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Al teatro civico

“Cerco lo spirito dei luoghi attraverso i personaggi che li hanno abitati”

Lo scrittore olandese Jan Brokken ospite dell’ultima edizione del Premio Chatwin.

Generico novembre 2023

Si è tenuta sabato scorso al Teatro Civico della Spezia l’edizione 2023 del “Premio Chatwin, camminando per il mondo” nato in Liguria nel 2001 da un’idea di Luciana Damiano per diffondere la cultura del viaggio a partire da uno dei suoi maggiori protagonisti: Bruce Chatwin. Tra i premiati di quest’anno, il noto scrittore olandese Jan Brokken presente sabato per ritirare il premio, “il riconoscimento più ambito che potessi avere”, come ha dichiarato nei giorni scorsi in un’intervista. “Viaggiare apre la tua mente e io tuoi occhi ed è il modo più efficace per conoscere se stessi”. Con poche e affabili parole – tradotte al momento da un’interprete sul palco con lui, anche se il suo inglese comprensibile e fluente ha consentito ai più, tra i presenti in sala, di seguirlo senza difficoltà – Brokken ha incantato la platea lasciando, come si dice, un segno, il suo: il viaggio come bisogno, come necessità. Perché, come diceva lo stesso Chatwin, “il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”.

L’autore bestseller di libri come “Anime baltiche”, “Jungle Rudy”, “Nella casa del pianista”, sulla vita di Youri Egorov, “Il giardino dei cosacchi” sul periodo siberiano di Dostoevskij, racconta come viaggiare sia appunto “una forma di apertura verso il mondo, anche se oggi questo mondo è più chiuso rispetto a 30-40 anni fa quando ho iniziato a viaggiare io”. Tra le suggestioni sollevate in pochi minuti da Brokken anche l’idea dello scrittore di viaggio come uno scrittore di civilizzazione, che introduce il lettore a nuove civiltà e religioni, secondo il suo punto di vista e la sua sensibilità. “Ogni autore che amo ha un modo suo del tutto personale, non solo di scrivere ma anche di vedere il mondo. È questo che rende unica la letteratura di viaggio”. Uno dei suoi titoli più recenti, “L’anima delle città” (Iperborea), è appunto una raccolta di esplorazioni sulle orme dei grandi protagonisti dell’arte e della cultura tra Europa e Giappone. “Cerco l’anima delle città, lo spirito dei luoghi attraverso i personaggi più illustri che li hanno abitati. Non sempre riesco a trovare lo spirito guida di un posto. Mi è capitato per Bologna con Giorgio Morandi, per Bergamo grazie a Gaetano Donizetti, per Parigi dove Erik Satie frequentava Picasso e Cocteau, e con Cagliari grazie a Eva Mameli Calvino, la madre di Italo, prima donna a dirigere un Giardino botanico in Italia”.

D’altronde “le strade di una città sono come le rughe di un volto”, diceva Borges, come ricorda qualcuno nel corso della serata. Non esiste solo il suo presente, ma anche le tracce di tutti quelli che l’hanno abitata e attraversata. Essere paragonato al grande scrittore britannico cui è intitolato il Premio che gli verrà consegnato a breve, per Jan Brokken è un onore. “Quando viaggio porto sempre con me un libro, “Le vie dei canti”, firmato dallo stesso autore sul letto di morte. Aveva poche forze quel giorno, ma era contento che qualche giovane, come me, diventasse scrittore di viaggio, che seguisse le sue tracce. Quel libro per me è una benedizione”.

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