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Concluso l'intervento da 1,2 milioni di euro

Due tubature sotto il Magra per collegare gli acquedotti e scongiurare criticità idriche

L’attraversamento fluviale, con uno sviluppo pari a circa 350 metri, consentirà di interconnettere Sarzana, Luni e Castelnuovo con Arcola e Lerici. Costa (Acam Acque): "Opera strategica per la sicurezza del servizio idrico", Giampedrone: "Protezione civile lavora per prevenire". Maestranze hanno lavorato anche di notte per evitare disagi alla popolazione.

Tubatura acquedotto fra le due sponde del Magra

In un territorio spesso martoriato dalle piogge e dell’acqua si lavora anche per fronteggiare anche disservizi e criticità legate invece alla siccità. In quest’ottica è ormai in fase di ultimazione (sarà pronto nei tempi entro il 31 dicembre) il progetto di collegamento dell’acquedotto fra le due sponde del fiume Magra fra Battifollo e Ressora. L’intervento di Acam Acque e Provincia – dal costo totale di un milione e duecentomila euro messi a disposizione dallo Stato per la Protezione Civile di Regione Liguria – ha infatti riguardato la posa di due condotte di adduzione che permetteranno di compensare le punte di richiesta idrica, garantendo così un servizio ancora più efficiente in caso di necessità.

Tubatura acquedotto fra le due sponde del Magra

L’attraversamento fluviale, con uno sviluppo pari a circa 350 metri, consentirà di interconnettere gli acquedotti della sponda sinistra (Sarzana, Luni, Castelnuovo Magra) con quelli della sponda destra (Arcola, Lerici) assicurando diverse ore di autonomia idrica anche in caso di guasti importanti.
Iniziata lo scorso maggio, la realizzazione dell’opera ha vissuto il suo momento più delicato fra il 14 e il 17 di agosto quando è stato necessario deviare il corso del Magra per circa duecento metri per installare le due condotte idriche a una profondità di sicurezza dalle piene a oltre quattro metri.

Tubature acquedotto sulle due sponde del Magra

“E’ stato necessario – spiega il direttore lavori Fausto Lanieri – posizionare delle palancole di circa dodici metri, per un lavoro che è stato fatto la vigilia di Ferragosto quando la portata era minima, mentre i collegamenti, con il taglio delle tubazioni e gli inserimenti, sono stati fatti nelle ore notturne per ridurre al minimo i disagi per la popolazione. In tutto sono stati scavati e ricollocati circa diecimila metri cubi di terra, è stato fatto un grande lavoro di squadra che ha permesso di raggiungere un grande risultato”.

Tubatura acquedotto fra le due sponde del Magra

“Anche io devo ringraziare tutti – aggiunge l’assessore regionale Giacomo Giampedrone – perché quando si fa Protezione civile bisogna lavorare in squadra, non c’è qualcuno che vince da solo, e in questa squadra inserisco anche il Parco di Montemarcello Magra Vara perché in quest’area ci sono anche zone delicate dal punto di vista ambientale. La capacità di trasformare un’emergenza in un valore aggiunto è la filosofia che abbiamo portato avanti in questi anni e che è diventata un modello nazionale con interventi emergenziali diventati strutturali. Senza tale capacità questo intervento sarebbe stato pagato dai cittadini e non da fondi statali e credo che questo sia un bel modo di lavorare per prevenire qualcosa che dovremo magari affrontare un domani a fronte dei repentini mutamenti climatici anche sotto il profilo della siccità. Non mettere in campo interventi preventivi significherebbe avere una visione miope e credo che questo sia molto significativo per la Val di Magra perché giocando su due potenzialità diverse e dare un equilibrio anche nel prelevamento è qualcosa di molto importante. Tutte le istituzioni hanno lavorato nell’interesse del territorio e i risultati si vedono”.

Tubatura acquedotto fra le due sponde del Magra

Per Massimo Costa, direttore del Servizio Idrico di Acam Acque si tratta di “un’opera strategica fondamentale per la messa in sicurezza del servizio in Val di Magra perché in caso di emergenza potrà alimentare una zona o l’altra. I due tubi, dalla portata importantissima, che aiuteranno anche a rendere più omogeneo l’utilizzo delle falde dei campi pozzi interessati anche dall’ingresso del cuneo salino quindi meno acqua viene attinta e più si allontana il rischio di avere sale marino nell’acqua. Siamo di fronte ad un esempio virtuoso di come pubblico e privato possano fare un’opera così complessa rispettando i tempi indicati all’inizio, c’è stata stretta collaborazione fra tutti gli enti sostenuta anche dal lavoro encomiabile di tutte le maestranze”.
Enti che nel corso del sopralluogo odierno hanno ovviamente ribadito la propria soddisfazione: “L’intervisto era previsto negli investimenti 2020-23 – ha sottolineato Alessandro Botti, direttore dell’Ato Idrico della Provincia – ed è stato realizzato nei tempi previsti. È un’operazione che rientra nel contenimento della dispersione idrica realizzata in maniera virtuosa con gli uffici regionali”.
Per l’assessore arcolano Salvatore Romeo, l’intervento “garantirà maggiore tranquillità nell’erogazione di un bene prezioso come l’acqua. Un intervento strategico che va a limitare le perdite nelle varie linee e un segnale importante perché il pubblico quando vuole riesce a dare risposte concrete e importanti per il bene comune dei cittadini”. Di “un beneficio per l’intero territorio frutto di ingegneria idraulica avanzata” hanno parlato invece il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli e l’assessore ai lavori pubblici Luca Ponzanelli, aggiungendo: “Si conferma la visione di Regione Liguria che ha fatto tantissimi interventi di resilienza perché dopo aver a lungo lottato contro l’acqua in abbondanza per gli eventi atmosferici, oggi ci tuteliamo anche dalla siccità”.
Prima dell’inizio dei lavori la fauna ittica presente nella zona interessata è stata recuperata e ricollocata, con la collaborazione del settore Politiche della Natura e delle Aree Interne, Protette e Marine, Parchi e Biodiversità della Regione Liguria.

Tubature acquedotto fra le due sponde del Magra
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