La provincia della Spezia perde nove posizioni nell’indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore e si piazza alla 57^ posizione su 107. Era 48^ nell’edizione precedente e viene scavalcata nel frattempo dall’Aquila, Biella, Fermo, Lodi, Mantova, Pavia, Macerata, Vercelli, Asti e Verbania-Ossola. Sono addirittura 15 le posizioni perse rispetto al 2021. Per trovare un risultato peggiore bisogna tornare al 2018, quando la Spezia e comprensorio si piazzarono in 61^ posizione.
Miglioramento relativo per la voce Giustizia e sicurezza, che sale al 70° posto (+14), ma peggiora tutto il resto: 85° posto per Affari e lavoro (-9), 59° in Ricchezza e consumi (-8), 51° per Demografia e società (-3) e 32° per Cultura e tempo libero (-10). Crollo verticale alla voce Ambiente e servizi, che rappresentava il fiore all’occhiello nel 2022: 23 posizioni perse e 34° posto in classifica.
Ambiente e servizi. Pesano le pessime performance di parametri quali scuole accessibili (94°), energia elettrica da fonti rinnovabili (89°) e qualità della vita dei bambini (77°) che tiene in conto la presenza di asili nido, aree giochi e pediatri tra le altre cose. Non brillano neanche i progetti Pnrr (64°, su dati Italiadomani.gov.it all’8 settembre 2023 ), qualità della vita delle donne (63°) che viene valutato in base al numero di amministratori donne, all’occupazione femminile, speranza di vita, stem, violenze e sport.
Affari e lavoro. E’ la voce peggiore di tutte. La Spezia e provincia sono una cenerentola per quanto riguarda startup innovative ogni mille società di capitale (102°), il gender pay gap (105°), ovvero la differenza di retribuzione media annua rispetto ai maschi e gli infortuni sul lavoro (105°). Alto il numero delle imprese in fallimento (80°) e delle cessazioni (68°), basso quello delle imprese che fanno e-commerce (75°). Il tasso di occupazione è del 68.7% (60°) e quello dei giovani che non studiano e non lavorano del 16.8% (60°). Vivace il numero di imprese straniere ogni centomila registrate (23°), dei lavori domestici ogni cento abitanti (22°), della partecipazione alla formazione continua nella fascia 25-64 anni (11°) e delle nuove iscrizioni (8°).
Ricchezza e consumi. L’inflazione che ha colpito l’Italia e tutta l’Eurozona in questo ultimo anno, in particolare dallo scoppio della guerra in Ucraina, ha calato un duro colpo alla Spezia e provincia. Un indice generale del 7%, (dati Istat, sett 2022-sett 2023) vale il 105° posto su 107 province italiane: le altre due sono sempre liguri, ovvero Genova e Savona. Nello stesso periodo il dato è del 9% su prodotti alimentari e bevande non alcoliche (78°).
Giustizia e sicurezza. La Spezia si conferma la primatista nelle denunce per reati legati agli stupefacenti: 107° posto in Italia con 91 ogni 100mila abitanti. Quasi una denuncia per spaccio, possesso o produzione di droga ogni mille residenti su dati del 2022 prodotti dal Ministero dell’Interno. Male anche incendi (96°) e delitti informatici (90°). Scarsa invece la mortalità per incidenti stradali (6°) gli scippi (7°) e i furti con destrezza (9°).
Demografia e società. Nel rapporto tra popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e popolazione in età attiva (15-64 anni), ovvero la dipendenza strutturale, la Spezia è al 94° posto che conferma una società molto anziana. Un dato molto preoccupante è l’indice di solitudine, tema che si affaccia con forza in molti Paesi occidentali e che nel Regno Unito ha portato il governo a dedicarvi un ministero. Alla Spezia la percentuale di persone sole sul totale dei nuclei è di ben il 40% (90°). Basso il quoziente di natalità (89°, 6 ogni mille abitanti), mentre è buono il saldo migratorio totale (18°).
Cultura e tempo libero. Una provincia sempre più a misura di “food and beverage”. I ristoranti sono 6 ogni milla abitanti (6°), ma la Spezia è anche un luogo di lettori con 23 pagine lette ogni cento abitanti (7°). Gli amministratori locali con meno di quarant’anni sono una rarità (20%. 99° posto) e l’offerta di banda larga scarsa (89°).
