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Entroterra spezzino e Lunigiana tornano ad essere una cosa sola ripartendo dal turismo sostenibile 

Ieri, oggi, domani: la Via dei Monti entra nel Catalogo dei cammini religiosi italiani

Conferenza Fondazione Via dei Monti

La Via dei monti o del Pontremolo entra a far parte del “Catalogo dei cammini religiosi italiani” con l’avvallo del Ministero del Turismo. Un percorso nato nel 2020 con un accordo tra enti pubblici e privati. Un’iniziativa che, fin dagli albori, ha trovato il supporto di Fondazione Carispezia che ha sostenuto concretamente l’iniziativa con un contributo di Bando Aperto. “Porto i saluti di tutta la Fondazione e il Consorzio il Cigno e i Comuni presenti hanno partecipato a un bando volto alla valorizzazione del territorio – ha detto Nicola Carozza in rappresentanza ei Fondazione durante l’introduzione . Con il periodo del Covid le persone hanno riscoperto il cammino ma questo progetto si lega anche alla scoperta dei nostri territori. I turisti lo chiedono e questo contenitore risponde a questa esigenza. A Porto Venere, non dimentichiamolo, è sepolto un immenso camminatore come Walter Bonatti e in una sua ultima intervista ha detto che in alto si sogna più a lungo. Speriamo che per la Via dei monti possa essere lo stesso”.

Uno dei protagonisti di questo rislutato è certamente Silvano Zaccone presidente del Consorzio il Cigno: “Dal 2020 ci siamo reinventati con nuove opportunità. E il percorso è anche logico perché va da Levanto a Pontremoli come nel passato, nel segno di San Giacomo. Senza dimenticare quanto i vescovi erano strettamente legati a questa via che collega Liguria e alta Toscana. Nel 2023 abbiamo aperto ufficialmente la via in Val di Rossano. Per noi oggi si apre uno scenario nuovo in vista del giubileo del 2025 e permetterà di guardare al futuro all’insegna della sostenibilità e dell’identità della Lunigiana storica”. Alla conferenza stampa c’era anche Andrea Salice della Fondazione San Paolo che ha fatto la sua parte: “Siamo contenti di questo riconoscimento. Un risultato di anni di attività per valorizzare questa antica percorrenza. Alcuni di questi beni sono stati sostenuti anche in passato con il bando Territori in luce. Le reti, la valorizzazione delle identità e il turismo sostenibile sono elementi chiave del progetto”. Elena Magni, direttore del settore turismo sostenibile ha aggiunto: “Sono pienamente soddisfatta per questi risultati. Ci fa piacere che i soggetti liguri beneficiari siano aumentati e bene che il Cigno abbia colto le opportunità. Abbiamo come obbiettivo il turismo sostenibile e accessibile alla quale si aggiunge la destagionalizzazione. Fanno parte di una strategia più ampia per lo sviluppo delle piccole comunità locali. I cammini rappresentano esattamente la fruizione sostenibile dei territori e la destagionalizzazione stessa. Il Covid ha riportato le persone nell’entroterra. Ricordo l’importanza di questo percorso perché è il terzo della Liguria che condividiamo con la Toscana. Il ministero del turismo per il 2025 darà finanziamenti importanti e per accedere bisogna essere iscritti al catalogo. Il Pontremolo ce lo permette”.
Non manca la Lunigiana. Lara Cavallini, vice sindaco di Pontremoli, assessore al Turismo, in rappresentanza dell’unione dei comuni e per la Regione Toscana ha detto: “C’è stata una grande capacità nel fare rete per ottenere questo risultato. Fondamentale è stato il contributo del Cai e delle Pro Loco. Non ci siamo fermati qui perché le prospettive sono tante e rinnovo la mia piena disponibilità”. E poi Giuseppe Mencheli per Bvlg ha aggiunto: “Riuscire a mettere insieme tutti questo attori non è banale. Siamo davanti a un progetto importante quindi è giusto che sia stato finanziato. Noi siamo una piccola banca del gruppo crea con governance locale. Abbiamo finalità diverse rispetto ad altri istituti. Noi crediamo nei territori anche per la nostra natura. Quello che ricaviamo dalle nostre attività lo reinvestiamo nei nostri territori di pertinenza. Favoriremo la crescita dei territori. Abbiamo sempre paura dell’overbooking e la sentieristica come questa del Pontremolo è una risposta. È un obiettivo condivisibile. Pensiamo alla via Francigena: è un turismo che ha bisogno di servizi e come banca stiamo cercando di sviluppare. Il nostro lavoro sarà anche intercettare le esigenze del Cigno. È stato un lavoro davvero importante e tutt’altro che semplice”. Attraverso un video trasmesso durante la conferenza stampa il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini ha aggiunto il suo commento sottolineando l’importanza del risultato ottenuto e ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a realizzarlo.

La Via dei Monti o de Pontremolo nasce nel Trecento come percorso mercantile fra Levanto e la  Lunigiana per volere della Repubblica di Genova interessata a sviluppare i commerci per terra  e per mare in direzione della Val Padana. Il porto canale di Levanto rappresenta per tutto il  Medioevo il punto di arrivo e partenza della navigazione che si sviluppa lungo le coste in  direzione della Spagna, ed era privilegiato sia dai mercanti che dai pellegrini che, via mare e  successivamente via terra, raggiungevano Santiago di Compostela.

Levanto e Pontremoli sono unite fra loro per la devozione verso San Giacomo, come  testimoniano importanti luoghi religiosi e le Confraternite. Tutto il percorso è scandito da  chiese e oratori di grande pregio, strutture ricettive e punti tappa dove raccogliere i timbri da  apporre sul “passaporto del pellegrino”. Non va dimenticato, inoltre, lo stretto legame tra  Brugnato, la cui diocesi risulta fondata nel 1133, e Pontremoli dove la chiesa di San Pietro in  Confluentu costituiva una prioria dei Vescovi brugnatesi e per due secoli è stata la sede della  stessa diocesi.

Grazie ad un primo finanziamento sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo  nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura 2020”, il Consorzio Il Cigno, in collaborazione con i  Comuni di Levanto, Borghetto di Vara e Brugnato, della sezione del Club Alpino Italiano della  Spezia e della Parrocchia della Pieve di San Siro di Montale di Levanto, ha realizzato i primi  interventi sul tratto Levanto-Brugnato. Lo spunto deriva dagli studi del professor Tiziano  Mannoni e di Gianni Busco che riscoprirono l’antica Via della Lunigiana storica.

Successivamente è stato possibile completare il recupero dell’antico tracciato che si conclude a  Pontremoli, intersecando la Via Francigena, grazie al contributo della Fondazione Carispezia,  erogato nell’ambito del Bando Aperto 2022, della Banca di Credito Cooperativo Versilia,  Lunigiana e Garfagnana, dell’Unione dei Comuni della Lunigiana, del Comune di Zignago e della Sezioni CAI di Pontremoli.

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