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Fumi navi da crociera, gli ambientalisti: “Raggiunti picchi estremi”. Le richieste alle autorità

“Il giorno di Ferragosto la nave da crociera Valiant Lady della Virgin Voyages, Bahamas, ha attraccato al Molo Garibaldi del nostro Porto e assieme a questa la nave da crociera Seaview della Msc per un totale di 600 metri lineari. Occupando quindi l’intero molo e oltre; plastico esempio di ciò che sarà il futuro scalo crocieristico della nostra città – ma solo a metà – perché la Stazione Marittima che verrà prevede, come sappiamo, il raddoppio, con la costruzione su Calata Paita di un secondo molo (il cosiddetto “pennello”) ai lati del quale potranno ormeggiare altre due navi, sempre da crociera, delle stesse dimensioni”. Il mondo ambientalista spezzino riporta il traffico crocieristico al centro dell’attenzione con un intervento del collettivo Rete Ambiente Altro Turismo, composto da Associazione Posidonia, Circolo Pertini
CittadinanzAttiva, Comitato No Biodigestore Saliceti, Italia Nostra, Legambiente, Palmaria Sì Masterplan No e Vas.

Le associazioni lamentano la presenza dei fumaioli in funzione a poche decine di metri dalle case e lanciano l’allarme in vista del futuro.
“L’obiettivo dell’Autorità di sistema portuale, delle compagnie di navigazione, dell’amministrazione comunale e della Regione è quello di movimentare qui alla Spezia, una volta messo a regime il tutto, un milione di passeggeri all’anno, più del doppio dell’attuale potenzialità. Un numero enorme e spropositato. Ciò avverrà, e fin qui è avvenuto, senza il minimo coinvolgimento dei cittadini, ai quali si vorrebbe far credere che tutto questo traffico è a beneficio dell’economia locale, quando invece – afferma Rete Ambiente Altro Turismo – sappiamo che non è così: è accertato che solo un’infinitesima parte dei crocieristi visita la nostra città, per poche ore e spendendo poco o niente, poiché le mete ambite sono altre, Cinque Terre già strapiene e Toscana”.

Ma il problema per gli ambientalisti è, prima di tutto, un altro. “Torniamo alle due navi sopra citate, in particolare alla prima, la Valiant Lady, nome accattivante ma decisamente inadeguato per una nave che per tutto il giorno di Ferragosto, e molto più della vicina, ha in assoluta tranquillità ammorbato l’aria del cosiddetto waterfront e, causa l’usuale regime di brezza, più oltre verso l’interno, con l’emissione di alte e dense colonne di fumo che da profondamente nero all’arrivo si è trasformato in grigio di varie tonalità durante l’intera giornata, per ritornare nero-carbone alla partenza. Lo spettacolo – dichiarano le associazioni – era ben visibile dal mare, da terra e dalle colline e molti spezzini vi hanno assistito documentando con foto facilmente reperibili in internet. Alcuni residenti hanno dichiarato di aver dovuto chiudere le finestre in tutta fretta e, per chi da anni ha sott’occhio il problema, episodi simili non rappresentano una novità. Con le navi da crociera in porto, in particolare a seguito della ripresa post Covid, tali eventi sono all’ordine del giorno ma a Ferragosto, grazie alla Valiant Lady, si è raggiunto uno dei picchi estremi”.

Rete Ambiente Altro Turismo ritiene pertanto che la situazione attuale, relativa all’impatto ambientale dovuto all’ingresso delle navi da crociera in porto, sia totalmente fuori controllo e richieda interventi tempestivi e idonei da parte dei decisori istituzionali.
“In particolare, considerato che gli effetti concreti dei previsti interventi tesi a mitigare l’emissione di inquinanti da parte delle navi medesime (cold ironing e uso di carburanti ‘leggeri’) si otterranno, sempre se effettivamente attuati, in un orizzonte temporale comunque ancora lontano: si presume verosimilmente più o meno una decina d’anni”.

Per questo Rete Ambiente Altro Turismo chiede alle autorità di attuare una serie di accorgimenti nell’immediato.
Innanzi tutto di predisporre modalità di accesso selettivo all’attracco a Molo Garibaldi e Calata Paita, in base alla quantità e qualità di inquinanti emessi in termini di fumi, dalle singole unità navali lì destinate e istituire parametri di riferimento cui attenersi. Inoltre di predisporre sistemi di campionamento sul posto e relativa misurazione degli inquinanti relativi alla tipologia di carburanti usati in ingresso, permanenza, uscita dal porto delle unità navali in questione.
Le associazioni chiedono anche di pubblicare puntualmente sul sito dell’Autorità di sistema portuale gli esiti dei rilevamenti svolti, con l’esplicitazione dei parametri di riferimento, per ciascun tipo di carburante utilizzato e inquinante emesso e per ciascuna unità navale in transito presa in esame.
Infine viene chiesto di informare e aggiornare la cittadinanza in merito al progetto per la realizzazione della Stazione Marittima e del relativo Waterfront e ai vari step di avanzamento dei lavori e di prestare attenzione al traffico delle navi portacontainer riguardo sia l’emissione di fumi sia l’emissione di rumori che talvolta impediscono di prendere sonno agli abitanti le zone prospicienti Molo Fornelli e aumentano l’inquinamento acustico anche di tutte le colline circostanti il Golfo.

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