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La Via dei Monti entra nell’elenco dei cammini religiosi italiani

Procede il progetto di valorizzazione del cammino sentieristico che collega il mare e l'entroterra. Opportunità anche in vista del Giubileo 2025.

Il percorso sentieristico “La Via dei Monti” – che unisce Levanto e Pontremoli – è stato inserito nell’elenco dei cammini religiosi italiani. Ne parliamo con Silvano Zaccone, presidente del Consorzio Il Cigno, promotore ed esecutore dell’iniziativa.

Si è da poco concluso il progetto “Una Via, tanti cammini. La Via dei Monti e le sue ramificazioni: intrecci di passi, intrecci di storie” sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino. Una sua valutazione sugli obiettivi raggiunti.

Il progetto si è sviluppato fra fine giugno e dicembre 2023 nei territori dei Comuni di Levanto, Borghetto di Vara, Brugnato, Rocchetta di Vara, Calice al Cornoviglio e Zignago, con tutta una serie di eventi, dalle escursioni a piedi e in mountain bike alla poesia performativa, dai laboratori per le famiglie alla presentazione di libri, dagli spettacoli ai workshop. In tutto sessantasette iniziative che hanno impegnato il personale delle nostre cooperative e associazioni che rappresentano la parte vitale del Consorzio oltre ai partner del progetto stesso: Consorzio “Occhio Blu”, Club Alpino Italiano Sezione della Spezia, Pro Loco di Rocchetta di Vara, Zignago e Calice al Cornoviglio

Via dei Monti

Si parla spesso di turismo esperienziale in grado di spostare flussi turistici dal mare alla Val di Vara. E’ così?

Credo che il tema non vada enfatizzato. Da tempo assistiamo a fenomeni di cosiddetto overtourism nelle Cinque Terre. Lo avvertono tanti residenti e ne sono coscienti anche gli enti locali. Non esistono soluzioni preconfezionate a mio modesto avviso. Per le Cinque Terre, territorio fragile e da preservare assolutamente, le criticità sono evidenti e impongono una sinergia urgente fra enti pubblici, Parco e comunità locale, che rappresenta il cuore pulsante di tutto il sistema.  Pensare che possano essere spostati flussi turistici importanti dalla costa alla Val di Vara è velleitario. Penso che sia più logico in un’ottica di lunga durata coordinare meglio i rapporti fra le diverse realtà e migliorare l’offerta superando la logica perdente dei tanti campanili e delle soluzioni improvvisate. Penso che non esistano ricette miracolose: la ricerca affannosa di finanziamenti spesso senza alcun coordinamento e in una visione fortemente individualista a lungo andare non paga e porta alla dispersione di risorse importanti. La Val di Vara ha ancora al suo interno potenzialità inespresse e soluzioni da offrire ad un turista responsabile che sappia apprezzare le cose autentiche che ancora esistono a questo mondo. Vorrei aggiungere un dato che è bene conoscere e riguarda il portale www.valdivara.it aperto nel 2017 grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Carispezia che il Consorzio “Il Cigno” gestisce. Valdivara.it si conferma il portale di destinazione turistica di riferimento della Val di Vara, in testa in tutte le ricerca su Google e dotato della community social più estesa. Come dire: gli strumenti esistono; basta conoscerli e usarli in una visione circolare, a tutto campo.

Il Ministero del Turismo ha accolto la richiesta del vostro Consorzio per l’inserimento della Via dei Monti fra i cammini religiosi italiani. Cosa sta a significare questo riconoscimento per il nostro territorio?

Va anzitutto precisato che la domanda è stata accolta a fine dicembre 2023 e l’inserimento nell’apposito catalogo nazionale è stato disposto da parte del Ministero del Turismo il 5 gennaio 2024. E’ per noi tutti, Consorzio, enti locali, associazioni e parrocchia di S.Siro di Montale a Levanto, soggetti partner del primo progetto finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, fra il 2020 e il 2022, che ha aperto la strada al recupero e alla valorizzazione del cammino trecentesco, motivo di grande soddisfazione. Credo che senza un impegno complessivo e corale non avremmo raggiunto questo risultato ottenuto anche grazie al coinvolgimento dei Comuni di Zignago, Zeri, Pontremoli e dell’Unione dei Comuni della Lunigiana. Un apprezzamento sincero va alle attività ricettive e di ristorazione presenti lungo il cammino,  alle comunità locali fortemente collaborative ed alle sezioni CAI della Spezia e Pontremoli che hanno realizzato a tempo di record la segnaletica orizzontale sui circa sessanta chilometri del percorso. Tutto questo è stato il frutto del lavoro sinergico fra territori costieri e montani in una visione che reputo lungimirante anzitutto da parte del Comune di Levanto e dei suoi operatori economici. In questo contesto a trarre benefici concreti non sarà  solo la Riviera ma la Val di Vara con le sue peculiarità e ricchezze nascoste. Ritengo doveroso ringraziare la Fondazione Compagnia di S.Paolo, la Fondazione Carispezia e la Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana che hanno fatto sì che la Via dei Monti potesse tornare a vivere, dopo secoli di oblio e dimenticanza, con positive ricadute economiche che potranno derivare nel prossimo futuro. La Regione Liguria ha da parte sua condiviso il percorso di crescita della Via dei Monti in previsione dei prossimi appuntamenti del Giubileo del 2025, nell’ottica di offrire un sostegno importante alle aree interne con lo sviluppo di un turismo di qualità. Da parte nostra c’è l’impegno a continuare sulla strada intrapresa: molto resta da fare ad iniziare dal completamento della segnaletica verticale CAI e dall’installazione di quella relativa al tracciato delle mountain bike. Fa piacere che il nostro cammino da Levanto a Pontremoli con il corollario di varianti e  diramazioni, che meritano di essere conosciute e valorizzate a loro volta, sia entrato a far parte del novero dei percorsi nazionali di grande valenza storico – religiosa, ad iniziare dalla Via Francigena. Nel ricordo affettuoso del professor Tiziano Mannoni e di Gianni Busco, levantese, che con lui collaborò a lungo per la riscoperta della Via dei Monti o de Pontremolo, che risalendo i monti e attraversando le valli ci porta alla conoscenza di un territorio bellissimo, la nostra Lunigiana storica, dove il rapporto umano rappresenta ancora un valore aggiunto, un tesoro da non perdere assolutamente, per conoscere davvero le comunità, la loro storia, le loro tradizioni. Un mondo molto lontano dal turismo mordi e fuggi che siamo purtroppo abituati a vedere e sopportare quotidianamente e per questo da tutelare ad ogni costo!

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