“In 16 giorni nel mese di dicembre tre gravissime aggressioni – precisa Pagani – hanno costretto il cartello sindacale a uno stato di agitazione inevitabile. L’arrivo del provveditore in carcere alla Spezia di venerdì scorso è sembrato risolutivo in merito all’ultimo trasferimento del terzo detenuto violento. Ora occorre pianificare una serie di interventi, primo di tutti creare una camera per l’isolamento e una per i detenuti violenti: non è possibile che alla Spezia i detenuti, dopo fatti così gravi restino impuniti. Altro dato positivo, oggi, è la conta detenuti generale che da 165 è passata a 147. Di fronte a questo quadro il governo Meloni prenda compiutamente atto della strisciante emergenza, fatta anche di sovrappopolamento detentivo, con circa il 130 per cento di presenze in più rispetto ai posti effettivamente disponibili, ma con punte di oltre il 200 per cento, e di penuria di operatori. Alla sola Polizia penitenziaria servirebbero rinforzi per almeno 18mila unità, e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente, il Parlamento vari una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale e la riorganizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del corpo di Polizia penitenziaria”, conclude Pagani.
“E’ stato trasferito ieri, direzione Piemonte, l’ultimo dei tre detenuti autore di una violenta aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario. Si tratta di un detenuto con reati di tentata rapina, tentato omicidio, porto d’armi, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento, che aveva preso a bastonate un agente, poi trasportato al Pronto soccorso”. Lo dichiara Fabio Pagani, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
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