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Spezia-como 0-1

Invece di reagire lo Spezia affonda, Alvini cambia ed è un passo indietro fotogallery

A due giorni dalla contestazione dei tifosi che chiedevano una reazione dopo la brutta sconfitta di Catanzaro, lo Spezia crolla anche dal punto di vista del gioco e perde per 0-1 contro un'avversaria che fa il minimo indispensabile. Ci mette del suo Alvini cambiando modulo in avvio, ma la squadra è apparsa spenta e spaesata da subito. Graziati dalla scarsa vena di Cutrone.

SPEZIA-COMO 0-1

24’pt Barba

 

SPEZIA (3-4-1-2) Dragowski; Gelashvili (1’st Elia), Muhl (26’st Cassata), Nikolaou; Amian, Bandinelli, Ekdal (11’st Kouda), Moutinho; Zurkowski (11’st S.Esposito); Antonucci, P.Esposito (20’st Krollis). (Zoet, Zovko, Bertola, Hristov, Cassata, Pietra, Cipot, Verde).

All. Massimiliano Alvini

 

COMO (4-3-1-2) Semper; Odenthal, Curto, Barba, Ioannou; Iovine (18’st Cassandro), Bellemo, Kone (39’st Arrigoni); Da Cunha (27’st Baselli); Gabrielloni (18’st Mustapha), Cutrone (39’st Verdi). (Vigorito, Sala, Solini, Chajia, Kerrigan, Scaglia, Vignali).

All. Moreno Longo

 

Arbitro: Daniele Perenzoni (Rovereto)

Assistenti: Damiano Margani (Latina), Tiziana Trasciatti (Foligno)

Quarto ufficiale: Gabriele Restaldo (Ivrea)

Var e Avar: Livio Marinelli (Tivoli), Oreste Muto (Torre Annunziata)

Angoli: 6-6

Ammoniti: P.Esposito, Kone, Iovine, Da Cunha, Muhl, Curto, Cassata, Bandinelli, Kouda.

Recupero: 1′ e 6′

 

Cronaca

Dov’è finita la squadra brillante e aggressiva che aveva strappato applausi nel precampionato? A Cesena contro il Como non ve n’è traccia. A due giorni dalla contestazione dei tifosi che chiedevano una reazione dopo la brutta sconfitta di Catanzaro, lo Spezia crolla anche dal punto di vista del gioco e perde per 0-1 contro un’avversaria che fa il minimo indispensabile. Ci mette del suo Alvini, che nel primo tempo cambia dal 4-3-3 al 3-4-1-2 e cancella in un colpo anche le certezze offensive di un sodalizio che, si diceva fino a pochi giorni fa, doveva registrare soprattutto la fase difensiva.

La sconfitta di Catanzaro, la contestazione dei tifosi, il recente addio di Bastoni e la prima partita sul campo alternativo di Cesena in attesa della conclusione dei lavori al Picco. Tantissimi temi ad animare Spezia-Como, quarta della serie B 23/24 ma in verità terza partita per gli aquilotti, che devono recuperare quella contro il Lecco. All’ultima ora un carico in più: Luca Moro, bomber della squadra, ha la febbre e non va neanche in panchina. Esordio dal primo minuto per Pio Esposito ed esordio in Italia per Gelashvili in una formazione rivista da Alvini, che passa alla difesa a tre.

L’inizio è subito difficile con Da Cunha che dopo 40 secondi è già di fronte a Dragowski, costretto alla grande parata per evitare il gol, dopo aver superato di slancio Gelashvili. Non è lo Spezia aggressivo dei primi due mesi di Alvini quello dei primi minuti, che Bandinelli prova a scuotere al decimo con una percussione personale che si conclude col mancato scambio al limite tra Antonucci e Pio.

Succede poco per lunghi minuti, finché Nikolaou non sbaglia un appoggio in attacco lanciando il contropiede del Como che trova Gabrielloni all’uno contro uno con Gelashvili, che gli devia il tiro in corner. Dall’angolo il pallone arriva a Cutrone che tira dalla distanza, la respinta di Dragowski è tutt’altro che efficace e Barba può ribattere in rete (24′).

La reazione, se c’è, è impacciata e inefficace. Il cambio di modulo ha azzerato anche la vitalità offensiva che, nelle prime uscite, erano sembrate la vera cifra del gioco di Alvini. Si vedono tanti lanci lunghi per interrompere il possesso palla lento, scarso dinamismo. Di là non si fa molto di più ma quantomeno c’è Kone che corre per tutti e velocità nel rilanciare l’azione. Questo è quanto alla mezz’ora, mentre Cutrone conclude (male) l’ennesimo contropiede. Il numero 10 dei lariani per adesso è il miglior alleato dei bianchi.

Quantomeno un sussulto quello al 40′ prova Pio Esposito, che stoppa di petto un lancio di Ekdal e prova a concludere in acrobazia al volo andando piuttosto lontano dal palo. Ma è un episodio, mentre è sistematico il contropiede che Ioannou può portare sulla sinistra lasciando lì uno spaesato Gelashvili e poi centrando per Cutrone, che effettua l’ennesimo tiraccio senza esito. La testa è già ai probabili cambi quando il Como pasticcia al limite della propria area e Kone deve abbattere Pio Esposito che stava per approfittarne. Va lo stesso numero 9 scaraventa su un avversario fuori dalla barriera.

Non sorprende il ritorno al 4-3-3 nel secondo tempo e non sorprende la scelta di richiamare un Gelashvili in grande confusione. Sorprende semmai la scelta di mandare in campo Elia, arrivato due giorni fa. Ora ci sono molti più giocatori oltre la palla e un’ampiezza più marcata. La manovra ne trae giovamento, lo Spezia finalmente prende campo e coraggio e spinge il Como e chiudersi ancora di più. Zurkowski in due minuti obbliga al cartellino Iovine e Da Cunha e anche questi sono indizi di una volontà di riscossa.

Alvini indovina uno spiraglio e manda dentro Salvatore Esposito e Kouda per Ekdal e Zurkowski, alla ricerca di maggiore freschezza. Il restyling si completa con Krollis per Pio, che ha speso molto guardato a vista da Odenthal. Le velleità aquilotte si fermano quasi sempre sulla trequarti, in compenso si fa male Muhl (70′) e Alvini deve utilizzare la sua ultima sostituzione mandando in campo Cassata; Amian si sposta al centro e lo spezzino va a destra.

A dieci dalla fine non si registra un’azione dello Spezia degna di nota e ormai le energie sono in buona parte spese. Il Como, in cui i cambi stanno facendo la differenza (in particolare Mustapha), ha ripreso campo e dai bianchi arrivano cross dalla trequarti e segni di nervosismo. Di qua Elia ha subito trovato la posizione di esterno alto a destra e ora la squadra si appoggia a lui, che conquista una punizione battuta malissimo da Salvatore Esposito, una botta dentro l’area a cercare un fato favorevole.

Sei di recupero, il forcing dello Spezia è disperato e il Como è tutto dentro la sua area. Si cerca un rimpallo più che un’idea, che d’altra parte è mancata per quasi tutta la partita. A due dalla fine arriva un pallone al limite per Moutinho dopo la sponda volante di Krollis, ma il portoghese chiude l’angolo e spedisce lontano dalla porta.

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