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“Io sono un operaio” presentato a Genova, a gennaio alla Spezia un convegno sulla cantieristica

Dino Grassi, foto dall'archivio foto consiglieri della Regione Liguria
Dino Grassi (archivio foto consiglieri della Regione Liguria)

Interesse anche a Genova per il libro di Dino Grassi Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista, presentato al Circolo Arci Lo Zenzero. Nell’occasione, Maurizio Calà, segretario regionale della Cgil, ha dialogato con Giorgio Pagano, curatore dell’opera.
Calà ha evidenziato, nell’esperienza di Grassi e della classe operaia della seconda metà del Novecento, la presenza di una forte componente ideale e morale e nel contempo la capacità di contrattare, di fare il mestiere del sindacalista. “Grassi – ha detto il segretario Cgil – appartiene a una generazione che viene dalla fame e si costruisce i diritti, oggi non ci sono più i cardini etici, ideologici, politici di allora ma la sua testimonianza ci parla ancora, perché sono ancora aperti i problemi della dignità del lavoro e della difesa della democrazia dall’autoritarismo”.
Calà e Pagano si sono poi soffermati sui problemi attuali della cantieristica, annunciando un convegno su “Cantieristica ieri e oggi”, indetto dalla Cgil, che si terrà alla Spezia a inizio 2024, con la partecipazione di sindacalisti e studiosi provenienti da varie realtà del Paese. Il settore rappresenta – ha affermato Pagano – “l’esempio emblematico per comprendere come e quanto in profondità esternalizzazioni e appalti possano costituire una sfida al lavoro e come un modello sindacale focalizzato esclusivamente o prioritariamente sulla difesa della forza lavoro dipendente in modo diretto non è in grado di fornire risposte all’insieme dei lavoratori”. Nei cantieri, ha osservato ancora Pagano, “la componente operaia del lavoro diretto è in costante riduzione e la produzione propriamente intesa è affidata sempre più a ditte esterne, dove lavorano operai migranti e dove molti diritti non sono riconosciuti. Questo merita una riflessione seria, come la Cgil ha cominciato a fare, anche su temi come l’inclusione culturale, la casa, il welfare”. Pagano ha quindi concluso: “Il nodo centrale è costituito dalla capacità del sindacato di rinnovarsi di fronte a queste sfide”.

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