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Montefiori: “In Palmaria la destra ha deciso di vendere i beni, nel 2016 alla Spezia il centrosinistra acquisì i forti con finalità pubbliche”

“E’ in archivio la piacevole serata, organizzata dal comitato “Palmaria sì, Masterplan no”, per riaffermare la difesa dell’isola e la tutela dei beni comuni. La Palmaria, uno dei luoghi del cuore degli spezzini, simbolo del libero utilizzo di un bene pubblico, è minacciata in questa sua dimensione dal masterplan voluto da Comune di Porto Venere e Regione Liguria, nonché dalla sciagurata realizzazione di un grande stabilimento balneare di élite a ridosso della spiaggia del Carlo Alberto. Il masterplan passa attraverso la messa all’asta dei beni dello stato acquisiti dagli enti locali nel 2016 attraverso il federalismo demaniale, con la prospettiva di una loro privatizzazione per un turismo di élite che comprometterà la caratteristica di terra libera che la Palmaria ha sempre avuto. Si potevano fare scelte opposte, senza giustificare la direzione intrapresa dicendo che si tratta di beni abbandonati e inutilizzati. Mentre a Porto Venere nel 2016 la destra decideva, con il federalismo demaniale, di acquisire beni pubblici per poi venderli a dei privati e sottrarli quindi alla collettività, alla Spezia il centrosinistra, attraverso la stessa normativa, acquisiva dallo Stato beni quali forti e batterie, non per cederli a fini di mero profitto ma per riqualificarli con risorse pubbliche (bando nazionale Periferie) e metterli a disposizione di tutti i cittadini, come avvenuto per la batteria Valdolilocchi. Non sappiamo che destino e destinazione avrebbero avuto quei beni se anziché nel 2016 le scelte fossero state compiute nel 2017, con anche alla Spezia la destra al governo della città”.

Andrea Montefiori
Consigliere comunale della Spezia – Partito democratico

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