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Le precisazioni dell'ente di via vittorio veneto

Impianto del Groppolo, la Provincia: “Attività precedentemente autorizzata, non è in contrasto col Piano dei rifiuti”

Il sindaco Pierluigi Peracchini

Sollevata in occasione dell’incontro avvenuto ieri al Termo, di cui Città della Spezia ha puntualmente rendicontato (clicca qui), la tematica relativa all’impianto di selezione di imballaggi multimateriali e carta presente nel comune di Arcola, diventata oggetto di pubblico dibattito, induce la Provincia della Spezia ad intervenire. “L’impianto di selezione, trattamento e recupero di rifiuti non pericolosi in esistente in località Groppolo nel comune di Arcola, ha la sua origine grazie ad una autorizzazione rilasciata nel 2009 per la realizzazione di un impianto di riciclaggio rottami metallici e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, per una quantità autorizzata di 80.000 tonnellate l’anno di prodotto – si legge nella nota di Via Vittorio Veneto -. Nel 2013, con il cambio di proprietà della struttura, come previsto a norma di legge, è stata data concessa un’autorizzazione di volturata per lo stesso impianto e per le analoghe quantità (80.000 tonnellate l’anno) e con l’inserimento nel processo di lavorazione di una capacità di selezione meccanica al posto della selezione manuale. Nel 2018, in occasione del subentro di un’ulteriore proprietà, sempre con il mantenimento delle quantità autorizzate, vi è stata una modifica nella tipologia del prodotto trattato passando dai rottami metallici al recupero dei rifiuti da carta ed imballaggi in multimateriali. Il rinnovo dell’autorizzazione decennale è avvenuto nel 2019, ai sensi dell’art. 209 del D.Lgs. 152/2006 che consente alle aziende certificate ISO 14001 o EMAS di rinnovare l’autorizzazione “con autocertificazione resa alle autorità competenti”. In sede di rinnovo, ovvero nel 2019, la Provincia, nel riesame delle autorizzazioni vigenti di impianti esistenti in aree caratterizzate da criterio escludente valutò che vi fossero necessari ulteriori interventi di mitigazione in generale”.

Fin qui il passato. La Provincia delinea ora quello che sarà il futuro dell’impianto: “La prossima scadenza autorizzativa vi sarà il 18/06/2029, nel frattempo la proprietà – chiarisce la nota – ha solo disposto una riorganizzazione degli spazi dell’impianto, mantenendo invariata tipologia e quantitativi autorizzati. L’autorizzazione prevede la capacità di trattare 80.000 tonnellate l’anno di prodotto, ma nel triennio 2020/2022 i rifiuti effettivamente entrati in impianto ammontano a quantità tra 34.000 e 45.000 tonnellate annue (di cui oltre il 50% costituiti da imballaggi misti). L’impianto non è in contrasto con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti in quanto trattasi di attività precedentemente autorizzata (2009). In occasione del rinnovo della concessione, avvenuta nel 2019, venne applicato il principio di non retroattività automatica della norma che identifica i criteri localizzativi escludenti, ovvero le aree all’interno dei centri abitati, che non presentano una fascia di rispetto di almeno 200 metri rispetto al perimetro dell’impianto. Indicazione peraltro oggi ben specificata nell’attuale versione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che esplicita in modo chiaro la non retroattività del vincolo riguardo impianti già concessi e meramente in rinnovo. Negli ultimi mesi, così come da programma costante, vi sono stati presso il sito diversi sopralluoghi condotti da ARPAL, ASL e Polizia Provinciale. Tutti hanno attestato il rispetto delle condizioni autorizzative”.

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