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Ora un nuovo campionamento

Non conforme punto balneazione Venere Azzurra: “Chieste analisi ad Arpal dopo maltempo. Rotavirus? Non c’entra nulla”

Il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti

Su richiesta del Comune di Lerici, come già avvenuto martedì 22 agosto, ieri, martedì 29 agosto, Arpal ha effettuato un ulteriore campionamento addizionale nel punto di balneazione della Venere Azzurra. “In analogia a quanto accaduto ieri nei punti di Genova, Rapallo e Santa Margherita Ligure, l’esito dell’analisi è risultato sfavorevole, verosimilmente a causa dell’ondata perturbata che ha interessato la Liguria tra domenica e lunedì”, spiega oggi l’Agenzia regionale sul sito. Un esito, la non conformità del punto di balneazione, in conseguenza del quale è attesa l’emissione in via cautelativa, da parte del sindaco Leonardo Paoletti, di un’ordinanza temporanea di divieto di balneazione nel punto in questione. “La richiesta dell’altro giorno è stata da noi formulata – informa il primo cittadino – per una verifica dopo l’intenso maltempo, perché sappiamo che in questi casi l’acqua ristagna nei canali a monte e arriva al mare. Già ad oggi il tema non esiste più, abbiamo i dati favorevoli ante allerta delle analisi eseguite dai biologi da noi incaricati. Ad ogni modo domani chiederemo ad Arpal una ulteriore verifica”. Un’opzione quest’ultima di cui fa appunto menzione l’Agenzia nella comunicazione pubblicata oggi sul sito: “A seguito di eventuale ulteriore richiesta da parte del Comune – si legge -, Arpal eseguirà nelle prossime ore un altro campione, per verificare la breve durata dell’inquinamento. Ricordiamo – spiega Arpal – che servono 24 ore di tempo tecnico analitico dal campionamento al risultato: appena disponibili, i dati vengono caricati sul sito internet (dove sono sempre consultabili da chiunque a questo indirizzo) e inviati via PEC a Comune, Regione, ASL e Ministero”.

La non conformità rilevata da Arpal e le richieste di verifiche avanzate dal Comune, sottolinea il sindaco, interpellato in merito, non c’entrano con il rotavirus, di cui si è parlato in questi giorni dopo che decine di bambini si sono sentiti male, circostanza inizialmente accostata all’aver fatto il bagno in acque lericine, ipotesi che del resto già non aveva trovato riscontro nelle analisi Arpal. “Non c’entra nulla – ribadisce Paoletti -. Come detto, le analisi straordinarie le abbiamo chieste per la quantità d’acqua scesa dai canali in seguito al maltempo. Mentre sul rotavirus, Lerici non è epicentro del focolaio, ad esempio il fenomeno è anche in provincia di Massa. Come detto dai virologi, quanto accaduto attiene più all’alimentazione che ai tuffi in mare, anche perché per questa seconda possibilità sarebbe necessario ingerire quantità di acqua davvero importanti”.

 

 

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