aggiunge quattro accorpamenti, riguardanti Genova e Savona. L'ente provinciale: "Si continua a polemizzare in maniera sterile e gratuita". Rossetti (Azione): "Anche a Spezia scuole accorpate per salvaguardare maggioranza politica"

Un momento del Consiglio provinciale che ha approvato il piano di dimensionamento scolastico
Un momento del Consiglio provinciale sul dimensionamento scolastico, novembre 2023

Nuova tappa in Consiglio regionale per il Piano di dimensionamento scolastico 2024/25. Martedì prossimo, 30 gennaio, l’aula infatti discuterà l’integrazione del Piano così come approvata a maggioranza in III commissione regionale lo scorso 25 gennaio; pratica che aggiunte quattro accorpamenti, tre riguardanti la Città metropolitana di Genova, uno la provincia di Savona – quest’ultimo modificato in virtù di un emendamento presentato dai consiglieri di maggioranza Bozzano (Lista Toti), Russo (FdI) e Mai (Lega).
In vista della discussione della pratica, non manca la polemica politica, anche in chiave spezzina, per quanto la provincia levantina non sia direttamente coinvolta nell’integrazione all’esame del prossimo Consiglio.
“Purtroppo ancora ieri il centrodestra ha messo in scena la volontà di usare l’accorpamento di scuole imposto dal Governo a scopi politico-elettorali, con l’applicazione di criteri opposti applicati a seconda delle province. Possiamo dire che il dimensionamento scolastico regionale è fallito”, afferma in una nota il consigliere regionale Pippo Rossetti. Per l’esponente di Azione, si legge in un altro passaggio della nota, “la Giunta regionale non ha dato alcun criterio sugli accorpamenti da fare – attacca Rossetti – e Bucci, che di accorpamenti ne avrebbe dovuti fare sei, ha chiesto e ottenuto di farne solo tre. Anche a Spezia le scuole sono state accorpate in modo da salvaguardare la maggioranza politica della provincia”. E nel finale del suo intervento Rossetti accusa: “È stato calpestato il diritto dei ragazzi e delle famiglie, il lavoro di presidi e docenti. Si poteva applicare la norma in maniera costruttiva e non per imposizione. Un disastro sotto il profilo istituzionale, sono state calpestate le autonomie scolastiche, e si è abdicato al ruolo della Regione e non si sono rispettate le famiglie che iscrivono i figli a scuole che non esistono più”.

Critiche anche dal Partito democratico. “Il piano presentato ancora ieri in commissione rimane completamente sbagliato, ingiusto e con trattamenti diseguali fra le province. La maggioranza si è presentata e ha confermato un emendamento mai condiviso con i territori e le scuole. Un piano scritto senza nessuna logica didattica e ascolto dei territori”, dichiarano i consiglieri regionali Pd Davide Natale, segretario dei Dem liguri, e Roberto Arboscello. “Non avevamo grandi illusioni che la situazione potesse cambiare – aggiunge Natale – perché la stessa assessora Ferro in commissione ha sempre dichiarato che ciò che conta sono i numeri da dare al Ministero e non il progetto dietro quei numeri. Ma il dato ancora più grave è che per la provincia di Spezia – oltre all’assenza del presidente della Provincia, che ha abdicato dal difendere il suo territorio – che dei quattro accorpamenti in meno previsti nel Milleprororghe, tre sono stati concessi a Genova e uno a Savona, quando doveva esserci una suddivisone equamente distribuita sul tutto il territorio ligure”. Concludono poi il segretario regionale e il vice capogruppo Pd in Consiglio: “Siamo di fronte a un piano vergognoso e continueremo a dare battaglia, perché il mondo della scuola non può essere trattato in maniera ragionieristica e soprattutto va tenuta in considerazione la tutela degli interessi generali di tutta la regione e non soltanto di una parte di essa. Ci sono realtà a Spezia, come a Savona che hanno visto accorpamenti senza logica e altri evitati solo perché avevano una protezione politica. È un piano non equo nella divisione territoriale e non rispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo sul territorio per migliorare l’offerta didattica e formativa”.

Tirata in ballo, la Provincia della Spezia risponde. Nella nota dell’ente provinciale si parla di “strumentale polemica” e si segnala che “è bene precisare che da parte della 3° Commissione consiliare regionale non vi è stata alcuna convocazione formale diretta al Presidente della Provincia della Spezia o al Sindaco della Spezia e non vi è stata nessuna richiesta concordata di audizione come una corretta pratica istituzionale vorrebbe”. Presenza, quella del sindaco/presidente Peracchini, di cui si fa menzione nel fascicolo di convocazione della seduta della commissione di ieri, che lo inserisce tra i numerosi soggetti (tra cui gli altri presidenti delle Province e il presidente della Città metropolitana) di cui è programmata l’audizione. “La seduta della 3° Commissione consiliare regionale – prosegue la nota della Provincia – aveva quale ordine del giorno esclusivamente una proposta della Giunta regionale in merito all’integrazione del piano di dimensionamento della rete scolastica, già approvato con deliberazione di Consiglio Regionale 28 novembre 2023, relativa alle sole quote indicate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per i territori di Genova e Savona. Ovvero un atto in cui si delibera il completamento della prevista riduzione del personale dirigenziale scolastico per la sola città metropolitana di Genova e per la provincia di Savona, testo che verrà discusso nel prossimo Consiglio regionale. Nessuna pratica trattata da 3° Commissione regionale o che verrà successivamente portata all’ordine del giorno del Consiglio regionale, inerente il dimensionamento scolastico, riguarda atti o deliberazioni che interessano direttamente il territorio spezzino”.

Conclude la nota dell’amministrazione provinciale spezzina: “Appare grave che si continui a polemizzare in maniera sterile e gratuita, strumentalizzando le procedure e creando confusione su decisioni già definite, per le quali gli organi regionali competenti si sono già espressi con proprie deliberazioni al termine di un articolato processo che ha coinvolto tutti i soggetti interessati. La Provincia della Spezia, attraverso un corretto iter procedurale e con deliberazione consiliare, ha esclusivamente adempiuto all’applicazione di indirizzo locale delle norme nazionali e delle indicazioni regionali riguardanti una vincolante diminuzione del solo personale dirigente in servizio presso le istituzioni scolastiche, questo senza modificare alcun plesso oppure trasferire classi o sedi scolastiche. La Provincia ha operato così come richiede il ruolo ricoperto dall’Ente relativamente a questa materia che viene espressamente definita in sede regionale con la deliberazione di un Piano Regionale di dimensionamento scolastico. Ogni altra considerazione o interpretazione volutamente difforme della realtà appare come una mera strumentalizzazione che non ha alcuna attinenza con i fatti e con la doverosa applicazione delle norme. La Provincia della Spezia, così come è stato evidenziato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha ottemperato a quanto previsto secondo i vincoli previsti dalla riorganizzazione del personale dirigenziale della scuola stabilita a livello nazionale e che, anche con atti propri ministeriali, verrà comunque portata a piena definizione”.

leggi anche
Consiglio regionale ligure
"spero in un ripensamento dell'assessore ferro"
Vaccarezza annuncia possibile emendamento su accorpamenti scuole, Pd e arancioni polemizzano a suon di hashtag
L'assessore Simona Ferro
"nessuna scuola sarà chiusa"
Dimensionamento scolastico, Ferro: “Sterili polemiche opposizione alimentano disinformazione e preoccupazione”
Scuola, attraversamento
"iter complesso e tempistiche stringenti"
Dimensionamento scolastico, Liguria non si avvarrà di deroga su riduzione organici