La nuova era Luca D’Angelo è ormai cominciata da qualche giorno e a Follo la squadra lavora in vista della Sampdoria. Poche indicazioni ma chiare per il nuovo tecnico dello Spezia, che rispetto a chi lo ha preceduto parla meno, ma è diretto nelle richieste alla sua squadra. Lo è soprattutto nella prima fase dell’allenamento pomeridiano, quando il gruppo viene diviso in cinque parti per i classici esercizi di torello. “Massimo due tocchi”, continua a ripetere D’Angelo ai suoi giocatori, seguendo a turno tutti i ragazzi coinvolti. Qualche parola in più arriva invece dal vice di D’Angelo, Riccardo Taddei, il braccio e la voce dello staff tecnico, che ribadisce le richieste del tecnico spezzino. “So che è dura ma non molliamo”, ripete più volte ai ragazzi, che corrono e scambiano a velocità supersonica il pallone, provando a sbagliare il meno possibile. “Abbassa il ritmo se non ti vengono su”, spiega Taddei nel particolare a Salvatore Elia, che tocca molti palloni e lo fa per lo più di prima intenzione.
Mentre la squadra lavora sul campo numero 2 di Follo, sul prato principale scende in campo chi è ancora reduce da qualche fastidio. Si vede capitan Nikolaou, poi Hristov, Serpe, Zurkowski, oltre a Filippo Bandinelli, che dopo essersi unito alla squadra nella prima fase di possesso palla raggiunge gli altri compagni per lavorare a parte. Insieme ai vari nazionali Pio Esposito, Gelashvili, Krollis, Cipot, Zovko, assente Arkadiusz Reca, che nell’allenamento del mattino ha accusato un risentimento al quadricipite, che lo costringerà allo stop. Per quanto tempo lo si saprà solo nei prossimi giorni, dopo gli esami strumentali.
Ma sul campo si continua a lavorare e lo si fa a grande intensità. D’Angelo continua a guidare i suoi, anche quando da vari gruppetti riunisce la squadra in un unico blocco. Cassata ed Esposito agiscono da registi, poi lo spezzino viene sostituito da Corradini: tutti i palloni devono passare da loro, che devono ricevere sotto pressione e smistare per i compagni con le casacchine diverse. Un lavoro utile a stimolare il ‘cervello‘ dello Spezia, il regista, il giocatore che deve dare il via alla manovra offensiva e che in questa prima fase di stagione lo ha fatto solo in maniera zoppicante.
Terminata anche questa fase, spazio alla partitella, con otto ragazzi della Primavera coinvolti: Ebano, Garzia, Pedicillo, Lachowicz, Lari, Mosti, Attuoni e Benvenuto. D’Angelo schiera due squadre a metà campo, con schemi diversi: la squadra in maglia nera gioca con la consueta difesa a tre vista di recente, con Muhl al centro e Amian e Cugnata a completare il reparto, mentre in arancione si gioca a quattro, con due Primavera, Bertola e Joao Moutinho. A vincere è la squadra in nero, grazie ad un bel tiro da fuori di Francesco Cassata e ad un rigore realizzato da Daniele Verde, sempre nel vivo dell’allenamento e tra i più positivi del pomeriggio. Proprio Verde, dopo alcuni giorni complicati per quanto vissuto extra campo, si è mosso con grande efficacia tra le linee, esaltandosi negli spazi stretti e mandando un messaggio al nuovo tecnico, che nel giorno di presentazione aveva chiesto risposte, a tutti. Meno in palla invece Luca Moro, che si muove bene, sfiora il gol, ne segna uno ma in fuorigioco e poi sbaglia un calcio di rigore, che in questa stagione sembra essere il suo vero e proprio tallone d’Achille. Presente a bordocampo il direttore sportivo Stefano Melissano, che ha seguito con attenzione la seduta, prima del libera tutti concesso da D’Angelo. Lo Spezia tornerà in campo domani, poi avrà un giorno libero domenica. E da lunedì sarà la settimana del derby.