LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
L'intervista di cds

Un anno da segretario generale, Montaresi: “Nel momento più difficile una reazione forte che ha riportato a fare davvero squadra”

Il porto della Spezia si appresta a mettere alle spalle un anno a tratti difficile, perché segnato da una netta flessione dei traffici, ma anche denso di novità, come dimostra il cambio di paradigma nei rapporti tra Autorità di sistema portuale, terminalisti e operatori del settore al quale si è assistito negli ultimi mesi, dopo momenti ancora una volta non facili. Ma da raccogliere ci saranno anche importanti soddisfazioni, come il record di passeggeri che sbarcheranno dalle navi da crociera al termine dei 12 mesi.
Se in fatto di contenitori al termine del terzo trimestre sono transitati 835.299 Teu e il raggiungimento dell’auspicata soglia del milione avrebbe comunque un sapore dolce-amaro, per quel che concerne i passeggeri a fine settembre sono stati 567mila e le previsioni confermano la possibilità di alzare l’asticella sino a 720mila, una quota mai raggiunta in passato.
Tra le buone notizie c’è anche la quantità di merci mosse su ferro: i treni contenitori effettuali tra gennaio e settembre ammontano a 5.320 e i carri a 78.679. Numeri che confermano oltre il 30 per cento la percentuale di container movimentati via treno, nonostante un calo dei traffici che oggi si attesta al 6 per cento, in linea con le contrazioni degli scali europei, Nord Europa compreso: Amburgo nel primo semestre 2023 ha avuto una diminuzione del 5,8 per cento, Barcellona dell’11.
“Anche nei momenti in cui abbiamo avuto una riduzione dei volumi la percentuale del numero di contenitori trasportati via ferrovia è aumentata: questo – dichiara a CDS Federica Montaresi –  conferma l’importanza di un asset che è sempre più strategico insieme all’utilizzo del retroporto di Santo Stefano Magra e premia il lavoro che stiamo facendo anche attraverso il servizio di navettamento stradale per il supporto al trasporto ferroviario di cui a giorni affideremo la gara. Comporre più treni da Santo Stefano in modo da non perdere capacità ferroviaria, ma anzi incrementarla, visto che comunque c’è una risposta forte del mercato. A questo proposito il 10 novembre si svolgerà alla Spezia un convegno per lanciare la formula logistica che caratterizza il nostro porto e ci saranno importanti interlocutori nazionali, compreso l’amministratore delegato di RFI con cui è in corso un’interlocuzione molto forte. La speranza è che ci possano essere elementi positivi anche sugli assi di collegamento, come la Pontremolese”.
In sella da un anno esatto, Montaresi è da anni un dirigente dell’Adsp ed era presente in Via del Molo anche prima della fusione con l’Autorità portuale di Marina di Carrara. Una nomina, quella del 27 ottobre scorso, che ha guardato alla persona, più che agli equilibri politici, come invece solitamente accade. Una scelta del presidente Mario Sommariva, che ha consegnato al Paese la seconda figura femminile ai vertici di un’ente della portualità dopo il segretario generale dell’Adsp di Venezia, Antonella Scardino. Merce rara, le donne, in un comparto che è quasi tutto al maschile, ma nel quale le poche signore presenti hanno solitamente attributi invidiabili.

Come ha vissuto questa nuova esperienza e come sono andati questi primi 12 mesi, all’interno di un contesto che già conosceva, ma nel quale oggi ha un ruolo sicuramente molto diverso?
“Dal mio punto di vista questo anno è andato molto bene: essendo cresciuta dentro l’Autorità di sistema portuale conoscevo i temi e il territorio e questo sicuramente è stato un elemento positivo anche se ovviamente ho dovuto affrontare i temi con una responsabilità diversa. E questo è stato il cambiamento maggiore. C’è una grande sintonia con il presidente Sommariva e questo clima aiuta ad affrontare con maggiore serenità anche le difficoltà, le problematiche più grandi: un elemento di vantaggio nel lavoro che poi si deve fare ogni giorno. E non dimentico la collaborazione, per nulla scontata, tra Adsp, istituzioni locali, regionali e nazionali. Questo ha facilitato l’avvio di progetti belli e importanti per lo sviluppo: penso ad esempio al cold ironing, per cui siamo stati a livello nazionale la prima Adsp ad affidare le gare entro il 31 dicembre del 2022, in anticipo rispetto ai tempi dati dal Pnrr, ma anche penso al momento dell’inaugurazione di Porta Paita. E’ stato un momento importante perché è l’avvio di una fase nuova nel rapporto tra la città e il porto e di una grande trasformazione che nei prossimi anni cambierà il volto della Spezia. Ci sono poi temi su cui stiamo lavorando sodo come il retroporto di Santo Stefano Magra, la Zona logistica semplificata… Progetti che abbiamo potuto sviluppare grazie alla collaborazione e alla professionalità di tutta la struttura. Nel nuovo ruolo, anche grazie l’esperienza di essere all’interno dell’ente da anni, ho voluto cercare di coinvolgere più possibile tutte le persone nelle iniziative, creando gruppi di lavoro ad hoc sui temi, così da aumentare il coinvolgimento e la motivazione e far emergere ancora di più le capacità che sono presenti. E’ un lavoro che secondo me era giusto fare avendo prima vissuto Via del Molo come dipendente e avendo notato alcune mancanze. Per la prima volta quest’anno abbiamo fatto team building, per far lavorare insieme persone che magari non hanno mai lavorato insieme perché appartenenti a uffici diversi. Su ogni progetto non si può avere solo un ufficio che se ne occupi: ci sono vari aspetti ed è importante che tutti gli uffici sappiano cosa sta facendo l’Autorità di sistema portuale, perché se uno si sente parte integrante di quello che viene portato avanti, forse lo fa con ancora più motivazione ed entusiasmo. Da soli non si fa nulla, bisogna lavorare in gruppo. E’ un concetto nel quale credo molto”.

