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Si attendono le decisioni di asl e comune

La Rsa Mazzini rimane argomento di scontro politico. C’è l’impegno per riaprirla. Questa volta forse sul serio

Rsa Mazzini
Come se non bastassero i rimpalli di accuse e gli strafalcioni che hanno saturato il dibattito sulla rinuncia di Enel al progetto di produzione di idrogeno verde nell’area di Vallegrande, a tener banco a Palazzo civico nell’ultima seduta di consiglio comunale c’è stato anche il tema del destino della Rsa Mazzini, la residenza sanitaria di proprietà al 50 per cento di Comune della Spezia e Asl, che ne ha affidato i servizi in appalto.
Dopo anni di attesa per la fine dei lavori e dopo un susseguirsi di annunci di riapertura, nelle scorse settimane Asl 5, per bocca della direttrice sanitaria Maria Alessandra Massei, ha infine ammesso che al momento le opzioni più probabili sono la demolizione o la vendita della struttura. La decisione spetterà all’azienda sanitaria in accordo col Comune dopo una serie di tavoli che si svolgeranno nel corso dei prossimi due mesi.
A portare l’argomento in Consiglio comunale è stato il consigliere di Orizzonte Spezia, Franco Vaira, che ha presentato una mozione sottoscritta da tutta l’opposizione che il centrodestra ha pensato di soppiantare con un altro documento.
“Verrebbe da dire “meglio tardi che mai”, dopo l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza in risposta alla mia mozione che si opponeva all’alienazione della Rsa Mazzini. In effetti, nella loro contro-mozione – rileva Vaira – i gruppi consiliari di maggioranza dichiarano di volere la riapertura dell’Rsa, sconfessando in tal modo l’annuncio della direzione dell’Asl 5 comproprietaria dell’immobile che si era detta propensa alla vendita ad un soggetto privato.
Prendo favorevolmente atto di questa retromarcia della giunta Peracchini, che avviene dopo un lungo e imbarazzato silenzio dell’amministrazione comunale su tale vicenda: evidentemente, almeno in questo caso, la nostra ferma opposizione alla rinuncia dell’unica Rsa comunale di proprietà pubblica, sembra aver contribuito a riportare il sindaco alla ragione. Resta tuttavia una forte incertezza sul futuro dell’Rsa, perché la giunta comunale non ha chiarito se intende completare a sue spese la ristrutturazione del fabbricato, se pensa di ricorrere ad un “project financing”, cioè ad un finanziatore privato a cui dare la concessione dell’Rsa per un periodo di tempo da stabilire, né, in concreto, se, come e quando l’Rsa verrà effettivamente riaperta”.
Vaira, dopo aver preso atto delle novità nella posizione espressa dal centrodestra, rimarca i disagi che la situazione attuale sta portando a moltissimi spezzini. “Resta il problema di almeno 250 famiglie spezzine che attendono di poter ricoverare in una Rsa, in regime di convenzione (cioè con la copertura delle spese alberghiere da parte del Comune) un loro anziano. E ciò perché la nostra provincia ha una dotazione di posti-letto in Rsa molto inferiore alla media regionale e addirittura tre volte inferiore a quella di Imperia, che pure ha un numero di residenti pressoché analogo al nostro. Questa storia – prosegue il consigliere Vaira – è in linea con la situazione disastrata della sanità spezzina che, come è noto, ha una dotazione di operatori sanitari e di strutture drammaticamente inferiore rispetto a tutte le altre Asl liguri. Quindi meglio tardi che mai, ma ora è il caso che Asl e Comune si diano una sveglia e lavorino alacremente per assicurare almeno ai nostri anziani e alle loro famiglie, il pieno diritto ad un’assistenza gratuita e di qualità”.
Diametralmente opposta, ovviamente, la posizione della maggioranza consiliare, che ha inviato una nota dopo l’approvazione dell’ordine del giorno.
“In risposta alle recenti strumentalizzazioni sulla situazione di Rsa Mazzini, riteniamo fondamentale chiarire che le sfide che questa struttura sta affrontando non sono un problema sorto con l’attuale amministrazione comunale e regionale. Le radici di tali difficoltà affondano nel passato, estendendosi per decenni attraverso diverse amministrazioni. Come in molti altri casi, il sindaco Peracchini è chiamato a risolvere i problemi accumulati in oltre 40 anni di amministrazioni a guida centrosinistra – affermano i consiglieri di centrodestra -. Nonostante l’eredità complessa, non c’è nessuna intenzione di arretrare di fronte alla sfida che questa maggioranza è chiamata ad affrontare, così come in maniera seria abbiamo fatto negli ultimi sei anni rispetto a tutti problemi ereditati. La sinistra è bravissima ad evidenziare problematiche che i suoi amministratori hanno creato negli anni per mancanza di visione, senza però dire la verità ai cittadini, ossia che quella struttura andava ristrutturata e adeguata ai nuovi e più moderni standard di sicurezza.
L’amministrazione Peracchini, in stretta collaborazione con l’Asl 5, si è impegnata con determinazione, così come si impegnerà nel futuro, per garantire la presenza continua di Rsa Mazzini nel territorio e farlo in modo innovativo. Una commissione sta lavorando e a breve siglerà un protocollo per trovare la soluzione migliore per far rinascere la Rsa oggi chiusa. L’ipotesi che Rsa Mazzini potesse essere definitivamente abbandonata è errata. Al contrario, la nostra amministrazione è fortemente motivata a superare gli ostacoli e a trovare soluzioni per assicurare che Rsa Mazzini continui a servire la comunità locale.
In questo contesto, lavoriamo intensamente per sviluppare un approccio innovativo alla gestione e al miglioramento di Rsa Mazzini. Riteniamo che attraverso la collaborazione con tutte le parti interessate, inclusi i cittadini, sia possibile implementare cambiamenti significativi che contribuiranno al benessere degli anziani e alla qualità dei servizi offerti.
L’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità guiderà il nostro percorso per garantire che Rsa Mazzini rimanga un punto di riferimento nella cura degli anziani, anche in un contesto di cambiamenti e sfide continue”.
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