Alleggerimento dei costi e assottigliamento della rosa, per facilitare il lavoro di Massimiliano Alvini. Ma anche il tentativo di ricostruire una nuova storia, con nuovi protagonisti. L’operazione estiva del direttore dell’area tecnico Eduardo Macia e del direttore sportivo Stefano Melissano è titanica. Lo Spezia conclude il calciomercato estivo post retrocessione con una trentina di operazioni, di cui dieci in entrata e il resto in uscita, tra cessioni e rescissioni. Ultima quella di Simone Bastoni, giocatore di casa e ultima bandiera della Generazione Ferdeghini per sempre associata alla storica promozione del 2020, ormai da tempo insofferente, a cui viene concessa la cessione in prestito.
Arrivano calciatori con un’età media molto bassa. Nessuno oltre i 28 anni di Bandinelli, che viene inserito in uno scambio con Gyasi, molti i nati dopo il Duemila – Kouda, Corradini, Gelashvili, Moro e Pio Esposito – più i 1999 Antonucci ed Elia. A metà strada Muhl e Cassata. Due i prestiti.
Il più costoso è Mirko Antonucci, fantasista 24enne pagato al Cittadella 1.6 milioni di euro più altri 150mila euro eventuali di bonus. A seguire il ventenne Rachid Kouda, per cui il Picerno incassa 300mila euro di cartellino più altri 100mila euro di bonus. Forti plusvalenze con le cessioni di Mbala Nzola alla Fiorentina, 13 milioni totali, i 2.5 milioni di Kevin Agudelo all’Al-Nasr e i 2.5 milioni per il prestito di Emil Holm all’Atalanta, che potrà riscattarlo con ulteriori 8.5 milioni. Cifre che serviranno ad ammortizzare il tonfo dalla categoria superiore, che lascia come sempre una questione finanziaria tutta da gestire.
Si smantella nel frattempo buona parte della vecchia guardia. Via la maggior parte dei reduci dalla retrocessione: Nzola, Gyasi, Bourabia, Agudelo, Bastoni, Holm e Sala. Rottamata buona parte dell’esperienza del mercato 2021, quello calibrato sul blocco del mercato comminato dalla Fifa quell’anno che spinse a costruire una rosa extralarge, di cui purtroppo molti elementi si sono rivelati non utili alla causa. Via Podgoreanu, Mraz, Kornvig, Sanca, Sher e Nguiamba oltre a elementi minori come Zuppel e Colombini. L’unico addio non a titolo definitivo è Strelec, a lungo atteso come rivelazione e mestamente tornato in Slovacchia.