Momenti importanti, ma anche fasi più difficili. Una di queste ha riguardato i timori manifestati dalla comunità portuale rispetto al buon andamento del rapporto con Lsct, il principale terminalista, e poi anche della messa in atto degli investimenti previsti dalla concessione. Un momento che sembra superato. Qual è la sua opinione sull’argomento?
“Il momento di difficoltà che abbiamo attraversato nei primi mesi dell’anno è innegabile: c’era apprensione per alcune situazioni che non si sbloccavano, che non facevano vedere cosa ci poteva essere dietro l’angolo e mettevano nelle condizioni di non avere fiducia nel traguardare a quello a cui si stava lavorando. Secondo me in questo contesto ha giocato molto il ruolo che l’Autorità di sistema portuale ha esercitato insieme a tutta la comunità portuale: una reazione forte che ha riportato a fare davvero squadra. Tutti insieme, ed è la caratteristica di questo porto, di questo sistema portuale, siamo sempre riusciti a dare la prospettiva e poi la svolta. Abbiamo così impostato una serie di attività sugli asset strategici del porto ovvero la ferrovia e il retroporto di Santo Stefano Magra in particolare, nostri punti di forza e di eccellenza a livello nazionale. La comunità portuale ha risposto, ha voluto essere partecipe, non si è tirata indietro, ma anzi ha voluto dare il suo contributo. E il terminal Lsct, ma anche il Terminal del Golfo, ha dato segnali importanti di concreta messa in campo dei loro progetti. E tutto questo ha contribuito a riportare un clima di positività all’interno dello scalo”.

Ora più di prima, si è ritornati a parlare di Sistema Spezia, di quella alchimia che per decenni aveva dato competitività al porto grazie a una linea comune che era stata indicata da una serie di persone alle quali il porto ancora oggi rende grazie. Pensiamo ai Bucchioni, Simonetti, Ravano… Oggi da cosa bisogna ripartire? Bisogna focalizzarsi sugli asset, oppure anche a livello politico, a livello di protagonisti, ci può essere un nuovo inizio?
“Secondo me le figure citate sono figure a cui la comunità portuale, noi tutti, dobbiamo molto, quello è indubbio, e rimarranno per sempre un punto di riferimento quotidiano per chi opera ogni giorno in questo settore e per lo sviluppo del porto della Spezia e di tutto il sistema portuale e logistico. Queste persone ci hanno lasciato un’eredità importante che ci carica di una responsabilità importante. Oggi quello che vedo è che c’è una classe dirigente di professionisti, di manager competenti, del mondo portuale ed economico, che secondo me ha tutte le carte in regola per seguire la strada che è stata tracciata. Ma bisogna sempre guardare a queste figure con gli occhi rivolti al futuro, come credo che loro avrebbero voluto”.

Nei giorni scorsi c’è stata la riassegnazione della gara per realizzare il molo crociere su Calata Paita con fondi del Pnrr. Quali prospettive ci sono adesso? Sarà necessario correre o il tempo a disposizione è ancora sufficiente per operare con serenità?
“Abbiamo ottemperato alla sentenza del Consiglio di Stato e stiamo preparando tutta la documentazione necessaria per procedere con la sottoscrizione del contratto con l’Ati composta da Fincosit, Rcm e Agnese Costruzioni. I tempi ci sono. Erano previsti circa due anni di lavoro, quindi abbiamo tutta la possibilità di rispettare il cronoprogramma e di completare i lavori nei tempi previsti dal Pnrr. Ovviamente sì, c’è da correre un po’ di più, ma confidiamo che ce la possiamo fare, ovviamente anche grazie alla collaborazione di chi deve effettuare i lavori”.

