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Luglio mese record, ad agosto gli italiani sono spariti

Turismo, nelle parole degli operatori gli alti e i bassi di una stagione che rimane comunque più che positiva

Quella del 2023 sarà un’annata da incorniciare per gli operatori turistici spezzini. Lo dicono i (pochi) numeri disponibili sino a questo momento, ma lo confermano le parole degli addetti ai lavori. Anche se nelle loro voci si apprezzano sfumature differenti rispetto all’andamento delle ultime settimane e sulle ragioni del calo degli ospiti di nazionalità italiana, il messaggio che viene trasmesso è sempre lo stesso: sta andando bene e sotto il profilo numerico non c’è proprio nulla di cui lamentarsi.

D’altronde le cifre disponibili sino a oggi confermano l’impressione che un po’ tutti abbiamo avuto nel corso dell’estate, ovvero che in città, nei ristoranti e nei bar ci fosse davvero un fiume di turisti, qualcosa di superiore allo scorso anno, quando già i numeri di ripresa post Covid furono decisamente buoni.
Nelle sole prime due settimane del mese di luglio 2023, con a disposizione solamente l’85 per cento delle strutture, gli arrivi in Liguria sono stati oltre 328mila, con oltre un milione di notti dormite. E facendo una proiezione appare evidente che il mese si possa essere chiuso pareggiando, se non superando il dato del 2022, quando gli arrivi furono quasi 760mila e le presenze di poco inferiori ai 2,7 milioni.

A confortare, come dicevamo, oltre ai numeri ci sono le opinioni fondate degli operatori turistici locali.

“La stagione è stata positiva, non si può dire diversamente”, esordisce Eugenio Bordoni, fondatore di Arbaspàa e presidente di Assoturismo e di Assoviaggi. “Tutti coloro che lavorano nel settore della ricettività, della risorazione e dei servizi ancellari non possono certo lamentarsi. Soprattutto nella nostra provincia dove la percentuale di ospiti stranieri è molto elevata, più che in moltissimi territori italiani. Sino a ora – prosegue Bordoni – i numeri sono stati in linea se non superiori alle previsioni, e anche i servizi hanno tenuto bene, lasciando i turisti tenedenzialmente soddisfatti per la vivibilità del territorio. Il comparto sta andando bene, soprattutto grazie all’impegno dei privati”. Bordoni non nega una leggera flessione nel corso delle ultime settimane, ma spiega: “La crescita di luglio è stata più accentuata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma anche ad agosto registriamo un aumento della clientela, anche se più contenuto. Lo dobbiamo soprattutto agli stranieri, anche in questo frangente. Il futuro? Le prenotazioni sono superiori a quelle del 2019: ce ne sono per il mese di settembre, ma anche per ottobre. Ovviamente meteo permettendo…”.

Chi con il meteo ha dovuto fare i conti anche nel corso dei mesi più caldi è il Consorzio marittimo turistico Cinque Terre – Golfo dei poeti. Anche i battellieri hanno il polso dell’andamento della stagione e abbiamo interpellato il presidente del consorzio, Rudy Biassoli.
“Abbiamo lavorato molto bene nei mesi di maggio e giugno, andando oltre i numeri dello scorso anno, mentre a luglio a causa del maltempo abbiamo avuto un calo del 25 per cento e nelle prime due settimane di agosto il segno meno è arrivato al 33 per cento. Lo scorso mese abbiamo perso 6 giorni interi di lavoro e ad agosto una settimana. Negli ultimi giorni il meteo è ritornato clemente e la situazione è decisamente migliorata, con molti passeggeri che provengono dall’estero e pochi italiani che salgono a bordo”. Secondo Biassoli le ragioni dell’allontanamento degli italiani sono da ricercare nell’aumento dei prezzi nel Bel Paese, ma il finale della stagione 2023 si preannuncia comunque positivo: “In linea con quello che avevamo annunciato da tempo spingiamo soprattutto sui mesi fuori stagione e abbiamo prenotazioni sia per settembre che per tutto ottobre, sulla falsa riga di quello che abbiamo fatto nel 2022”.

