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La risposta

Piano regionale rifiuti, Italia centro con Toti al Pd: “E’ evidente, non conoscono la materia”

Regione Liguria

Arriva la risposta della lista “Italia centro con Toti” alle dichiarazioni del gruppo Pd sul piano rifiuti. In una nota si legge: “Secondo il Pd non vi sarebbero certezze che a Genova verrà realizzato a Genova un impianto di trattamento meccanico biologico per chiudere il ciclo dei rifiuti. Ma non sarà il Tmb di Scarpino l’impianto di chiusura del ciclo in Liguria: ancora una volta i Dem dimostrano di non capire nulla di gestione del ciclo dei rifiuti come è stato nei vent’anni in cui hanno governato la Liguria, durante i quali nessun impianto di chiusura del ciclo è mai stato pensato, programmato e tantomeno realizzato. Lo mise nero su bianco persino la Commissione parlamentare d’inchiesta che, a proposito della loro gestione, parlò di “mancanza di una strategia complessiva” e di “persistenza di una situazione arcaica basata esclusivamente sulle discariche”. In altre parole, sul tema dei rifiuti i dem farebbero bene a star zitti, non essendosi mai assunti alcuna responsabilità, gravando i liguri di penali ed extracosti sulle tariffe della spazzatura. L’unica cosa che sono stati in grado di fare in questi anni di opposizione è stata sempre e solo una: dire no ad ogni progetto di nuovo impianto, schierandosi sempre dalla parte di chi alzava barricate. Un esempio su tutti, il biodigestore di Saliceti, nello spezzino, di cui nelle prossime settimane potranno partire i lavori, grazie all’impegno e alla perseveranza di questa amministrazione”.
“Ricordiamo sommessamente ai dem che la raccolta differenziata era inchiodata al 38% nel 2015 mentre nel 2022 ha raggiunto il 58%, con un aumento di oltre 20 punti percentuali e il passaggio da 32 a 144 del numero dei Comuni liguri con una raccolta differenziata superiore al 65%, grazie alla legge che l’amministrazione Toti approvò nel 2015 con un sistema premiale per i Comuni virtuosi e un prelievo per quelli inadempienti rispetto agli obiettivi prefissati: dal 2015 ad oggi sono stati messi a disposizione del territorio circa 13 milioni di euro. Raggiunti questi risultati, il Piano approvato l’anno scorso ha previsto la chiusura del ciclo dei rifiuti, consentendo alla Liguria di accedere ai fondi comunitari e nazionali, a partire dal Pnrr – si legge -. Pretendere poi, come fa il Pd, di giudicare l’operato dell’Agenzia regionale sui rifiuti dopo 4 mesi dalla sua istituzione è un’operazione del tutto strumentale e velleitaria. Nonostante ciò, l’Agenzia ha già avviato una serie di azioni che risulteranno fondamentali nel percorso per la chiusura del ciclo rifiuti in Liguria e che nel corso del 2024 troveranno completa attuazione. A questo proposito, vista l’attenzione del Partito Democratico verso la materia e la sensibilità dimostrata, siamo certi che, coerentemente, i consiglieri saranno al nostro fianco e ci sosterranno nel progetto di realizzazione dell’impianto “west to chemical” o di un termovalorizzatore in Liguria, così da chiudere il ciclo e rendere la Liguria finalmente autosufficiente rispetto alla gestione dei rifiuti. Oppure dimostreranno ancora una volta di saper solo fare polemica, puntare il dito e mettersi di traverso rispetto a qualsiasi scelta che faccia il bene dei liguri e del nostro territorio”.
“Infine – concludono -, i Dem dimostrano di non aver capito nulla neppure della recentissima sentenza del Consiglio di Stato, che non si riferisce agli atti della pianificazione regionale, ma riguarda il sistema di regolazione introdotto dall’Autorità Arera: i principi dell’autosufficienza regionale e i contenuti della nostra pianificazione relativi all’assetto impiantistico non sono minimamente messi in discussione”.

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