A quel molo poi andranno a ormeggiare le navi da crociera, ma negli ultimi mesi il movimento ambientalista è ritornato alla carica sulla questione dell’inquinamento prodotto dalle navi, passeggeri e non. Cosa state facendo per il contenimento l’impatto delle attività portuali?
“Stiamo lavorando su diversi fronti . Ricordo che siamo stati tra le prime Adsp a presentare un pacchetto di dieci progetti innovativi in materia di green ports, oltre ai progetti che erano previsti dal Fondo nazionale complementare per il cold ironing. Grazie a un lavoro importante di tutta la struttura dell’ente siamo riusciti ad aggiudicare le gare per l’elettrificazione delle banchine prima del 31 dicembre scorso e questo ci ha permesso di accelerare su una serie di procedimenti amministrativi che riguardano il cold ironing che sono necessari e che molto spesso possono portare via del tempo poi all’effettuazione dei lavori. Oggi siamo in una fase avanzata, soprattutto per quanto riguarda le interlocuzioni che stiamo portando avanti a livello nazionale con Terna e ci sono una serie di procedimenti che sono tutti avviati e che ci permetteranno di concludere i lavori per la primavera 2025. Non dobbiamo aspettare chissà quanto per vedere concluse le opere. Ma non ci siamo fermati lì, come dicevo prima. Abbiamo presentato il progetto per un piccolo impianto per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno e stiamo lavorando sulle navi alimentate con nuovi carburanti. Non solo Lng, ma anche metanolo e altri: il mercato delle navi, da crociera e non, si sta evolvendo e ci saranno opportunità di poter ospitare, come già è avvenuto, delle navi alimentate con carburanti più puliti, meno impattanti. Il prossimo anno ci saranno navi alimentate a Lng che scaleranno il porto della Spezia e stiamo lavorando in collaborazione con la Capitaneria di porto, gli agenti marittimi e gli altri attori coinvolti al tavolo che deve coordinare tutte le attività per preparare il porto anche in quest’ottica. Quindi, secondo me, in relazione alla riduzione dell’impatto delle attività portuali è importante diversificare, non concentrarsi su un’unica soluzione, ma mettere insieme e integrare più soluzioni che insieme andranno a contribuire a un abbattimento maggiore degli agenti inquinanti delle attività portuali. In questo senso anche la collaborazione nata con il Comune della Spezia nel tavolo che è stato istituito aiuta molto. Il Blue Flag firmato nei mesi scorsi impegna anche le compagnie da crociera in modo volontario a essere ancora più attente ai livelli di emissione, nonostante rispettino già i requisiti previsti dalla legge”.

Zona logistica semplificata e proposta di riforma della governance dei porti da parte del Governo. A che punto siamo?
“Il lavoro sulla riforma sta andando avanti, però non è ancora definita. Sul tema della governance è stato annunciato che ci sarà probabilmente un punto di coordinamento nazionale delle Adsp, ma non se ne conoscono ancora le caratteristiche. Anche la Zls è un tema importantissimo. Innanzitutto perché la nostra Authority ha guardato al tema in modo innovativo: non abbiamo incluso solo le aree che sono prossime al porto in termini di vicinanza, come il retroporto di Santo Stefano Magra, che ovviamente è la parte principale della Zls, ma abbiamo traguardato anche alle aree che sono il nostro naturale retroporto, quindi che guardano verso l’Emilia. Avremo una Zls che metterà insieme territori di regioni differenti, che però operano in una logica di sistema. Si tratterà quindi di un’area che è economicamente importante per il porto della Spezia, dove chi vorrà investire avrà una serie di agevolazioni, di semplificazioni burocratiche e amministrative e la possibilità di lavorare sulle zone doganali intercluse che quindi comportano una serie di benefici anche in termini operativi per i traffici. Questo è un altro approccio innovativo che come Autorità di sistema portuale abbiamo posto in essere ed è parte integrante del Dpcm che verrà firmato dopo aver fatto i necessari passaggi nei vari ministeri e essere stato approvato dalla conferenza Stato-Regioni”.

Più informazioni
leggi anche
Rendering Molo Crociere
Dopo la sentenza del consiglio di stato
Molo crociere, si riparte. L’Autorità portuale riassegna la gara ai secondi classificati
L'auditorium Giorgio Bucchioni dell'Autorità di sistema portuale
L'omaggio a una figura insostituibile
Il porto non dimenticherà mai Giorgio Bucchioni: da oggi l’auditorium dell’Adsp è intitolato a lui
Bruno Pisano
Il numero uno dei doganalisti spezzini
Porto e Lsct, Pisano: “Naturale dare fiducia, ma siamo solo all’inizio”. Sulla riforma: “Impossibile esprimersi a priori, unica certezza è che serve confronto”