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La missione di confcommercio

Un “turismo gentile” e i prodotti tipici per contrastare la desertificazione della Val di Vara

Confcommercio lancia una serie di incontri sul territorio: "Opportuno riuscire ad attirare la giusta clientela"

Veduta di Calice da Nasso (2018) (foto Giorgio Pagano)

Studiare il territorio dell’entroterra provinciale, analizzare l’esistente, proporre l’insediamento di nuove attività qualora necessario e valorizzare l’offerta attraverso un’attenta ed efficace campagna marketing. È questo l’obiettivo della Confcommercio spezzina, che sta lavorando a un progetto ambizioso atto a contrastare la desertificazione commerciale e a promuovere quei territori ingiustamente meno conosciuti e frequentati, ma che possiedono caratteristiche importanti dal punto di vista turistico e commerciale.

L’associazione di Via Fontevivo ha individuato nella Val di Vara alcune zone a maggior rischio desertificazione: zone di particolare interesse archeologico, storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico, ma che rischiano di trasformarsi in paesi ‘dormitori’, dove potrebbero quindi venire a mancare servizi di carattere sociale, aggregativo e inclusivo.

Nella giornata di ieri il direttore della Confcommercio Roberto Martini e il funzionario Mario Funaro hanno incontrato, in questa fase embrionale del progetto, il presidente Confcommercio della Bassa Val di Vara Giampaolo Zolesi, il presidente Confcommercio dell’Alta Val di Vara Daniele Picetti, i responsabili Confcommercio Pignone Enrico Bella e Elena Rodica.

“I Comuni dell’entroterra provinciale avrebbero grandi potenzialità – ha spiegato Funaro – sia per la loro bellezza sia per l’offerta di una vasta gamma di prodotti tipici: carni e formaggi biologici di Varese Ligure, la farina di castagne, il miele di Veppo e Calice al Cornoviglio, l’olio Evo da agricoltura biologica, la farina dell’antico grano bianco di Suvero, i funghi e le tisane con le erbe della Val di Vara, le cipolle e le salsicce di Pignone e molti altri ancora. Da un lato vogliamo favorire l’insorgere di nuovi insediamenti dove verranno individuate evidenti mancanze, dall’altra parte intendiamo svolgere una campagna di ‘marketing territoriale’ per far conoscere queste realtà”.

A questo primo incontro seguiranno momenti di confronto con le amministrazioni e con i commercianti e gli imprenditori. L’associazione sarà presente sui territori per portare a termine questa fase di studio e analisi: la conoscenza dei luoghi rappresenta infatti il punto di partenza per poter capire le reali necessità. Se da un lato è importante migliorare i servizi e la vivibilità dei residenti, dall’altra parte è opportuno riuscire ad attirare la giusta clientela, puntando su un turismo gentile, in linea con quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità del territorio. Due sono le direttrice sulle quali il marketing territoriale si deve muovere: una focalizzata sulle caratteristiche tipiche dell’area geografica come ad esempio il paesaggio, la tradizione culinaria, i monumenti, i musei etc, l’altra invece è tesa a rinnovare e rendere più fruibile e conosciuto ciò che già esiste, nel rispetto del background del territorio, sia di quello storico sia di quello artistico e culturale.

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