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Terminata la due giorni al molo italia

Alzheimer Fest, l’importanza di rimuovere i pregiudizi per giungere a una diagnosi precoce

Alzheimer Fest

La settimana scorsa lungo il molo s’è svolto l’Alzheimer Fest, una due giorni che ha proposto alla città il tema di questa patologia sempre più frequente: un disturbo della memoria che si fa incertezza spazio-temporale per degradare in gravi disorientamenti. In chi assiste chi ne è colpito c’è spesso il sentimento della vergogna. È così radicata l’idea che la malattia sia una colpa che la si nasconde. Vale per tutte le sindromi gravi ma dobbiamo liberarcene. Chi ne soffriva dicevamo una volta che aveva un brutto male come se l’anonimato cancellasse la realtà. Ma non è un peccato essere affetti da un tumore. Oggi, almeno in questo campo, chiamiamo le cose con il loro
nome e qualche passo in avanti lo si è fatto: grazie alla ricerca, è ovvio, ma anche per l’outing che ha tolto il tabù del mistero che non decifra le cose ma le ingarbuglia.

L’Alzheimer Fest di tre giorni fa, ultima tappa di un circuito nazionale, è servito anche a questo: rimuovere i pregiudizi e non celare le cose perché non si comprometta l’importante possibilità della diagnosi precoce. È stata una due giorni di incontri belli ed utili: per gli addetti ai lavori, per i familiari cui soprattutto spetta l’assistenza, per i pazienti che in un ambiente per loro insolito hanno trovato delle vicinanze da cui è scaturito il sorriso. A cominciare dalla presenza di ragazzi delle scuole superiori che sono stati vicini ai malati come fossero i loro nonni, un’empatia che ai più anziani che vedevano quei volti per la prima volta ha fatto solo piacere. Grazie, ragazzi!

C’erano tutte le istituzioni sul molo a cominciare dalla comunale, il loro apporto è stato indispensabile e prezioso per mettere su l’incontro. Ma l’idea del meeting è stata delle organizzazioni volontarie che tutti i giorni sono attive sul territorio anche se talora si avverte qualche scricchiolio per un coordinamento da oliarsi meglio sebbene non sia facile conciliare i tempi liberi di chi s’impegna per l’altro da sé. È questo un problema che non esiste nell’assistenza istituzionale anche se il servizio potrebbe essere migliorato. Ad esempio, da qualche tempo funziona il diurno, un centro che accoglie il malato per mezza giornata. I posti disponibili sono limitati a fronte della popolazione che potrebbe usufruirne sì che i casi più gravi non possono essere accolti. È il solito problema delle risorse. La Provincia spezzina, seconda per popolazione ma la più vecchia nella Regione più anziana, è quella che dispone di minori risorse e non da un giorno: una situazione paradossale che dura da troppe Giunte.

 

Alla Spezia le associazioni che si occupano del morbo di Alzheimer e di sostenere le famiglie dei malati sono Amas, contattabile al 327 624 5113, e Aidea solidarietà, contattabile al 333 236 4176.

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