Cinque mesi per mettere in sicurezza l’unica strada che collega Porto Venere e le sue borgate con la Spezia, disinnescando il rischio di un cedimento che rischierebbe di coinvolgere il perimetro del rigassificatore Snam di Panigaglia. Aperto questa mattina il cantiere sulla strada provinciale 530, conosciuta come Napoleonica perché tracciata per la prima volta dall’esercito francese oltre due secoli fa. “Consiste nella realizzazione di pali a cavalletto con un cordolo di cemento armato che li unisce”, ha spiegato l’ingegner Gianni Benvenuto della Provincia della Spezia che ha curato la progettazione definitiva. L’intervento è affidato alla ditta Bonfiglio Alberto Srl. In una seconda fase Gnl Italia a sua volta rivedrà gli afflussi superficiali d’acqua dalla strada sovrastante, rifacendo la canaletta di scollo e creando un passante idraulico che alleggerisca la pressione sulla strada stessa.
Il cantiere odierno coinvolge circa 40 metri di rettilineo per una spesa di 290 mila euro. I fondi arrivano dalla Regione Liguria, che ne dirotterà ulteriori 500mila per curare altri punti a rischio degrado della stessa tratta, fondamentale per non tagliare fuori circa tremila residenti. “Il nuovo finanziamento arriverà in parte dagli accordi che abbiamo chiuso con il governo sui fondi di coesione e sviluppo – ha detto l’assessore regionale Giacomo Giampedrone -. Sono soldi che abbiamo voluto fortemente andassero alle strade secondarie, perché conosciamo l’importanza di investire sulla manutenzione ordinaria e conosciamo le difficoltà degli enti locali. Prima o poi qualcuno dovrà accorgersi che le Province devono essere messe nelle condizioni di operare al meglio, sennò anche le Regioni inizieranno a dire che non si potranno sostituire per sempre. E’ un ruolo che non ci toccherebbe”.
“In Liguria ce ne sono tante di situazioni così – ha aggiunto -. Oggi si patisce il disagio di un cantiere che però evita di vivere domani il disastro di un cedimento, con rischi sicurezza per la cittadinanza e magari la prospettiva di dover spendere quattro volte di più che allungherebbe il disagio sulla stagione estiva di un comune fondamentale come Porto Venere e dell’hub della Spezia”.
Obiettivo riaprire entro i primissimi giorni di marzo 2024, in anticipo sulla Pasqua, che cadrà il 31 marzo segnando la riapertura della stagione turistica. “Intervenire preventivamente per il territorio di Porto Venere era fondamentale, visto che questa è l’unica strada di accesso al comune”, le parole della sindaca Francesca Sturlese. “Sono sicura che la cittadinanza saprà soppesare gli aspetti positivi di questo intervento, a fronte di qualche disagio immediato. Ci sono venuti incontro con la tempistica della cantierizzazione, che inizia dopo il periodo estivo. Abbiamo spiegato alla cittadinanza il tipo di opera e la sua durata. Nel momento in cui si sa che c’è un semaforo, si può decidere di partire 5 minuti prima conoscendo la possibilità di poter incappare in un semaforo rosso”.
La Provincia della Spezia quest’anno ha destinato 27 milioni di euro alla manutenzione della viabilità locale, tuttavia “il cambiamento climatico e la cattiva manutenzione del passato ci fanno vivere in una situazione di emergenza costante”, sottolinea il presidente Pierluigi Peracchini. “C’è necessità di finanziamenti nazionali. Oggi sfruttiamo l’intervento della Regione Liguria, ma questo rimane un tema da affrontare a livello statale. Servono risorse e serve programmazione”.
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