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"siamo stufi di essere pazienti"

Associazioni, movimenti e sindacati alla riscossa per il diritto alla salute. Attivo alla Spezia il Fronte comune insieme per la sanità pubblica

presentazione fronte salute

Tira una nuova aria alla Spezia e in Liguria: è quella della mobilitazione per la difesa dei diritti del cittadino e del diritto alla salute. Questo in parole povere, lo spirito che anima il coordinamento del Fronte Comune insieme per la sanità pubblica che questa mattina è stato presentato anche alla Spezia. Numerose le associazioni del territorio che lo abitano e ne fanno parte anche il sindacato Cgil e rappresentanti politici. Il modello è già presente in Liguria e lo scopo di tutti i promotori in lungo e in largo per la regione è quella di coinvolgere il più possibile la cittadinanza. Ad alimentare tutta la rete è anche la preoccupazione, oltre che per le tematiche legate alla carenza di personale sanitario e non per ultimo per la Spezia l’eterno tema del Felettino, alimentata anche dal netto distacco che i cittadini hanno nei confronti del diritto alla salute come se vigesse quasi come una legge marziale, lo slogan, “l’importante è che mi curino”.

Il fronte come concetti generali parte da qui e alla Spezia ha trovato terreno fertile con l’appoggio di numerose associazione note e impegnate nell’attivismo: Amnesty, Arci, Uisp, Afrodite, Afap, Anpi, Auser, Buon Mercato, Cgil, Cittadinanzattiva, Circolo Pertini, Compagno è il mondo, Libera, Rete Pace e Disarmo, Manifesto per la Sanità locale, Mediterraneo, Raot, Tribunale per i diritti del malato.

Il leit motiv di questa nuova campagna sarà “Siamo stufi di essere pazienti”. In conferenza e in una nota sono stati sottolineati i temi principali sui quali tutta la rete ligure si muoverà. ” Mentre dal 2020 – in seguito alla lezione della pandemia – esperti e politici si sono espressi in modo quasi corale sulla necessità di ripensare il Ssn e di ristabilire criteri nazionali atti a garantire omogeneamente tutela della salute a tutta la popolazione, di fatto le scelte politiche continuano ad andare in direzione opposta. Con risorse in calo e carenza di personale, i fondi del Pnrr si rivelano come un grande inganno, con dispendio di risorse nelle strutture, ma senza nessun adeguamento di personale, con l’evidente esasperazione della tendenza alla privatizzazione; la stessa formulazione del Piano sociosanitario della Regione Liguria appare priva di concretezza e si inserisce in un processo locale sempre più preoccupante di delega ai privati. In questa fase, l’approvazione del Ddl Calderoli sull’Autonomia Differenziata decreterebbe la morte del Ssn e completerebbe la destrutturazione già in atto dello stato sociale”.

Il fronte è già al lavoro e nell’elencare le priorità cita qualche dato spezzino: “Gli obiettivi generali che si pone il Fronte sono rilanciare il Servizio Sanitario Regionale come Servizio Pubblico universale gratuito, sostituire alla definizione di “Sistema Sanitario Regionale” quella di “Servizio Sanitario Regionale”, fare opposizione a qualsiasi tipo di autonomia differenziata, chiedere un piano straordinario di assunzioni (Asl 5 105,84 dipendenti/10.000 ab – media ligure 157,84), concretizzare un piano di manutenzione per il S. Andrea e di potenziamento del S.Bartolomeo in attesa del nuovo Felettino, richiedere un programma urgente per il progressivo azzeramento delle liste d’attesa. Lavoreremo per la dotazione di posti letto ordinari e per riabilitazione secondo gli standard nazionali e comunque per riallineare i p.l. dell’ASL 5 (attualmente 2,16/1000 ab) per lo meno alla media regionale (2,84 p.l./1000). Cercheremo di mettere in atto risposte immediate “straordinarie” di natura pubblica, per le fasce più svantaggiate. Tra gli obiettivi anche ristrutturare la Medicina territoriale con implementazione concreta dei Distretti e realizzazione delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità”.

“L’idea di riunire organizzazioni dei cittadini e mondo del lavoro ha anche lo scopo di effettuare radicamento territoriale/sociale – prosegue la nota del Fronte – dell’idea e della pratica di fronte comune che faccia da attivatore di processi di mobilitazione, confronto, approfondimento, lotta tra tutti i cittadini in termini di consapevolezza delle dinamiche generali in atto ma anche delle ricadute sul proprio territorio, di capacità di elaborazione di analisi e di proposte di alternative”.

Luca Comiti segretario Cgil: “Molti cittadini non riescono più a curarsi e devono fare delle scelte. Per questo stiamo elaborando tutti insieme un piano di proposte. Se andiamo a privatizzare la sanità è chiaro che viene a mancare un diritto sancito dalla Costituzione, anche la nostra provincia sta pagando questo scotto. È un problema di tutti e la sanita deve diventare una vertenza collettiva”.

Pia Scandolo per la sanità di Cgil Liguria: “Aderiamo perché va lanciato un messaggio un po’ diverso. La condizione della sanità è talmente da attenzionare che dobbiamo lavorare insieme. Nel 2021 eravamo al 7 posto come Liguria per accessi alla Liguria. Oggi gli accessi salgono e siamo anche al 16esimo posto per l’assistenza domiciliare. Se fosse più strutturata forse calerebbero. Faremo delle proposte alle istituzioni ma allo stesso tempo raccogliamo l’allarme dei territori. Con il Covid e la situazione dei fragili abbiamo capito il peso del Sistema sanitario nazionale. Vogliamo essere propositivi ma siamo contrari all’autonomia differenziata per le regioni, perché la sanità sarebbe la prima ad essere toccata”.
Claudio Calabresi Rete salute Liguria: “Stiamo vivendo un’esperienza originale. Sono numerosi i movimenti che si stanno impegnando a livello nazionale. La nostra è un’entità poliforme che raccoglie anche la politica. Lavoreremo per convertire questo rapporto tra ospedali e territori. Poi non dobbiamo lasciare indietro chi è in difficoltà: chi non si cura, perché deve scegliere. Siamo davanti a un problema di diritti che vengono meno. Non bisogna chinare il capo ma lavorare tutti insieme, non sarà facile. Prevediamo qualche azioni di breve e lungo periodo. La privatizzazione è uno spettro e dobbiamo evitare che prenda il sopravvento, perché si nega un diritto. Non sono mancate situazioni nazionali dove i prefetti hanno appoggiato alcuni nostri ragionamenti”.
Dal Manifesto per la Sanità, Rino Tortorelli: “Ai nostri presidi metteremo a disposizione dei cittadini una petizione per il canone del Felettino. Vogliamo far diventare gli aderenti alle manifestazioni dei divulgatori di prossimità. Tra gli aspetti concreti  fornendo anche le istruzioni per i cittadini: ad esempio contattare la direzione generale Asl nel momento in cui vengono rinviati degli esami”. Di Sacco dal circolo Pertini ha aggiunto: “Chiediamo alla politica di ristabilire la centralità del sistema sanitario nazionale. Ci rivolgiamo anche ai cittadini, senza si loro altrimenti non si vince”.
Le mobilitazioni saranno anche alla Spezia per raggiungere Genova.
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