Mercato in entrata virtualmente concluso per lo Spezia a 12 ore dalla fine della finestra estiva. Oggi sarà il giorno di Salvatore Elia dall’Atalanta, un prestito biennale con diritto di riscatto che può facilmente tramutarsi in un affare a titolo definitivo. L’esterno a tutta fascia, ma soprattutto attaccante, ha da poco recuperato da un’operazione al ginocchio che gli ha fatto perdere buona parte della scorsa stagione. Anche per questo Macia e Melissano si cautelano con una cessione temporanea di due anni, per non trovarsi magari a rimettere in sesto il figlio d’arte e vederlo ripartire l’anno dopo a beneficio altrui.
Alessandro Tuia invece non è un obiettivo. E’ stato proposto e valutato qualche tempo fa, poi la scelta è caduta sul georgiano Gelashvili per quanto riguarda la difesa. Ieri il nome è tornato a circolare, senza sostanza.
Sono ore di lavoro soprattutto per i procuratori di quei giocatori che hanno chiesto la cessione, non sentendosela di sposare il progetto in serie B. Il primo della lista è chiaramente Daniele Verde, finito in tribuna a Catanzaro dopo che Alvini non ha ritenuto fosse nelle condizioni mentali per scendere in campo. A oggi l’offerta dalla serie A, attesa per due mesi, non è ancora arrivata. Lo Spezia è orientato a non accettare prestiti con compartecipazione dell’ingaggio, per adesso non si registrano forzature. Ma il tempo scorre.
Anche per Mehdi Bourabia, che da parte sua ha accolto l’esclusione dal progetto, dopo un ritiro svolto al cento per cento, attendendo la chiamata giusta. Potrebbe essere quella di Guido Angelozzi al Frosinone, che cerca esperienza in mezzo al campo e potrebbe andare oltre la richiesta di informazioni. Il francomarocchino è arrivato a titolo definitivo nell’estate 2022 dal Sassuolo, costo storico di circa 1.6 milioni di euro, ancora un anno di contratto.
A Salva Ferrer proposta l’opzione Anorthosis di Cipro, tappa usata anche dalla meteora Mraz prima di essere ceduto a titolo definitivo in estate. Senza lo spagnolo rimarrebbe un solo terzino destro di ruolo, ovvero Kelvin Amian, che apre la lista degli scontenti. Il francese rientra tra quei calciatori che si aspettavano di ricevere offerte dalla serie maggiore. A poche ore dal gong, nessuno si è fatto avanti. Le sue prestazioni di questo inizio stagione in compenso sono andate in forte calo. D’altra parte Niccolò Pierozzi della Fiorentina arriverà solo a gennaio e fino ad allora la fascia rischia di rimanere quasi sguarnita.
Dragowski, Nikolaou e Bastoni sono gli altri elementi per cui la serie A non ha manifestato fino ad oggi interesse: rimarranno. Così Albin Ekdal, che ha avuto almeno un abboccamento reale in patria (Djurgaden), ma senza sviluppi ulteriori che muovessero alla rescissione unilaterale, prevista da una clausola sul suo contratto.
Otto gli esuberi tagliati in estate (da Strelec a Colombini), rimangono almeno tre casi in ballo. Sono quelli del francese Aurelien Nguiamba, dello svedese Aimar Sher e di Jacopo Sala. Destinati a non far parte del disegno di Massimiliano Alvini, portatori di ingaggi importanti per la categoria. Per adesso poco si è mosso, ma la rescissione non è ipotesi al momento sul campo. Il francese e l’italiano hanno ancora un solo anno di contratto e rescindere significherebbe liquidare quanto dovuto: poco logico. Sher invece è stato un acquisto oneroso e una potenziale forte minusvalenza. Capitoli complicati da scrivere in così poche ore.
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