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Il commento alla vendita della quota in cepim

Montefiori: “Interporto di Parma, disimpegno Spezia non ha alcun senso”

Andrea Montefiori
Andrea Montefiori

Riceviamo da Andrea Montefiori, consigliere comunale del Partito democratico.

Durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, nell’ambito dell’approvazione della delibera sulla “razionalizzazione periodica delle partecipazioni detenute dall’ente locale”, è stata decisa la vendita della quota azionaria del Comune della Spezia nella società Ce.p.i.m. Spa , Interporto di Parma, ritenute non strategiche dall’Amministrazione Comunale.

Come accade molto spesso, quando si parla di questioni strategiche la Giunta smarrisce la scala delle priorità, compiendo azioni delle quali non si assume la responsabilità , giustificandole come obbligate da qualche norma sovraordinata. In questo caso sarebbe la legge Madia ad avere reso obbligatoria la strada della cessione azionaria nell’interporto parmigiano. Continuo invece a credere che non esista alcun obbligo in tal senso: il Comune della Spezia avrebbe potuto rimanere all’interno della compagine azionaria, motivando nella delibera la strategicità di tale partecipazione.

E’ difficile sostenere che la città, nella quale insiste uno dei principali porti commerciali del paese, non abbia convenienza strategica ad essere parte di una così importante infrastruttura logistico intermodale sull’asse La Spezia – Parma – Verona- Brennero – Europa, che ha proprio nel porto della Spezia il principale riferimento.

La questione è legata strettamente alla necessità del completamento della linea ferroviaria Pontremolese ed alla nascita della Zona Logistica Semplificata, sulle quali l’attenzione e la celerità del governo non sembrano proprio adeguate alle necessità dell’economia di un territorio vasto nel quale si concentra buona parte della produzione industriale italiana.

Un disimpegno da tale contesto, da parte del Comune della Spezia, non ha alcun senso, sembra essere un modo per sottrarsi a processi decisionali che ci dovrebbero vedere protagonisti. L’immagine di un Sindaco senza bussola e senza idee si materializza anche in questo caso.

Un passo indietro che va in contraddizione e sconfessa il patto di collaborazione firmato nel giugno 2022 tra Cepim ed Autorità Portuale Spezzina ( oggi con un nome infinito ), presente anche l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Liguria.

Pur detenendo, nel complesso, una partecipazione azionaria di minoranza ( l’altra giustificazione “a schiovere” della Giunta spezzina riguardo la vendita della propria quota ), il territorio, dopo anni, ha visto riconosciuto il proprio ruolo ed ha avuto l’opportunità di esprimere ( anche se non come diretta rappresentanza di uno di uno dei partner spezzini ) un membro del C.d.a di Cepim e di partecipare, così, a processi decisionali che incrociano gli interessi dell’economia della provincia della Spezia.

E’ evidente come l’uscita del comune capoluogo metta in discussione la presenza nell’organo di governo di Cepim ed allontani la nostra provincia dall’essere protagonista sul tema cruciale dello sviluppo delle principali infrastrutture di interesse primario per il Nord Est del paese e per l’economia locale, le cui rappresentanze non credo accoglieranno con favore la decisione presa dalla maggioranza di centro destra spezzina.

La speranza è che vi sia un’acquisizione da parte di altro soggetto / ente del territorio già presente nella società, ma la credibilità e l’affidabilità della politica di governo spezzina sarà comunque minata. E tutti sappiamo come la credibilità di una classe dirigente influisca direttamente sulle opportunità che possono essere messe a disposizione di un territorio.

Andrea Montefiori, consigliere comunale Pd

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