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Ennesimo capitolo

Piano finanziario e onerosità del canone, il Pd riporta il Felettino in consiglio. Guerri: “Ripetete gli stessi quesiti ma l’iter sta andando avanti”

Render Felettino

Non è mancato un passaggio sulla sanità e in particolare sul futuro ospedale del Felettino, tema di un’interpellanza proposta dai consiglieri del Partito democratico al consiglio comunale di ieri sera. Una richiesta di informazioni che riguarda sia gli accordi generali che quelli economici, con particolare attenzione alla formula convenzionale fra committente e costruttore, uno dei nodi della vicenda, una delle questioni cardine che dividono il pensiero della maggioranza e dell’opposizione. Il Partito democratico ancora una volta pone le proprie perplessità a proposito dell’impiego dello strumento del partenariato pubblico privato e porta al consesso di Piazza Europa una serie di numeri: “A seguito di modifiche alle quote di partecipazione avute nel corso del tempo, il piano finanziario dell’opera si suddivide in: € 106.404.336,74 provenienti dall’accordo di programma 2013 Regione-Ministero della Salute per l’edilizia sanitaria mediante risorse ex art. 20 Legge 67/1988 (di cui € 104.034.901,30 a carico dello Stato e € 2.369.435,44 a carico di Regione Liguria); € 97.011.829,17 provenienti dalla quota di finanziamento del privato, una somma che verrà restituita allo stesso da Asl 5, mediante un canone annuale di circa 16 milioni di euro, da corrispondere per 25 anni; € 45.430.311,20 da attivare mediante stipula di accordo di programma con il Ministero della Salute a valere sulle risorse ex art. 20 Legge 67/1988 (95% Stato e 5% Regione Liguria) di cui alla Legge Finanziaria n. 178/2020, ancora disponibili per la Liguria; € 15.526.568,27 recentemente stanzianti dal Governo, a valere sul fondo di sviluppo e coesione 2021-2027”. L’interpellanza, proposta in consiglio da Marco Raffaelli a nome di tutti i colleghi del gruppo consiliare, prosegue richiamando quella che era la situazione iniziale, precedente alle modifiche delle quote di partecipazione del piano finanziario, avute conseguentemente all’ulteriore disponibilità di risorse statali alla realizzazione dell’opera: “In origine Regione Liguria partecipava mediante un contributo economico di circa 63 milioni di euro, poi gradualmente sostituto dalla partecipazione statale, per concludersi, appunto, in soli € 2.369.435,44 (lo 0,89% dell’intero piano finanziario), peraltro provenienti dall’accordo del 2013 con lo Stato. Regione Liguria non ha mai riflettuto sull’opportunità di destinare l’incremento delle quote statali alla riduzione dei 97 milioni investiti dal privato, al fine di sgravare cosi Asl 5 dal pagamento del canone annuale di € 16.280.000. Ultimamente, innanzi alle preoccupazioni espresse dalle opposizioni in consiglio regionale, in merito all’onerosità del suddetto canone ed alle conseguenze che questo avrebbe sui bilanci di Asl 5, Regione Liguria ha dichiarato che concorrerà direttamente al pagamento dello stesso, senza però corroborare tali intenzioni con atti amministrativi vincolanti”, si legge.

E ancora: “Gravissime sono le problematiche che, da anni, colpiscono la sanità spezzina (carenza di personale sanitario, fatiscenza della struttura dell’Ospedale Sant’Andrea, allungamento delle liste d’attesa, mancanza di posti letto, riduzione del numero delle RSA) e che meriterebbero una serie di maggiori attenzioni ed investimenti da parte della Regione. L’aiuto economico che Regione Liguria dichiara di voler fornire ad Asl 5, e che, in difetto di atti amministrativi vincolanti, potrà trovare un riscontro fattivo solamente nel 2027 (anno di presunto completamento dell’opera del nuovo Ospedale), è un’intenzione che si contraddice con gli eventi di questi ultimi mesi. Difatti, erano proprio le sedi di ripartizione delle quote di finanziamento al nuovo ospedale, i momenti di concreta occasione per manifestare attenzione all’azienda sanitaria spezzina; tuttavia Regione Liguria ha utilizzato tali occasioni per sfilarsi gradualmente dagli impegni finanziari inizialmente assunti”. L’interpellanza, nei suoi punti nevralgici, si chiude con le richieste a cominciare dalla possibilità che Regione Liguria investa ulteriormente sulla sanità spezzina utilizzando anche le risorse economiche regionale, inizialmente programmate per il nuovo ospedale ma poi sostituite dalle risorse statali (circa 61 milioni di euro): “Perché, fino ad oggi, non ha mai chiesto a Regione Liguria di destinare la maggiori risorse statali alla riduzione della quota di finanziamento proveniente dal privato, così da evitare futuri rischi per Asl 5 e per il servizio sanitario spezzino? In merito alla semplice dichiarazione di concorrere al pagamento della rata annuale del canone che graverà su Asl 5, intendete chiedere a Regione Liguria l’emanazione di atti amministrativi chiari e vincolanti nei confronti della stessa”.

L’interpellanza trova così la risposta dell’assessore Giulio Guerri: “C’è un percorso già avviato con appalto chiuso, un bando, un contratto che è stato stipulato. Voi ripetete gli stessi quesiti ma nel frattempo l’iter sta andando avanti: se voi periodicamente proponete sempre la stessa domanda, la risposta non può che essere la stessa. L’impegno in questione è già fra gli atti sottoscritti: c’è un processo programmatorio che porterà alla definizione degli aspetti attuativi nella fase consona. Gli impegni ci sono e sono nero su bianco. La nostra amministrazione non fa altro che ragionare con l’amministrazione regionale di una implementazione degli investimenti sulla sanità spezzina pur tenendo conto che il sistema di distribuzione dei fondi regionali è vincolato da sistemi oggettivi che la Regione si è data che si basano su prevenzione territoriale e ospedaliera. Nell’ultimo bilancio di previsione che è stato approvato dall’ultima conferenza dei sindaci si è parlato aumento di un +19 milioni di entrate (da 446 milioni rispetto ai 427 del 2022), il 4,6% in più rispetto all’anno precedente. Quindici milioni in più che arriveranno dalla Regione, basta guardare, c’è tutto in bilancio. Senza dimenticare i 5 milioni che la Regione metterà a disposizione per percorsi e progetti di partenariato fra comuni, dedicati alla non autosufficienza”.

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