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Rimpalli di accuse tra centrodestra e centrosinistra

Crollo nella scuola di Melara, genitori in consiglio comunale. Cimino: “Se lavori non saranno finiti entro 8 gennaio forniremo alternativa per lezioni in presenza”

La ragioni del crollo avvenuto la scorsa settimana all’interno della scuola di Melara e la necessità di fornire risposte certe e celeri ai 160 alunni e alle loro famiglie sono state il tema caldo della seduta di consiglio comunale di ieri sera.
Un nutrito gruppo di genitori, accompagnati da qualche insegnante, si è presentato a Palazzo civico per sostenere anche fisicamente le loro richieste.
“Stiamo vivendo una situazione paradossale, ci hanno fatto lasciare la scuola Fontana, ora oggetto di lavori, per andare a Melara in un edificio fatiscente. Alla prima pioggia, a settembre, ci sono state subito infiltrazioni e i ragazzi sono stati spostati al piano terra. Poi il crollo: parliamo di un soffitto, non di semplice intonaco. La ragazza colpita è rimasta solo lievemente ferita – riferisce una delle tante mamme presenti tra Sala consiglio e la Sala multimediale – ma poteva essere una tragedia. Ora i ragazzi sono costretti a fare didattica a distanza asincrona perché concluso il periodo Covid non è più consentito farla in forma sincrona, con i docenti e i compagni collegati in contemporanea”.
I genitori chiedono chiaramente che i ragazzi possano riprendere le lezioni in presenza dall’8 gennaio, ma sono sono piuttosto sfiduciati: “E’ un’utopia pensare che i lavori finiscano in tempo, bisogna cercare un’altra scuola: ci saranno altre strutture, anche i container vanno bene, come all’Iti. E inoltre vorremmo che la soluzione ci venga comunicata subito, non il 7 gennaio. Non possiamo andare avanti in Dad: questi studenti hanno tutti meno di 14 anni e non li possiamo lasciare a casa da soli la mattina per andare a lavorare, sarebbe abbandono di minore. Servono soluzioni, altrimenti siamo disposti a fare esposti e andare dal prefetto.

Le prima risposte sono state pronunciate già in apertura di dibattito da parte dell’assessore ai Lavori pubblici, Pietro Antonio Cimino. “Il sopralluogo effettuato dai tecnici non ha evidenziato rischi di altri distacchi all’interno della struttura, ma abbiamo subito dato mandato a una ditta di visionare il problema e ha stabilito la necessità di intervenire con una rete di fibrovetro. I lavori sono già in corso e l’obiettivo è che siano conclusi entro la fine delle vacanze di Natale. Terremo informata la scuola e le famiglie e nel caso in cui i lavori non saranno conclusi entro l’8 gennaio forniremo un’alternativa per far riprendere le lezioni in presenza alla ripresa della scuola. Siamo già alla ricerca di spazi nelle nostre strutture o in altre”.

Durante il dibattito, come spesso accade, si è assistito a un rimpallo di accuse e responsabilità sulle questioni della manutenzione degli edifici scolastici e della sicurezza dei ragazzi che frequentano le scuole spezzine, con il centrodestra teso a sottolineare l’incremento sensibile delle risorse destinate all’edilizia scolastica rispetto agli anni precedenti al 2017 e il centrosinistra intento invece a ritenere l’amministrazione responsabile di scarsa attenzione alle condizioni della scuola di Melara prima del trasferimento degli studenti dalla Fontana. Due posizioni alle quali i consiglieri intervenuti hanno ribattuto, ognuno per parte sua, spiegando come negli ultimi anni siano aumentati i finanziamenti statali per l’edilizia scolastica e che i sopralluoghi precedenti al trasferimento sono stati effettuati con la dirigenza scolastica e con i tecnici previsti dalla normativa, con tanto di ammodernamento dell’impianto elettrico.

La prossima settimana, come promesso dall’amministrazione comunale, si saprà come procedono i lavori e il percorso di ricerca di un’alternativa.

 

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