La spaccatura all’interno del fronte sindacale interno ad Atc esercizio è ormai completa. Fit Cisl, infatti, nelle scorse ore ha ufficializzato con una nota la sua posizione chiedendo all’azienda di essere convocata separatamente rispetto alle altre sigle nei prossimi tavoli di confronto con l’azienda. Una nostra decisione, scrive il sindacato, “dovuta ad una situazione che riteniamo non serena per arrivare a risultati concreti. Abbiamo tentato ripetutamente il confronto con le altre organizzazioni sindacali per portare unitariamente una voce unica che denunci il forte disagio e sconforto in cui versano i lavoratori di Atc, che tutti i giorni fanno il loro dovere sopperendo a mancanze e carenze dell’azienda che non vediamo affrontare in una teoria del rimando continuo. Purtroppo abbiamo costatato che questo non può avvenire, ci sembra di parlare una lingua diversa dagli altri. Il nostro evidenziare le necessità e le difficoltà non viene condiviso ma ci sentiamo tirare per la giacca da una parte o dall’altra in estremismi in eccesso e in difetto che non ci rappresentano. Per questo abbiamo deciso di dire basta!”.
Il sindacato rappresentato in azienda da Mario Bonafiglia rivendica una linea differente rispetto ai colleghi di Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal e Cobas.
“Viste le attuali difficoltà nel reperire personale autista e manutentivo, riteniamo riteniamo necessario che si torni a parlare di una politica salariale/normativa che torni a rendere appetibile venire a lavorare in Atc Esercizio. Riteniamo necessario una rivalutazione economica delle attuali indennità pagate ai lavoratori puntando in modo particolare sull’indennità di presenza perché riconosciuta a tutti a cui collegare anche un buono pasto come rimborso spese giornaliero. Riteniamo serva anche verificare la possibilità di nuovi riconoscimenti salariali. Questo lo chiediamo noi, ma lo chiede soprattutto il mercato del lavoro. Ci sembra inoltre opportuno istituire un tavolo congiunto che nel tempo, approfittando delle prossime modifiche in stato di progettazione delle linee legate al progetto Mit, possa portare a migliorare le attuali percorrenze e soste tecniche ai capolinea in modo tale da renderle più puntuali e funzionali per l’utenza e per i lavoratori che svolgono il servizio. Sappiamo che tutto questo ha un costo, ma nel rispetto di conti economici aziendali che devono rimanere in un giusto equilibrio, siamo convinti che sia una strada obbligata per un rilancio dell’azienda oggi in difficoltà come già detto nel reperire personale”.
La Fit Cisl vede necessaria “una diversa politica concorsuale delle assunzioni con il ritorno all’apprendistato e alla formazione interna e una miglior qualità del lavoro dei nuovi assunti (riduzione giro e di richiesta di straordinario), bisogna puntare su giovani da formare – proseguono Bonafiglia e i delegati – anche se non patentati. L’età media dei lavoratori di Atc si aggira sui 50 anni, troppo alta per qualsiasi azienda. I fatti dimostrano, vedi il servizio per i cantieri e le linee notturne, che il nostro territorio ha bisogno di un incremento di corse Tpl e che vi è un’ulteriore richiesta da parte dei Comuni di servizi aggiuntivi. Qua non si parla solo di turn over: è necessario aumentare il personale viaggiante e manutentivo e questo aumento legato all’aumento di servizi può portare anche ad un aumento di introiti e risorse per l’azienda, risorse che insieme alle altre organizzazioni sindacali stiamo cercando anche su altri tavoli istituzionali regionali e nazionali. Oggi invece come Atc Esercizio non siamo più in grado di dare le risposte che ci vengono chieste, vedi scuolabus dei Comuni di Vezzano e Bolano che dovevamo effettuare da settembre ma a quanto ci risulta non faremo. E’ da più di un anno che stiamo chiedendo di abbandonare la politica dei tagli e passare a quella del rilancio mettendo al primo posto il personale, e i fatti ci stanno dando ragione”.