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Inaugurata la mostra al museo diocesano di sarzana

Ferdinando Maberini: musica come dialogo tra cristiani e buddisti

Museo diocesano Sarzana
Museo diocesano di Sarzana

La mostra artistica sulla “Collezione Maberini”, inaugurata ieri al Museo diocesano di Sarzana, consente ad un pubblico che ci si augura vasto e interessato di riscoprire a fondo la figura di un sacerdote in qualche modo “dimenticato”, il canonico don Ferdinando Maberini. Nato ad Ortonovo nel 1886 e morto a Sarzana nel 1956, Maberini fu insieme sacerdote, educatore e soprattutto musicista. Divenuto sacerdote nel 1909, seguì le orme dell’allora recente “motu proprio” di san Pio X “Inter pastoralis” sul rilancio della musica sacra, nel quadro del più vasto dibattito sulla riforma liturgica. Non a caso la studiosa Clara Bertella, autrice di una sua biografia dal titolo “Da oceano ad oceano”, lo presenta come anticipatore dello spirito del Vaticano II. In effetti, la storia di Maberini sottolinea bene, nel campo specifico della musica, il lungo filo che collega il magistero pontificio di fine Ottocento con il percorso verso il Concilio. Per Maberini, furono centrali gli anni tra il 1923 e il 1928, nei quali si trovò ad insegnare musica nel Seminario cattolico della diocesi di Macao, una colonia portoghese ad un passo dalla Cina continentale, dove era quindi continuo il confronto dei cristiani con popolazioni di lingua cinese e di religione buddista. Maberini seguì la volontà della Chiesa di aprire un dialogo con la Cina, sino a pochi decenni prima impenetrabile per gli occidentali, e compose così musiche religiose ispirate alle melodie cinesi. La mostra aperta ieri pomeriggio, e preceduta al mattino da un ampio confronto storico-culturale svoltosi nel palazzo civico di Sarzana alla presenza del vescovo Palletti, presenta reperti di vario genere di quel periodo, poi donati al Seminario di Sarzana. Sempre ieri pomeriggio, la schola cantorum intitolata proprio a Ferdinando Maberini ha tenuto un concerto che, presentato da monsignor Piero Barbieri e diretto da Alessandra Montali con Ivan Emma, ha dato ampia conferma di composizioni di testimonianza e di ricerca di un dialogo interreligioso che la musica appare davvero in grado di alimentare e di stimolare. Guidandoci a capire, come ebbe a dire papa Francesco, ciò che “la bellezza, la musica e l’arte ci permettono di conoscere della realtà di Dio”. Per informazioni sugli orari di visita, telefonare al numero 0187.625174 o scrivere a diocesanosarzana@gmail.com.

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