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Sampdoria-spezia 2-1

Niente reazione nervosa, il primo Spezia di D’Angelo tiene il cuore al di qua dell’ostacolo

Formazione d'emergenza piena di giocatori offensivi che arriva sull'1-1 oltre l'ultimo quarto d'ora di partita. Poi si fermano tutti e Vieira può crossare comodo per Depaoli, che segna con l'aiuto di Dragowski. Primo gol aquilotto per Kouda con dedica a Salva Ferrer.

Sampdoria-Spezia (24/11/2023)

SAMPDORIA-SPEZIA 2-1

12’pt Depaoli, 17’pt Kouda, 33’st Depaoli

 

SAMPDORIA (4-3-2-1): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Gonzalez, Giordano; Kasami, Yepes (38’st Stojanovic), Vieira, Borini (29’st Delle Monache), Verre (23’st De Luca); Seb.Esposito (38’st Ricci). (Tantalocchi, Askildsen, Conti, Costantino, Girelli, La Gumina, Langella, Panada).

All. Andrea Pirlo.

 

SPEZIA (4-3-3): Dragowsli; Amian, Bertola, Nikolaou, Elia; Kouda (38’st Krollis), Sal.Esposito, Cassata (38’st Cipot); Verde (38’st Ekdal), Moro (23’st P.Esposito), Antonucci (28’st Zurkowski). (Zoet, Candelari, Cipot, Corradini, Ekdal, Gelashvili, Krollis, Moutinho, Muhl, Pietra).

All. Luca D’Angelo.

 

Arbitro: Antonio Giua (Olbia).

Assistenti: Luca Mondin (Treviso) e Alex Cavallina (Parma).

Quarto ufficiale: Simone Galipò (Firenze).

Var e Avar: Paolo Valeri (Roma 2) e Gianpiero Miele (Nola).

 

Angoli: 2-6

Ammoniti: Yepes, Cassata, Seb.Esposito, Ghilardi, Sal.Esposito, Zurkowski, Amian, Conti (dalla panchina), Gonzalez.

Recupero: 1′ e 5′.

 

Commento.

Esordio amaro per Luca D’Angelo sulla panchina dello Spezia. Aquilotti battuti per 2-1 sul campo della Sampdoria proprio nel momento in cui la partita sembrava avviarsi verso un pareggio che sarebbe stato molto prezioso. Graziato nel primo tempo dalla scarsa mira degli attaccanti di casa, gli aquilotti erano riusciti a pareggiare il primo gol di Depaoli grazie a una situazione da palla ferma. Nella ripresa, quando mancano le gambe, allo Spezia viene meno anche il cuore e la Sampdoria ne approfitta. L’azione del gol che decide la partita racconta di una squadra ferma e per nulla reattiva.

Al netto delle evidenti difficoltà a causa di infortuni e convocazioni in nazionale, non c’è quella reazione nervosa che sarebbe stato lecito attendersi.

Sampdoria-Spezia (24/11/2023)

 

Cronaca.

Luca D’Angelo entra in corsa e si trova subito davanti la Sampdoria. Dieci giorni di allenamenti per il nuovo tecnico dello Spezia, subentrato in corsa ad Alvini, ma con una rosa ristretta tra infortuni (Rece l’ultimo a dare forfait) e chiamate in nazionale. E allora il pescarese sceglie una formazione ultraoffensiva per provare a conquistare il Ferraris, con tre attaccanti veri, tra cui il ritrovato Verde, Kouda come mezzala ed Elia sulla linea della difesa. Non è una squadra da gioco speculativo.

La Sampdoria ha iniziato a propria volta male il campionato, ma ha vinto le ultime due contro Modena e Palermo e ora gode di una classifica più tranquilla. Pirlo rispolvera Verre e lo affianca a Borini sulla trequarti, alle spalle di Sebastiano Esposito. La sfida tra i tre fratelli è uno dei temi della serata. Tra i bianchi c’è Salvatore, il maggiore, mentre parte dalla panchina Pio, l’ultimo, arrivato solo ieri dalla nazionale under 21.

Yepes ferma Cassata sulla sinistra dopo essere stato saltato dal santerenzino e al quarto minuto c’è il primo giallo della partita. Tanto pressing per lo Spezia in questo primissimo inizio e gioco spezzettato a causa dei non pochi falli. Dieci minuti di pochi palloni in area, poi la dea bendata si gira dalla parte di Pirlo. Azione sulla sinistra della Sampdoria che porta Borini al limite: tiro deviato che da innocuo diventa un assist al bacio per Depaoli, che passa dietro a Elia e deposita in rete con il piatto (12′).

Sampdoria-Spezia (24/11/2023)

 

Lo Spezia non si dà per vinto e al 15′ ha già una grande occasione per il pareggio, quando un cross di Elia da destra trova Amian al centro dell’area tutto solo, ma il colpo di testa è alto. E’ un segnale: un minuto dopo punizione di Verde dalla trequarti, ancora Amian di testa che questa volta coglie la traversa. Sulla ribattuta arriva finalmente una maglia nera, quella di Kouda che così segna la sua prima rete con lo Spezia (17′). L’esultanza è una dedica a Salva Ferrer, che pochi giorni fa ha reso pubblico il linfoma di Hodgkin che lo ha colpito e con cui lotterà nelle prossime settimane. E’ la sua la maglia che Kouda solleva a favore della telecamera.

