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Indagine "f.y.p."

Spaccio di sostanze stupefacenti, l’inchiesta parte da scuola e arriva a Pisa: cinque misure cautelari a giovanissimi

L’indagine, denominata “F.Y.P.”, era partita a seguito del mirato servizio antidroga all’interno dell’Istituto Scolastico “Parentuccelli - Arzelà” eseguito dai carabinieri sarzanesi di concerto con la dirigenza scolastica il 9 novembre 2022. L’attività investigativa lunga quasi un anno ha anche consentito di individuare il canale di approvvigionamento dello stupefacente gestito da un giovane pregiudicato di origine campana residente a Pisa, oggi colpito dalla misura cautelare in carcere, eseguita presso la casa Circondariale di Pisa, ove nel frattempo era stato ristretto per altra causa sempre legata al commercio degli stupefacenti. Oltre alle odierne misure durante le indagini venivano segnalati alla Prefettura tutti i giovani avventori consumatori.

Carabinieri Sarzana

Quasi un anno di pazienti e minuziose indagini per giungere all’epilogo che ha portato i carabinieri di Sarzana ad eseguire cinque ordinanze di applicazione di misure cautelari richieste dalla Procura della Repubblica e concesse dal gip del Tribunale della Spezia De Bellis nei confronti di quattro giovani della vallata e di un soggetto campano per varie ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti aggravate dall’art.80 del Dpr 309/90 poiché commessi nei confronti di minori e all’interno di istituti scolastici. L’indagine, denominata “F.Y.P.”, era partita a seguito del mirato servizio antidroga all’interno dell’Istituto Scolastico “Parentuccelli – Arzelà” eseguito dai carabinieri sarzanesi di concerto con la dirigenza scolastica il 9 novembre 2022.

 

Parentucelli Arzelà Sarzana

 

Nella circostanza era stato indagato un minore per il possesso di circa 100 grammi di hashish e segnalati altri due minori per detenzione di modiche quantità di analogo stupefacente. Da una serie di attività di approfondimento era emerso un quadro significativo su soggetti poco più che maggiorenni dediti allo spaccio in favore di minori della vallata. In particolare l’analisi di una chat creata sulla piattaforma social WhatsApp chiamata “F.Y.P.”, da cui il particolare nome dell’indagine, permetteva di appurare che l’oggetto principale della conversazione era proprio “la sostanza stupefacente”. Inizialmente le indagini si sono concentrate su alcuni giovani della zona che avevano creato una piccola rete di spaccio nell’ambito delle conoscenze scolastiche, con cessioni tuttavia frequenti e di quantitativi anche significativi, che prevedeva un “capo” (oggi colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari) e di almeno tre “collaboratori” (oggi colpiti, uno dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Sarzana con reperibilità notturna e due dalle misure cautelari dell’obbligo di firma giornaliero presso la stazione dei carabinieri di Sarzana) che lo coadiuvavano nello spaccio e gli fornivano copertura presso la stazione ferroviaria di Sarzana al ritorno dai viaggi effettuati a Pisa per acquistare i quantitativi di “fumo”, avvisandoli della presenza o meno delle Forze dell’Ordine.

 

Carabinieri Sarzana

 

Nel corso delle investigazioni sono stati effettuati vari riscontri alle attività di intercettazione e dei servizi di osservazione, controllo e pedinamento, che avevano permesso, tra gli altri, l’arresto a febbraio 2023 di un giovane di Ameglia con 200 grammi di hashish, la denuncia a a piede libero di due giovani (oggi destinatari di due misure) per il possesso di 20 grammi di hashish e registrando numerosi episodi di spaccio nei vari parchi di Sarzana e Ameglia. L’attività investigativa ha consentito di individuare anche il canale di approvvigionamento dello stupefacente gestito da un giovane pregiudicato di origine campana residente a Pisa, oggi colpito dalla misura cautelare in
carcere, eseguita presso la casa Circondariale di Pisa, ove nel frattempo era stato ristretto per altra causa sempre legata al commercio degli stupefacenti. Oltre alle odierne misure durante le indagini venivano segnalati alla Prefettura tutti i giovani avventori consumatori. Durante l’esecuzione delle misure venivano rinvenuti ulteriori quantitativi di hashish nelle camere di due degli indagati e che venivano anche per questo deferiti all’autorità giudiziaria.

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