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Osservazioni al puc in consiglio

Impianto rifiuti Groppolo, Pd: “Delocalizzare all’Enel o piena compatibilità con vita residenti”

Assemblea ieri al Termo. Mori (Comitato Pianazze nel cuore): "Bene le proposte ma servono subito segnali: in Via Serra di Baccano si realizzino marciapiedi e si faccia rispettare il limite di altezza dei veicoli nel sottopassaggio". L'assessore Romeo: "Passi avanti significativi su progetto copertura sito".

L'incontro
L'incontro all'area verde di Via delle Ville

Delocalizzazione nell’area Enel; oppure, in subordine, mettere in atto interventi nella direzione di quella compatibilità con la vita quotidiana che i residenti richiedono da tempo, lamentando problemi in termini di rumori, odori, viabilità e sicurezza stradale. Queste in estrema sintesi le proposte del Partito democratico di Arcola per l’impianto della Specchia Services, che si occupa di selezione e trattamento di rifiuti non pericoloso quali carta, cartone, plastica. Proposte che il Pd ha presentato ieri pomeriggio all’area verde di Via delle Ville, al Termo, di fronte a un’ottantina di presenti, con ampia rappresentanza del Comitato Pianazze nel cuore.

“Il tema è delicato e non semplice da affrontare – ha detto il segretario del Pd arcolano, Stefano Sgorbini, dopo l’introduzione di Camilla Monfroni, assessore Dem -, ma crediamo oggi ci siano le condizioni per una soluzione. La prima: l’amministrazione comunale di Arcola ha adottato il nuovo Puc, che è in fase di pubblicazione da parte della Regione. La seconda condizione, fatto straordinario per tutta la comunità provinciale, è la chiusura della fase di attività della centrale Enel e la sua riconversione, con la messa in discussione di importanti aree precedentemente impiegate dalla centrale e che ora possono essere riutilizzate a fini produttivi o di servizio. La nostra proposta principale è dunque la ricollocazione dell’impianto nelle aree Enel. Con, in subordine, un’altra proposta, qualora non venga accettata la prima, e cioè: il piano regolatore prevede l’espansione delle aree dell’impianto rifiuti; ecco, noi proponiamo che vengano bloccati gli indici: azzeriamo questa previsione a meno che non vengano messe in atto tutte quelle attività necessarie per garantire la piena compatibilità con il territorio, coprendo l’impianto e adottando soluzioni per assorbire rumori e odori. Risorse per investimenti di questo tipo si possono trovare, perché si va a riqualificare un sito industriale. Unitamente a questo proponiamo lo studio di una viabilità alternativa attraverso un collegamento con il vicino raccordo autostradale”. Proposte che il Pd con i suoi consiglieri comunali tradurrà in osservazioni al Puc (quando si aprirà questa fase, una volta pubblicato il Piano sul bollettino regionale), invitando le altre forze politiche ad aderire e a votarle.

Fronte Pd poi l’intervento del segretario ligure e consigliere regionale Davide Natale: “C’era una marea di risorse del Pnrr per gli impianti che trattano rifiuti dalla raccolta differenziata – ha osservato in un passaggio -, ma l’Ato rifiuti spezzino, cioè la Provincia, ha presentato solo un progetto, quello che riguarda il biodigestore di Saliceti, di cui avremmo fatto a meno. Niente invece per tutto quello che riguarda gli impianti più piccoli. Insomma, si poteva risolvere con risorse europee il problema reale di cui parliamo stasera. Tuttavia non tutte le risorse di questo tipo sono state spese, propongo quindi che si cerchi di capire se ci siano ancora margini per individuarne e utilizzarle per dare corso a quanto prospettato stasera”.
Dopo un approfondimento a cura della responsabile ambiente Pd Renata Angelinelli, ha preso la parola Giuseppe Mori, portavoce del Comitato Pianazze nel cuore. “Sette anni che segnaliamo i problemi e siamo sempre al solito punto”, ha lamentato l’ex assessore, che però ha espresso generale favore per quanto messo sul tavolo dal Partito democratico: “Apprezziamo le proposte ascoltate, ma ora, subito, c’è bisogno di un segnale: chiediamo che a breve in Via Serra di Baccano vengano realizzati i marciapiedi e venga fatto rispettare il limite di altezza per i mezzi nel sottopassaggio e chiediamo altresì l’installazione di telecamere e il rispetto degli orari delle lavorazioni. Chiediamo che nelle stanze della maggioranza interveniate in questo senso. Serve subito un messaggio”, ha detto Mori, aggiungendo inoltre perplessità sull’idea del nuovo svincolo di collegamento tra raccordo e impianto (“Salt lo ha già bocciato per la troppa vicinanza alla galleria”). E sull’ipotesi delocalizzazione: “Ne saremmo felici – ha detto -, ma bisogna avere forza politica in modo da trattare efficacemente con Enel. Abbiamo un terzo dell’area e finora benefici non ne abbiamo visti, ad oggi Arcola non ha aperto un tavolo”.

Giuseppe Mori e Stefano Sgorbini

Condivisione per le proposte del Pd da parte di Rifondazione comunista attraverso Salvatore Romeo, assessore all’Ambiente del Comune di Arcola. Tuttavia Romeo ha in merito segnalato alcuni aspetti non semplici: i tempi lunghi della pratica e il suo iter: “L’ultima tappa è in Regione, se a quel livello arriva un no, non se ne fa più nulla”. Ma, ha proseguito l’esponente della giunta Paganini, “c’è anche una soluzione più immediata e sulla quale sono stati fatti passi avanti significativi. Con l’azienda non siamo stati a guardare e, oltre a fare rimostranze, abbiamo anche fatto delle proposte, che oggi cominciano a vedere piccoli ma significativi passi avanti. Parliamo della proposta di un nuovo capannone chiuso e insonorizzato in cui trasferire le attività, con la cui realizzazione verrebbero meno i problemi in termini di rumori e odori. Attualmente l’azienda attende che l’amministrazione valuti il progetto che ha presentato, dopodiché la pratica andrà avanti”. Circostanze, ha sottolineato Romeo, tutte nero su bianco all’Ufficio tecnico, e a proposito di documenti l’assessore ha portato in assemblea anche un verbale Arpal arrivato in questi giorni che, ha spiegato, “dice con semplicità e chiarezza che su odori e rumori è tutto all’interno dei parametri”; ma si è altresì impegnato a farsi latore in giunta delle osservazioni e delle richieste ribadite ieri dai residenti. “Come Italia viva siamo favorevoli alla delocalizzazione, è l’obbiettivo a cui vorremo arrivare, ma non è una cosa che si fa dalla mattina alla sera – è intervenuta per Iv Sara Luciani, assessore alla Cultura arcolana -. Marciapiedi, telecamere, eventuale semaforo? In giunta ne abbiamo parlato, ne ridiscuteremo, se sono opere volute ci attiveremo, con tutte le necessarie autorizzazioni”. Mentre fronte Cinque stelle il consigliere Paolo Ugolini, ultimo relatore dell’incontro, ha affermato che “bisognerebbe chiedere alla Provincia un monitoraggio costante delle emissioni di odori attraverso centraline e sensori, per alcuni mesi, e poi fare verificare ad Asl5 le sostanze rilevate. Lo può chiedere il Comune come anche la Regione”. Anche da Ugolini favore alla delocalizzazione: “Sarebbe la soluzione migliore, ma non è semplice. La via che vedo più percorribile nell’immediato è il monitoraggio, la Provincia non può negarlo, in ragione principio di precauzione a livello di salute pubblica”.

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