Kouda, il gol è dedicato a Salva Ferrer

 

Si riparte dunque con un punteggio più consono al reale andamento del match. La squadra di D’Angelo sbanda la prima volta veramente al 25′, quando in centro si crea un buco clamoroso in cui Sebastiano e Borni si infilano tranquillamente arrivando fino al limite dell’area. Decidono però di farsi un passaggio di troppo e allora Bertola può rientrare e fermare Borini al momento del tiro. La Sampdoria ci è arrivata vicinissimo. Lo Spezia d’altra parte è schierato con tanti calciatori di respiro offensivo non per un vezzo; la rosa è risicata e soprattutto sugli esterni ci sono solo soluzioni di un certo tipo.

Se Elia non è un terzino, è però un’ala e se lo ricorda al 28′ quando arriva sul fondo dopo aver lasciato lì il marcatore per poi mettere dentro un cross teso per la testa di Kouda che però questa volta non vede la porta. Neanche un minuto e l’occasione è della Sampdoria, dopo un’azione insistita che porta Sebastiano a girarsi in area e cogligere la traversa (29′) a Dragowski battuto.

Per ora agli aquilotti mancano soprattutto Antonucci e Moro, che stentanto a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel copione quando trascorre la mezz’ora di gioco. Entrambi tuttavia lavorano molto in fase difensiva. Dall’altro lato invece scalda ancora il destro Sebastiano che al 34′ può beneficiare di un’altra azione più di sfondamento che di manovra, che lo porta al tiro a due passi da Dragowski che compie una grande parata e salva il risultato.

Al 35′ ammonito Cassata, che sta come sempre lottando come un leone e che paga la somma di interventi decisi più che quello che convince Giua al provvedimento. Lo Spezia però si è allungato malamente e ora basta un lancio lungo per metterlo in difficoltà. E’ il palo a salvare gli ospiti (37′) quando Sebastiano riesce a servire Borini tutto solo in area, con Bertola e Nikolaou attirati dal pallone. Errore della difesa che è secondo solo a quello dell’attaccante di Pirlo.

Chiaramente allo Spezia mancano automatismi e distanze non avendo potuto D’Angelo lavorare in questo senso se non nei pochi giorni a sua disposizione. Ci vuole però la capacità di abbassare i ritmi e tenere un po’ il pallone. Ci pensa Salvatore a rompere il ritmo altrui e permettere alla squadra di riordinare idee e posizioni quando si entra negli ultimi cinque minuti del primo tempo.

Molto polemici i blucerchiati, che in più di un’occasione hanno circondato l’arbitro Giua per chiedere ammonizioni a danno degli avversari. Nel minuto di recupero la Sampdoria chiede prima un’ammonizione per Kouda e poi un rigore per un tocco di mano di Bertola in area. A farne le spese sono Sebastiano (giallo) e poi Pirlo, che dopo il fischio che conclude il tempo si avvicina e dice una parola che convince l’arbitro all’espulsione diretta.

La curva della Sampdoria

 

Il nervosismo è la cifra con cui si apre anche il secondo tempo. La Samp chiede un rigore per un tocco di Kouda che, semmai, è fuori area, poi Ghilardi si becca un giallo per un fallo su Moro e infine ancora proteste blucerchiate per un pestone di Amian. Tutto questo in meno di 7 minuti della ripresa. Giua chiede calma e prova a tenere la partita in pugno.

La carica della Sampdoria ha un corrispettivo anche nel gioco, che è nei piedi dei genovesi. Lo Spezia si difende abbastanza ordinatamente, ma ha grandi problemi a ribaltare l’azione quando ritrova il pallone e in ogni caso non c’è più il coraggio del primo tempo nel portare avanti tanti giocatori. E poi ci sono Salvatore e Cassata ammoniti, quindi anche da quel punto di vista serve una gestione intelligente. Un centravanti a testa sono i primi cambi, contemporanei, dei due allenatori. C’è De Luca per Baronio (Pirlo è in tribuna) e Pio Esposito per D’Angelo (67′). Insufficiente anche questa sera la partita di Moro.

Ritmi sensibilmente più bassi quando si entra nei venti minuti finali e grande stanchezza in campo. L’immagine è tutta nello scatto che Borini prova su Amian (71′) fermandosi dolorante mentre si tocca una coscia. Ci sono tutti i segnali di un infortunio muscolare. Esce così per Delle Monache, mentre di là c’è Zurkowski per Antonucci.

Si va al piccolo trotto, si sottovaluta forse il momento . Questa la sensazione quando Kasami porta un pallone al centro, senza che Verde intervenga con tempismo e con Zurkowski che se lo fa passare sotto le gambre. Vieira ha tutto il tempo per crossare in area, dove c’è Depaoli ad arrivare sul pallone per primo: spizzata e palla che Dragowski appoggia nella propria rete invece di bloccarla (78′). Reattività generale sotto lo zero.

Ora ci sono dieci minuti per provare a ritornare in partita, anche se lo Spezia da lunghi minuti sembra avere poche idee e anche poche energie. D’Angelo prova il tutto per tutto con Krollis, Cipot ed Ekdal dentro per Kouda, Verde e Cassata. Nella Samp si vede Matteo Ricci, ex di peso della partita. Aquilotti avanti alla disperata sotto la gradinata dei tifosi di casa, ma il calcio d’angolo di Salvatore finisce direttamente fuori alla battuta.

Sono cinque i minuti di recupero, ma lo Spezia non dà la sensazione ormai di poter portare pericoli alla Sampdoria. D’altra parte i subentrati non stanno portando alcunché, da Zurkowski a Krollis, e i padroni di casa si cimentano in una serie di perdite di tempo da manuale. Al 96′ l’ultima palla della partita è per Salvatore, che dovrebbe mettere il pallone in area dalla trequarti e invece lo spedisce sul fondo, lunghissimo. Lo Spezia perde 2-1 sul campo della Sampdoria.

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