“Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile”. Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della ricorrenza dell’ex Morandi – oggi Ponte San Giorgio – il cui crollo, la mattina del 14 agosto 2018, provocò 43 vittime e 566 sfollati aprendo una ferita incancellabile su Genova e tutta la Liguria.
“Il trascorrere del tempo – ha aggiunto Mattarella – non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”. E proprio le prime sentenze del processo – iniziato il 3 agosto 2020 – sono attese in primo grado per il prossimo anno.
Da Palazzo Chigi invece la premier Giorgia Meloni rinnova “il dolore per le quarantatré vite spezzate in una tragedia che ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l’Italia. La sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. La giustizia sta lavorando e noi, come tutti gli italiani, confidiamo nel lavoro dei magistrati. Il nostro augurio – conclude – è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati. Perché sarebbe davvero imperdonabile che questa tragedia nazionale possa rimanere impunita”.
Oltre alla cerimonia di commemorazione che si terrà oggi presso la Radura della Memoria, la tragedia sarà ricordata anche sul maxischermo sulla facciata del palazzo della Regione dove scorreranno i nomi delle 43 vittime.
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