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Fantasmi a catanzaro

La retrocessione è ancora lì, il gruppo storico non ha resettato

Lo Spezia ha mezzi tecnici maggiori di molte contendenti di pari categoria, ma questo non basterà a evitare altre serate amare. Alle 20.01 del 1° settembre per molti calciatori che hanno toccato con mano gli stadi più importanti d'Italia, la presa di coscienza che tornare in massima serie non sarà più questione di censo acquisito, ma di una nuova scalata dal basso.

Spezia-Verona 1-3 (11/06/2023)

Lo Spezia è parso un Atlante schiacciato dalla sfera celeste delle proprie ambizioni. Questa l’immagine che lascia il secondo tempo di Catanzaro, una specie di fotocopia dello spareggio per la permanenza in serie A perso oltre due mesi fa contro il Verona. I buoni presupposti cancellati dallo svantaggio, la sensazione di un destino già scritto che viene accolto con fatalismo, l’organizzazione che diventa scompostezza.

Possibile che in campo ci fossero cinque giocatori che solo tre mesi fa battevano il Milan per 2-0 con una prestazione di grandissima umiltà e carattere? Possibile. E’ proprio la vecchia guardia ad apparire ancora gravata dalle scorie della sconfitta, logorata da una stagione, quella passata, di declino calcistico. Amian in tre mesi passato dai complimenti per aver cancellato il vicecampione del mondo Theo Hernandez al nervosismo di fronte al pur bravo Vandeputte, una carriera in serie C. Dragowski dalla preconvocazione per il Qatar ai gol sul proprio palo. Salvatore Esposito dalla pennellata sotto l’incrocio di Maignan ai passaggi nel cerchio di centrocampo.

Eppure, sia a Bolzano che a Catanzaro si è intuita a tratti la categoria di differenza. Nel palleggio sulla trequarti avversaria, nella velocità del fraseggio, nei passaggi di prima. Lo Spezia ha mezzi tecnici maggiori di molte contendenti di pari categoria, ma questo non basterà a evitare altre serate amare. Ci sono passati il Cagliari e il Venezia l’anno scorso e prima ancora il Parma, il Lecce e l’Empoli. Alcune hanno scelto di fare tabula rasa a gennaio, molte sono passate attraverso la contestazione del pubblico. Tutte hanno ricostruito una storia.

Ci sono ancora 36 ore di calciomercato con cui fare i conti in casa Spezia. Due mesi di trattative aperte, in cui molti elementi della rosa hanno prima atteso e poi sperato nell’offerta che li avrebbe portati in serie A. I giochi sono quasi fatti per tutti. Alle 20.01 del 1° settembre per alcuni calciatori che hanno toccato con mano gli stadi più importanti d’Italia, la presa di coscienza che tornare in massima serie non sarà più questione di censo acquisito, ma di una nuova scalata dal basso. La serata di Catanzaro rimane per tutti un monito.

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