Per Fabrizio Trivelloni, direttore dell’Nh hotel, “luglio è stato uno dei mesi migliori degli ultimi anni, con un mix di moltissimi italiani e altrettanti stranieri e una buona propensione alla spesa. Agosto – prosegue il direttore – è invece iniziato malissimo. La prospettiva appare negativa, ma stiamo anche assistendo a cose mai viste come alle prenotazioni per il giorno stesso o alla richiesta di una stanza direttamente nella hall dell’albergo. Lo fanno soprattutto gli stranieri, visto che al momento gli italiani mancano, per il caro benzina, per l’inflazione, ma anche per certe campagne denigratorie che si leggono contro la categoria di albergatori e ristoratori”.
Riguardo alle prenotazioni per l’ultima parte della stagione Trivelloni conferma il trend della destagionalizzazione: “Settembre sarà un mese piuttosto carico di eventi. Abbiamo la Golfo cup che sta trainando insieme ad appuntamenti di aziende private. Ci sarà movimento. Credo proprio che chiuderemo tutti il 2023 in positivo rispetto al 2022 e che si possano avere aspettative di ulteriore crescita nel 2024, a patto che la situazione internazionale non peggiori ulteriormente: oggi russi, ucraini e turisti dei Paesi dell’est sono scomparsi. Al di là di questo noi continuiamo a puntare sul turismo corporate, che consente di lavorare 12 mesi all’anno. E per il prossimo inverno attendiamo il ritorno degli ospiti di Fincantieri dal Qatar…”.

Un’altra voce raccolta da CDS è quella di Valerio Beghè presidente di Federalberghi: “Nel Golfo dei Poeti la situazione è vicina a quella del 2022, abbiamo registrato una lieve flessione in città quasi naturale e un forte interesse a Lerici. Le strutture hanno comunque lavorato molto. Abbiamo riscontrato più situazioni di strutture last minute, dovute anche alle offerte online, rispetto all’anno scorso notando che gli stranieri hanno viaggiato con minore programmazione. Assieme al vice presidente Pasini abbiamo analizzato anche la situazione delle Cinque Terre, con una flessione delle prenotazioni che si attesterebbe tra il 4 e il 5 per cento, ma sono scostamenti dovuti anche al meteo, trascurabili. Nel resto della Liguria la flessione è stata più evidente, ma non qui. Per i prossimi mesi, settembre e ottobre, stiamo riscontrando più richieste e prenotazioni rispetto all’anno precedente e anche alle Cinque Terre la tendenza sembra essere la stessa del 2022”. In un breve ragionamento sui prezzi in rapporto alle strutture non alberghiero e l’eccesso di offerta Beghé aggiunge: “La spirale dell’abbassamento dei prezzi c’è sempre stata, ma è sempre necessario fare un ragionamento anche sull’eccesso dell’offerta: si rischia di andare incontro a situazioni di sovraffolamento, ipersfruttamento dei territori e mancati controlli. Questo porta a un impoverimento generale della città stessa con case che non si trovano per universitari, professionisti e imprenditori. Non giova né al turismo né alla città stessa”.

Secondo Roberto Cozzani, presidente del consorzio Welcome to la Spezia, “il bilancio di questi mesi estivi è positivo, ma non abbiamo potuto fare a meno di notare: la flessione della presenza degli italiani e un turbamento del mercato. Per quanto riguarda i connazionali abbiamo constatato una ricerca di altre mete ‘last minute’, mentre per quanto riguarda le strutture come gli appartamenti ammobiliati a uso turistico si è venuto a creare la stortura che si diceva prima. In provincia della Spezia ne sono presenti 10mila e si viene a creare una particolare situazione di concorrenza, sulla quale a nostro avviso dovrebbe intervenire il Governo perché il codice “Citra” può limitare l’abusivismo ma non corregge il turbamento del mercato al quale stiamo assistendo. Ci sono stati casi in cui si mettevano sul mercato realtà a 300 euro a notte quando però non venivano acquistate si è assistito a un totale abbattimento del prezzo. Questa condizione ci ha portato alla situazione attuale dove le stanze anche nelle strutture consorziate con noi restano vuote”. “C’è comunque un discreto ritorno degli stranieri. Facendo anche un bilancio di luglio possiamo scattare un’immagine nel complesso positiva anche se il maltempo e il turbamento del mercato di cui si parlava poco fa hanno inciso”, conclude Cozzani.

A chiudere il giro delle testimonianze degli operatori turistici è Damiano Pinelli, gestore di un albergo a Lerici, uno a Porto Venere e di una struttura a Sarzana: “Il mese di luglio è stato positivo, ad agosto facendo anche un raffronto con il 2022 ha subito un rallentamento. Per il mese di settembre le prenotazioni possiamo dire che siamo in linea, la stagione è partita ed è proseguita con molta euforia. C’è qualche incognita riguardo a questa seconda metà di agosto. Le criticità comunque non mancano. A incidere maggiormente sono stati l’inflazione e l’euro molto forte. L’Italia si è dimostrata meno competitiva anche per una questione di prezzi sia per gli italiani che per gli stranieri, pensiamo alla recente questione della scelta di molti di andare in Albania per le vacanze. Con la decadenza del Covid le persone sono spinte a muoversi di più ma a prezzi minori. La situazione provinciale è meno critica, perché le Cinque Terre storicamente trainano il mercato”.

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