Pd: “Ecco perché siamo contrari al progetto pontili”

Il Circolo Pd di Lerici e San Terenzo interviene con una nota per illustrare la propria posizione sul progetto di riorganizzazione della baia di Lerici che prevede la realizzazione di pontili, uno dei temi al centro del dibattito lericino in questi anni. “Come già sostenuto nel programma della lista civica Siamo il Golfo dei Poeti in occasione delle elezioni amministrative del 2020 – esordisce l’intervento dei Dem -, peraltro sottoscritto dalle forze politiche aderenti e dai singoli, riteniamo che le priorità per la rada di Lerici siano il miglioramento della qualità delle acque e il contrasto all’insabbiamento. Imprescindibile pertanto una graduale diminuzione degli attuali posti barca con un rigido controllo sul reale utilizzo, seguendo le direttive e i regolamenti esistenti (Codice della Navigazione), ed una razionalizzazione degli spazi che restituisca aree alla libera fruizione dei cittadini. Particolare riguardo deve essere posto alla nautica sociale, mantenendo e migliorando se possibile, l’attuale gestione associazionistica, che ha dato ordine alla baia, con specifica valorizzazione della componente sociale. Eventuali ipotesi e soluzioni dovranno essere formulate con il coinvolgimento delle associazioni e tramite il confronto con la cittadinanza”.

“Da tutto ciò – concludono dal Pd – deriva la nostra contrarietà al progetto presentato. In questi trent’anni il mondo intorno a noi è cambiato, è fortunatamente cresciuta la sensibilità ambientale, si promuove un turismo che cerchi di valorizzare l’autenticità e non l’omologazione dei luoghi. Riteniamo che la politica sia un insieme di idee e progetti, vivo e mutevole, che fortunatamente evolve e recepisce nuove idee e sensibilità. Nessuna forza politica, sana di mente, proporrebbe oggi l’abbattimento dei centri storici o un Piano Regolatore Generale che prevedesse di edificare da Muggiano a Tellaro, eppure queste proposte sono state avanzate in passato. Non dimentichiamo che Elly Schlein ha vinto le primarie rinnegando il Jobs Act e le politiche migratorie di Minniti”.