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Deputato pd ed ex ministro dell'ambiente

Enel, Orlando: “Peracchini dice cose non vere”. Poi lo sfida: “Facciamo un incontro pubblico, carte alla mano”

“Quando il sindaco Peracchini va in difficoltà o fa brutte figure dice cose non vere o quantomeno inesatte. Qualche settimana fa ha firmato un protocollo con Enel nel quale si diceva che l’area occupata dalla centrale di Spezia sarebbe stata utilizzata in parte per la produzione di idrogeno. Poi Enel ha cambiato idea e ha fatto sapere che non produrrà più lì l’idrogeno. Parliamo di una importante filiera che crescerà nei prossimi anni e per la quale Enel ha avuto importanti risorse. A dimostrazione del fatto che quel protocollo evidentemente non era vincolante come il sindaco diceva e come sostenevamo al contrario noi che rischiava di essere carta straccia. Per giustificare questa cosa il sindaco ha provato a buttarla in caciara dicendo cose non vere e totalmente inesatte. Io sfido il sindaco per l’ennesima volta, citando le fonti, a confrontarsi pubblicamente”. Lo afferma il deputato Pd ed ex ministro dell’Ambiente Andrea Orlando in un video pubblicato sui suoi social, commentando la vicenda che riguarda la dismissione della centrale a carbone e il destino prossimo dei 70 ettari di terreno di proprietà del colosso energetico nella zona di Vallegrande, tra La Spezia e Arcola.

“Il sindaco dice che non prende lezioni dalla sinistra che ha fatto inquinare la città per 60 anni. Non so cosa intenda per sinistra ma vorrei ricordare che la centrale è stata inaugurata da un Governo a guida Democrazia Cristiana, un partito al quale si riferiva nella Prima Repubblica il sindaco stesso. Nel corso degli anni può aver cambiato idea, anzi abbiamo visto che l’ha cambiata più volte – ricorda l’esponente dem – però poi c’è un dato che riguarda la sua biografia che gli sconsiglierebbe di usare questo argomento. Negli anni ’90 la questione della dismissione è stata posta dalle forze di sinistra, dal Pci e dal Psi, provocando divisioni interne molto dure con quella parte che guardava più al tema dell’occupazione che era legata al sindacato. Il sindaco è stato un dirigente sindacale in anni nei quali il sindacato difendeva la presenza della centrale, quindi usa un argomento sbagliato da utilizzare. Poi dice un’altra cosa che non corrisponde al vero, ovvero che il turbogas non è stato fatto perché Enel si è spaventata del fatto che il Comune avrebbe votato una variante che impediva l’utilizzo del combustibile fossile per la produzione di energia in quell’area. Una cosa che come tutti sanno non è vera perché ci troviamo di fronte ad un sistema di gerarchia delle fonti e le centrali sono autorizzate con atti aventi forza di legge o decreti firmati dalla Presidenza del Consiglio che passano sopra la pianificazione territoriale”.
Orlando prosegue, ricordando i fatti avvenuti dieci anni fa, quando venne per la prima volta inserito in una compagine governativa, con Enrico Letta primo ministro: “Il sindaco nasconde che nell’ultima audizione, Enel in Consiglio comunale ha riconosciuto che nel 2013 ha preso in considerazione la dismissione della centrale dopo che da ministro dell’Ambiente ho chiesto di non andare avanti con le proroghe autorizzative – sottolinea Orlando – che consentivano di mantenere gli stessi livelli di emissione, e di fare una nuova Autorizzazione integrata ambientale. Enel ha fatto i conti e aggiustare la centrale sarebbe costato di più di quello che avrebbe reso dal punto di vista economico e questa scelta ha portato progressivamente alla dismissione. Non solo non è vero quindi che la sinistra ha aperto la centrale, ma è vero il contrario, che la sinistra con il sottoscritto l’ha chiusa o almeno costruito le premesse per chiuderla. La questione che preoccupa di più rispetto alle posizioni del sindaco riguarda il fatto che dice sostanzialmente che quell’area è di Enel e ci fa quello che crede, e che poi saranno valutati gli investimenti da fare. Credo che la città abbia interesse che in quell’area ci siano attività sostenibili dal punto di vista ambientale con ricaduta occupazionale importante. Ad esempio quell’area potrebbe avere una naturale vocazione logistica e diventare una sorta di retroporto. C’è un interesse della città che questo accada? Io credo di no e quindi credo sia molto importante che il Comune non solo si limiti a valutare quello che succederà, ma che faccia delle proposte, che mobiliti delle energie, che magari si doti di strumenti per attrarre investitori in un momento in cui si sta riorganizzando la produzione a livello globale e la nostra città ha grandi potenzialità per attrarre investimenti di carattere produttivo. Il fatto che il sindaco si tiri un po’ indietro credo debba preoccupare tanto quanto il fatto che il sindaco non dica la verità su alcune questioni che riguardano la storia della città – conclude l’ex ministro – che possono essere facilmente verificate. Se lo vorrà fare io sono assolutamente disponibile a confrontarci pubblicamente, carte alla mano, per vedere chi sta dicendo cose vere e chi no e magari confrontarci anche su quello che si può e si deve fare”.

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